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Un test per le tue idee

Edy Tassi | 6 Maggio 2020 | Brainstorming, Personaggi, Trama

Un test per le tue idee

 

La tua idea potrebbe diventare il prossimo “Harry Potter”. Come ti suona questa affermazione? Mica male, eh? A chi non piacerebbe un’idea così? Un’idea vincente, spettacolare, di quelle che ti garantiscono milioni di lettrici e, oserei dire, altrettanti guadagni? Purtroppo, però, non tutte le idee nascono con questo potenziale. Ecco perché ho pensato di scrivere un post con il quale rivelarti un semplice test che mi ha insegnato l’esperienza.

Quindi, partiamo da me.

Nel cassetto, che nel mio caso è più un raccoglitore, conservo tutta una serie di idee. Sono idee che mi hanno colpita, incuriosita, divertita. Sono idee che mi vengono in mente mentre leggo una rivista, o mentre ascolto qualcuno che parla, o quando sono in giro e osservo le persone attorno a me (questi sono alcuni metodi che ti consiglio per non rimanere mai senza). Le idee arrivano un po’ da tutte le parti e se ne trovo una che mi intriga in modo particolare, la annoto, in modo da poterla riguardare con calma in un secondo momento.

Dico “riguardare con calma”, perché ho imparato sulla mia pelle che non tutte le idee sono così favolose come sembrano e meritano di lanciarsi subito a digitare sulla tastiera fino a farsi fumare le dita.

Il killer che non sapeva di esserlo

Anni e anni fa, prima di pubblicare qualsiasi cosa, avevo puntato la mia carriera di scrittrice su un’idea che non sono mai riuscita a portare a termine. Era un thriller, di quelli cruenti (perché allora mangiavo pane e Stephen King, pane e Thomas Harris, pane e Tess Jerritsen).  In questa storia, l’idea, il twist intrigante prevedeva che la mia protagonista fosse una serial killer… a sua insaputa.

Sì, lo so, a leggere queste poche parole, uno pensa, che figata! Anche a me sembrava (e sembra tutt’ora) una figata. Ma questa idea non si è mai trasformata in romanzo, nonostante io allora ne avessi scritte già una cinquantina di pagine. Perché?

Un’idea non è una trama.

Scrivere un romanzo è una maratona, lo avrai già sentito dire.
Mantenendo la metafora, però, l’idea non è neanche l’equivalente dello sprint iniziale. È l’iscrizione. Il primo passo, importantissimo, certo, che non ti garantisce nemmeno di arrivare alla riga di partenza. Per arrivare a quella, e lanciarti, hai bisogno di capire se la tua idea è abbastanza valida da trasformarsi in trama.

La mia idea della serial killer aveva l’elemento di novità che serve per catturare l’attenzione (può anche capitare che qualcuno uccida involontariamente, se però sei una serial killer, difficilmente non te ne rendi conto, giusto?), ma in quel momento avevo cominciato a scrivere senza verificare che potesse diventare una trama. Non l’avevo testata.

Il test per verificare la tua idea.

Il modo più semplice per testare un’idea è scriverne la storyline.
In inglese, storyline significa trama, ma più tecnicamente, una storyline è lo sviluppo di un’idea in una, massimo due frasi. È, in pratica, la risposta alla domanda: di cosa parla il tuo libro?
Se sai cosa rispondere, oltre ad avere uno strumento di marketing molto valido (quante volte qualcuno ti ha posto questa domanda e tu non sapevi cosa rispondere?), hai anche in mano la chiave per decidere se la tua idea è valida o no.

Per scrivere una storyline devi rispondere a poche, semplici domande.

  • Chi?
  • Cosa?
  • Dove?
  • Perché?

Sono domande familiari a chi scrive, ma fondamentali per testare un’idea. Se non hai un chi, un cosa, un dove e un perché, difficilmente hai tra le mani una storia e forse è meglio non investire mesi o anni del tuo tempo per concretizzare un’idea senza potenziale.

Nel mio caso, per esempio, avevo il Chi (una serial killer che non sa di esserlo), avevo un Dove generico (Como), ma non avevo il Cosa e il Perché. Proviamo a lavorarci ora? Per divertimento?

 

Anna (chi), una donna mite e affettuosa, è ospite di un’amica e di suo marito (dove). L’uomo, che è un commissario di polizia, sta indagando su un pericoloso serial killer (perché). Mentre è da loro, qualcuno cerca di uccidere l’uomo (cosa). Lo sgomento di Anna è enorme, ma mai così grande quanto lo sconcerto di scoprire, giorno dopo giorno, che l’assassina potrebbe essere lei (twist)!

 

Così abbiamo molto più contesto e, tendenzialmente, anche una storia, non credi?
Certo, gli elementi mancanti sono ancora molti, di strada ce n’è da fare. Ma individuando il chi, il cosa, il dove e il perché (non il “come” che, è di fatto, è lo sviluppo della trama) ti rendi conto se hai davvero in mano un progetto sul quale vale la pena investire del tempo o no. (Se vuoi scoprire altri criteri per testare un’idea, li trovi qui)

E se il test va male?

Gli elementi di base possono nascondersi a chi non sa di doverli cercare. Succede.
Ma se provi a mettere in pratica questo test e ti rendi conto di non riuscire a trovarli nemmeno con uno sforzo consapevole, forse, quella che hai in mano è sì un’idea, che però non ha il potenziale per trasformarsi in una trama.

A questo punto hai tre alternative.
Scartarla, accantonarla nel “pensatoio” per un po’ e vedere se con il tempo se ne ricava qualcosa di meglio, o provare ad applicare una delle strategie che ti suggerisco in questo post!

SE STAI SCRIVENDO UNA STORIA, PROVA AD APPLICARE QUESTO TEST ALLA TUA IDEA E FAMMI SAPERE SE IL RISULTATO TI È STATO DI AIUTO.

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Gli splendidi ritratti in bio e le foto che abbelliscono la mia homepage sono della bravissima Marina Montorfano (aka M as Me).

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Stai scrivendo un libro, ma non sei sicura che la Stai scrivendo un libro, ma non sei sicura che la tua mamma sia la persona migliore a cui chiedere un parere?
Indovina? E' proprio così!
Non perché la mamma non possieda spirito critico (ci sono mamme così severe da obiettare perfino su un inconfutabile 2+2=4), ma perché ci sono persone molto più adatte a darti una mano per capire se la tua storia o il tuo manuale funzionano.
Come ti dicevo qualche giorno fa, quello che ti serve è una beta reader. 
Ma perché la beta reader non faccia più danni della mamma, del papà, del nonno, del fidanzato e delle amiche troppo indulgenti, deve avere delle caratteristiche precise.
Lo so, non te l'aspettavi che anche la beta reader dovesse avere un curriculum di qualche tipo, invece sì.
Ecco qua quelle che a mio parere sono caratteristiche fondamentali:
🤓
– deve essere una lettrice regolare. Una di quelle, per intenderci, che va oltre i tre libri all’anno dei lettori deboli citati nelle statistiche;
🤓
– non necessariamente deve essere una scrittrice a sua volta. Se è una scrittrice che comincia a dirti come lo avrebbe scritto lei, il libro, allora non va bene. La beta reader scrittrice deve privilegiare comunque lo sguardo da lettrice;
🤓
– deve essere una lettrice che ama il tuo genere. Ti immagini un’appassionata di gialli che legge il tuo “polpettone” rosa?;
🤓
– non guasta (anzi è auspicabile) che vanti conoscenze legate all’argomento di cui parli nel tuo romanzo. Se hai ambientato la tua storia in un salone per estetiste, conviene che sappia come si applica uno smalto semipermanente (questo per dire che non sto parlando di conoscenze di fisica quantistica, anche se in un romanzo con una protagonista scienziata, potrebbero tornare utili)  in modo da sgamare tutti i tuoi eventuali errori.
😍
Se poi capita che una tua amica abbia queste caratteristiche, tanto meglio! Non facciamo di tutta un'erba un fascio, giusto?
Ora non ti resta che sapere cosa chiederle, ma di questo te ne parlo nei prossimi giorni!
Nel frattempo, se scrivi, hai già una o più beta reader? O sei tu una beta reader di qualcuno? 
Qual è la tua esperienza?

#edytassi #ispirautrice #scrivererosa #perlesescrivi #perleseleggi #parolecomeperle #parolepreziose
Ogni scarrafone è bello a mamma soja. A questa r Ogni scarrafone è bello a mamma soja. A questa regola non sfugge nessuno scarraf… ops, nessun figlio, nemmeno se cartaceo. Perciò può capitare che quel romanzo che ai tuoi occhi appare avvincente, profondo o spassosissimo, in realtà non lo sia poi così tanto. E no, non è affatto rassicurante che anche la tua mamma, il tuo papà, il tuo fidanzato ti dicano che è il capolavoro del secolo perché loro lo leggono con gli occhi del cuore.
Ecco perché ti serve qualcuno di più spietato.😎
Ti serve una beta reader.
🧐
Conosci questa figura?
E' davvero insostituibile per chi scrive, perché oltre a una certa competenza deve essere una persona di cui ti fidi totalmente e per fidarti totalmente, questa
persona deve possedere due doti:
🤩 onestà
🤩 spirito critico
La prima te la dimostra dicendoti cosa c’è che non
funziona nel tuo romanzo (perché credimi, c’è sempre qualcosa che non funziona), il secondo dicendotelo in modo costruttivo.
🤓
Ma questo a ben pensarci, vale un po' per tutti i lavori creativi e, esageriamo, per tutti i rapporti. Cosa te ne fai, vicino a te, di qualcuno che ti dice che va tutto
bene o che, al contrario, non ti dice se c'è qualcosa
che non va?
🤓
Credo che ognuna di noi dovrebbe avere vicino una
beta reader, anche se non scrive. Una beta reader
della vita, insomma!
🥰
Prova a pensarci. Chi hai, vicino a te, che davvero ti ha a cuore e che ti dice quando stai raccontando una storia sbagliata, che ti mostra una trama diversa o che ti aiuta a diventare tu stessa un personaggio migliore?
Una persona che non si limita a considerare, tra sé e
sé che quello che hai fatto, detto o scritto è una
schifezza, (magari lasciandoti una stroncatura
anonima, simbolica o reale da qualche parte)?
C'è chi le chiama amiche. Sorelle. O, chissà, magari
anche beta reader.
@lespeziegentili 

#edytassi #ispirautrice #scrivererosa #perlesescrivi
#vitadautrice
Quando ho letto questa frase ho fatto sul salto su Quando ho letto questa frase ho fatto sul salto sulla sedia (o sul divano, non ricordo più!) perché è verissima.
🌸
Ogni volta che entro in una libreria, ho come l'impressione che certi libri "spicchino". Faccio scorrere lo sguardo sui volumi esposti ed ecco che per qualche misterioso motivo l'occhio mi cade proprio su quello, come se fosse un filo più a fuoco, un filo più visibile.
Quindi forse sì, noi scegliamo libri che, per certi versi, ci hanno già scelte.
🌸
La cosa divertente potrebbe essere capire perché lo hanno fatto. Cosa vogliono? E soprattutto, cosa possono darci?
🌸
Il libro della Allen prosegue così: "A volte, quello che c'è dentro ti cambierà la vita, a volte non ci sarà nemmeno bisogno di leggerlo. A volte avere intorno un libro è semplicemente un conforto".
Ma quanto è bello pensare che un libro ci scelga e lo faccia per darci conforto, anche solo con la sua presenza?
Forse questo spiega quel senso di calore di accoglienza che si prova entrando in una stanza piena di libri.
Tra l'altro ti consiglio assolutamente di leggere il libro della Allen. Pensa che a una delle protagoniste, Chloe, i libri compaiono davanti come per magia, sul divano, sul sedile della macchina, in bagno, nel frigorifero. E sono sempre quelli di cui ha bisogno!
🌸
Per quanto mi riguarda, l'ultimo libro che mi è saltato incontro è La biblioteca di mezzanotte, di Matt Haig. Come nella citazione, non l'ho ancora letto, ma la copertina ha dei colori bellissimi e, neanche a dirlo, parla di libri. Stavo camminando nella libreria e per una volta non stavo guardando i tavoli delle novità o dei volumi esposti in modo più visibile, ma gironzolavo dalla parte degli scaffali un po' più defilati, quelli con i libri messi di costa, tanto per intenderci. Ma questo era messo con la copertina frontale. Ed era l'unico di tutta la parete. Allora non ci ho fatto caso, l'ho semplicemente preso in mano e acquistato. Chissà se lo aveva appoggiato così qualcuno o se si era messo in mostra proprio per me?
🌸
Tu hai mai avuto la sensazione di essere scelta da un libro? E che libro era?

#edytassi #ispirautrice #leggererosa #scrivererosa #perleseleggi #perlesescrivi
🌟Ho sempre creduto nella magia della parola scr 🌟Ho sempre creduto nella magia della parola scritta e nella sua capacità di ispirare.
Soprattutto, in un mondo in cui in tanti dicono le stesse cose, la parola scritta ha il potere di cristallizzare il pensiero e renderlo unico. 
🤩
Se scrivi un libro, infatti, significa che hai qualcosa da dire, hai qualcosa da condividere e siccome almeno il 90 per cento di chi vorrebbe scrivere un libro si limita a sognarlo e basta, se tu ci riesci, questo ti mette automaticamente un gradino sopra agli altri.
🥇
Non sei speciale solo per quello che sai e per quello che dici ma anche perché hai un libro che lo dimostra.
📚
Questo è il fascino esercitato dai libri. Un fascino che, se sei come me, vivi e respiri ogni singolo giorno. Ne percepisci la forza quando stringi tra le mani quei fogli ricchi di parole, di possibilità, di un futuro più simile a come lo sogni.
📚
Non è vero?
📚
Per questo ho creato il mio laboratorio dedicato ai manuali. I manuali sono lo strumento per raccontare chi sei e quello che sai e trasformarlo in ispirazione, in forza, in una quotidianità più ricca e speciale per chi lo leggerà.
📚
Un manuale è un amico, rassicurante e paziente, che  mi mostra chi potrei essere, cosa potrei fare, dove potrei andare.
Non si limita a puntare il dito verso una vaga direzione, ma mi prende per mano e mi accompagna.
✨
Anche tu sogni di prendere per mano qualcuno? Anche tu sogni di accompagnarlo verso una destinazione magica e speciale?
Segui il link in bio e scopri come, questa possibilità è più reale di quello che forse pensi!🌟
 
Photo @giui.it 
#edytassi #ispirautrice  #scrivererosa #perlesescrivi #manualirosa
Cosa c'è di più divertente che leggere un libro? Cosa c'è di più divertente che leggere un libro?
Scegliere quello successivo!
Adoro entrare nelle librerie. Non c'è passeggiata in centro, gita fuori porta, pomeriggio di shopping a Milano che non preveda almeno una sosta in libreria. E se non ci sono librerie, vanno bene le bancarelle, i mercatini, qualsiasi cosa dove ci siano dei fogli tenuti insieme da una copertina e da un po' di colla. Mio marito e le mie figlie lo sanno e subiscono in (quasi) silenzio.
D'altronde, se come me sei una lettrice compulsiva, sai che non è possibile entrare in una libreria senza comprare qualcosa. 
Un'abitudine che mi rifiuto di combattere o ostacolare e che invece ho deciso di valorizzare, creando la mia libreria personale.
Cosa significa?
Che ho allestito una libreria apposita per i libri non letti e quando devo scegliere una nuova lettura mi avvicino agli scaffali come se fossi davvero in una libreria. Li osservo, mi faccio ispirare, cerco di capire quale mi sta chiamando, di quale ho bisogno, qual è la lettura più adatta per come mi sento o per il momento che sto vivendo. Non c'è niente di più bello per me che osservarne i dorsi e ricordarmi che cosa mi avevano promesso, quando li ho comperati.
E' il momento in cui tutto è possibile e io devo solo allungare una mano e decidere quali emozioni vivere.

Tu dove tieni i tuoi libri? Hai una "libreria personale" come me dove tieni tutti quelli ancora da leggere?

PS: Come avrai capito, amo ancora i cartacei, perché solo così posso assaporare il momento della scelta. Farmi attirare dal titolo, dai colori della copertina, dalla sensazione del libro tra le mani, annusarne le pagine e sentire se lo scricchiolio di quando li apro è quello giusto.

#edytassi #ispirautrice #perlesescrivi #scrivererosa #leggererosa
Ti piacerebbe scrivere un romanzo con più ritmo? Ti piacerebbe scrivere un romanzo con più ritmo? Negli ultimi giorni ho dedicato i miei post proprio a questo argomento perché il ritmo è un fattore determinante. Sapere quali sono i metodi per accelerarlo (e quindi, di conseguenza, anche per rallentarlo) ti permette di creare l'effetto che più preferisci. Vuoi che il tuo romanzo risulti veloce, avvincente e ritmato? Oppure preferisci raccontare una storia calma, pacata e introspettiva?

#edytaassi #ispirautrice #scrivererosa #perlesescrivi
Meglio un libro lento o veloce? 🤓 Spesso veniam Meglio un libro lento o veloce?
🤓
Spesso veniamo scoraggiate a scrivere libri lenti, perché "lento" equivale a noioso e visto che il compito di una scrittrice è di mantenere viva l'attenzione delle lettrici, sembrerebbe non esserci difetto peggiore della noia.
🐌
Se così fosse, però, i classici non esisterebbero più (e qualche studente di oggi e di ieri forse ne sarebbe contento!). Inoltre, molte persone amano i libri lenti perché non considerano quella lentezza noiosa ma rilassante: dopo una giornata di lavoro preferiscono qualcosa di quieto.
🐌
I libri lenti sono quelli pieni di "tangenti", cioè di parti che non attengono strettamente alla storia principale o che non ne rappresentano l'essenza. Se potessimo rappresentare graficamente queste parti, useremmo delle parentesi. Enormi parentesi che contengono paragrafi e a volte pagine.
🐌
I libri lenti quindi, sono libri che fanno rallentare e ti invitano ad assaporare le parole, le sfumature, libri in cui non hai fretta di vedere come va a finire, perché riconosci in altro il loro valore.
🐌
Di solito, un libro lento è character driven, cioè si focalizza sui personaggi, sulla loro interiorità, sulle loro paturnie, diciamo. E di solito, un libro lento stimola la riflessione, i pensieri.
🐰
I libri veloci sono l'opposto (ma va?). Sono libri che ti costringono a trascurare tutto il resto, pasti e sonno compresi, per scoprire come va a finire. Le tangenti non sono previste. Non c'è tempo per riflettere, elucubrare, farsi pippe mentali. I libri veloci sono fughe, sono intrattenimento puro. Sono libri plot driven e pieni di conflitto reale. Un libro veloce è un libro che ispira emozioni: paura, ansia, batticuore, rabbia, amore, allegria.
🐰
Cosa sia meglio?
🤔
Credo che la cosa importante sia la consapevolezza, nella lettura e nella scrittura.
Sei d'accordo con questa analisi?
Photo @giui.it 

#edytassi #scrivererosa #perlesescrivi
Durante le vacanze ho letto diversi libri. Uno di Durante le vacanze ho letto diversi libri. Uno di questi è Un invito inaspettato di Trisha Ashley.
Una pagina dopo l'altra, un capitolo dopo l'altro mi sono resa conto di una caratteristica di questo romanzo, che ho deciso di approfondire con te nei prossimi post e nelle prossime storie. 
La caratteristica di cui parlo è la lentezza.
Per me, infatti, questo libro è senza dubbio un libro lento.
Ecco perché, nei prossimi post, ti parlerò di ritmo. Di cosa rende un libro lento o veloce.
Ma prima di cominciare, mi piacerebbe sapere come la pensi tu.
Ti piacciono di più i  libri lenti o veloci? E sapresti dirmi che cosa li rende tali?
#edytassi #ispirautrice #scrivererosa #perlesescrivi
Nella mia storia di ieri ho inserito un piccolo qu Nella mia storia di ieri ho inserito un piccolo quiz per farti indovinare in cosa intendo concentrarmi nei prossimi mesi (scrivere il nuovo romanzo!) e oggi condivido con te il percorso di riflessioni che mi hanno condotta lì.
Sì, perché se questa decisione potrebbe sembrarti ovvia. Non altrettanto lo è, forse, il processo che ho seguito per prenderla.
 
Negli ultimi tempi mi sono accorta di una cosa: non possiedo abbastanza sinapsi per essere creativa in più ambiti contemporaneamente. Questo mi ha posto davanti a un interrogativo. Qual è l’unica cosa in cui ho bisogno di essere creativa in questo momento?
 
La risposta è stata: scrivere il prossimo romanzo.
Perché?
Certo mi occupo di coaching per scrittrici e essere una coach che ha alle spalle dei libri aumenta l’autorevolezza, ma non è indispensabile. Dopotutto, anche nello sport non tutti i coach sono stati dei campioni a loro volta, vero?
 
La vera molla che mi ha fatto prendere questa decisione ha a che fare proprio con quel concetto di “unica cosa”.
 
Qual è l’unica cosa che mi identifica? Che fa di me quella che sono, anche quando mi guardo allo specchio? Qual è quella cosa senza la quale ho l’impressione di non essere più io?
 
La scrittura. Per quanto io possa dedicarmi ad altro, se non scrivo sento di mancare a me stessa. Tutto il resto viene da sé. Il coaching, la promozione sui social... sono parti necessarie, importanti e divertenti ma l’anima di quello che faccio sta nella scrittura. Parafrasando la locuzione latina: scribo ergo sum.
 
Ora giro la domanda a te. Come completeresti la frase ... ergo sum? Qual è la tua “unica cosa”, quella dove risiede l’anima di ciò che sei? Le stai dedicando tutte le tue sinapsi?

#edytassi #scrivererosa #vitadascrittrice #perlesescrivi

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