Quindi Nel mio ultimo post ti ho spiegato come riconoscere un’idea wow.
Il metodo è molto semplice e immagino che tu nel frattempo abbia già verificato quante delle tue idee corrispondano alle caratteristiche che ti ho indicato.
Tante? Ottimo!!!
Qualcuna? Benissimo.
Mettiamo però che tu in questo momento abbia in mente un’idea che hai provato a proporre timidamente a qualche amica, a tuo marito o magari a una casa editrice. Mettiamo addirittura che tu abbia già cominciato a creare e scrivere una storia, attorno a questa idea. I riscontri però sono stati tiepidi. Loro, quando tu raccontavi tutta piena di entusiasmo, ti guardavano come la classica mucca che guarda il treno. E ora che hai fatto la “prova wow” ti sei resa conto che la tua è un’idea così così. Però, caspita, è un’idea a cui tieni in modo particolare. Senti che deve esserci il modo per trasformarla in un libro, eppure non sai come.
Anche a me è capitato, sai? Anni fa volevo scrivere un libro basato su una mia esperienza personale ma che non aveva tutte le caratteristiche per essere un’idea wow. Parlo del mio secondo romanzo, Effetto Domino. In Effetto Domino, la protagonista scopre di avere un nonno di cui non era a conoscenza. Questa premessa, decisamente poco unica e che ricorda parecchi cartoni animati degli anni Settanta/Ottanta, uno fra tutti Peline, per me era però molto importante. Così ci ho riflettuto su molto e invece di abbandonare l’idea o di usarla per scrivere l’ennesima saga famigliare di una ragazza alla ricerca delle sue origini ho inserito elementi di suspense e l’ho trasformata in un romantic suspense (cioè una storia d’amore con dei risvolti gialli). L’operazione è riuscita molto bene e ancora oggi Effetto Domino è una storia di cui vado molto orgogliosa.
Quindi, come vedi, il modo per trasformare un’idea così così in un’idea wow esiste. Anzi, di modi io ne conosco ben dodici! Eccoli qui.
1. Se la tua idea a prima vista non contiene un nucleo di originalità, trovaglielo. Potrebbe essere un evento specifico che magari avviene a metà libro, o un’ambientazione particolare, il periodo. Sforzati di condensare in una frase quello che rende diversa la tua storia e che anche se hai già nella tua mente non hai ancora messo nero su bianco sulla carta. Fruga tra le tue sinapsi e cerca quello che forse già c’è.
2. Prova a cambiare genere, sesso dei protagonisti, periodo, ambientazione. Tenta con un elemento alla volta. Il tuo protagonista artista e refrattario all’impegno, così uguale a tanti altri, non potrebbe diventare una originale protagonista che crea opere d’arte sui sassi e abborda gli uomini nei bar? O quella storia così normale ambientata nella campagna lombarda, potrebbe diventare molto più interessante se la sposti in un resort esclusivo nei Caraibi.
3. Prova ad abbinare personaggi con caratteristiche contrastanti. Due amiche che più diverse non si può. Due colleghi che non si sopportano. Una coppia sul punto di divorziare che è costretta a fare un viaggio insieme. Prendi due opposti e costringili in una situazione in cui non possono separarsi.
4. Prova a calare la tua protagonista o il tuo protagonista in un contesto che non gli appartiene. La cosiddetta tecnica del “pesce fuor d’acqua”. Se lei è un maschiaccio, costringila in un contesto in cui deve comportarsi bene e viceversa. Se è ordinatissima, falle perdere qualcosa o falle trovare lavoro in una famiglia piena di bambini.
5. Prendi la tua protagonista (o il tuo protagonista) e immagina la cosa peggiore che potrebbe succederle. Se lei è una ragazza in cerca di lavoro, cosa potrebbe andarle più storto di così? Magari scopre di avere un problema di salute? Oppure si trova a dover prestare dei soldi a qualcuno a cui non può dire di no?
6. Prova a incrociare due idee così così. Abbinale e vedi se ne esce qualcosa di più interessante. A volte una sola idea può risultare insipida, ma mescolata a un’altra diventa esplosiva.
7. Prendi la tua idea e prova a capovolgerla completamente, vedi cosa esce lavorando sul suo esatto contrario. Lei scopre di avere una famiglia di cui non sapeva nulla? Invece di accompagnarla alla scoperta di tutti questi parenti, aiutala a scappare il più lontano possibile per non farsi rintracciare da loro, che sono determinati, chissà perché, ad avvolgerla nel loro caotico abbraccio.
8. Inserisci un limite. Di tempo, di luogo, di quantità. Se non lo hai previsto, prova a pensare a una scadenza entro cui i tuoi protagonisti devono fare qualcosa. Obbligali a non accumulare più di tre rimproveri per ritardo in ufficio. Costringili a non uscire da un certo perimetro.
9. Trasforma la tua idea in qualcosa di iperbolico. Portala al suo estremo. Il cattivo deve diventare cattivissimo, lo sfortunato sfortunatissimo, l’ingenua ingenuissima ecc.
10. Utilizzando la tecnica del “what if” cerca di trovare l’evento in grado di scatenare il conflitto iniziale più forte. Quello che si dice un inizio con il botto. Fallo esplodere subito e poi divertiti a ricostruire quello che la bomba ha mandato in mille pezzi.
11. Trasforma l’ambientazione in un personaggio. Una città inventata, un periodo storico (Adele Vieri Castellano ha fatto meraviglie con la sua Antica Roma).
12. Evidenzia il dilemma che deve risolvere il tuo personaggio principale. Trova il dubbio che può stimolare la curiosità delle lettrici di scoprire quale decisione verrà presa. Se i tuoi personaggi si trovano tra due fuochi, cosa decideranno di fare? Se la loro decisione andrà a discapito di qualcuno, cosa faranno? Evidenzia il dubbio, tiralo fuori, oppure crealo e inseriscilo, se non c’è.
COSA NE DICI?
QUALCUNO DI QUESTI METODI TI SEMBRA GIÀ APPLICABILE ALLA TUA STORIA? SAPPI CHE PUOI MESCOLARLI E CREARE UN NUMERO INFINITO DI POSSIBILITÀ. E SE HAI VOGLIA, LASCIA UN COMMENTO E RACCONTAMI COME HAI FATTO A MIGLIORARE LA TUA IDEA!
Photo Credits: Marina Montorfano aka M as Me
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