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Edy Tassi

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Se non hai tempo per scrivere, rubalo!

Edy Tassi | 6 Novembre 2019 | Motivazione, Organizzazione, Vita da autrice

 

Questo è l’ultimo post sul tempo per scrivere. La settimana scorsa ti ho lasciata con una citazione di E.B. White, oggi esordisco con un bellissimo proverbio africano.

When you pray, move your feet

che per certi versi è un rafforzativo delle parole di White con cui ho chiuso il mio ultimo post, non credi? Se non agisci, qualsiasi preghiera rischia di restare inesaudita. E lo stesso vale per la scrittura. Ecco perché oggi mi soffermo su un altro aspetto legato al tempo per scrivere. Anche se trovi il tempo, infatti, ma quando lo hai trovato lo usi in modo poco efficace o furbo, rischi di abbandonare l’impresa nel giro di poco. So di cosa parlo. In passato mi sono lanciata in maratone estenuanti sfruttando le ore nel weekend, ma poi abbandonavo il lavoro fino al weekend successivo e a quel punto ci mettevo un sacco a riprendere il filo; oppure, se avevo “solo” dieci minuti mi dicevo che in fondo non sarei riuscita a fare granché e quindi… perché provarci?

In entrambi i casi, mi sbagliavo. E un po’ alla volta ho imparato a sfruttare meglio il tempo, indipendentemente dal fatto che si tratti di un pomeriggio intero la domenica, o di un quarto d’ora prima di cena.

In questo post, quindi, troverai alcuni consigli semplici e pratici per sfruttare nel modo migliore il tempo che hai tanto faticosamente trovato.

DECIDI IN ANTICIPO COME INPIEGHERAI IL TEMPO

RISPETTA LA REGOLA DI PARETO. La settimana scorsa ti ho già dato alcuni consigli, dicendoti di pensare sempre al tuo progetto e di tenere sottomano sinossi e scaletta. Oggi approfondisco il concetto sfruttando la legge di Pareto. Se non la conosci, la legge di Pareto dice che l’ottanta percento di ciò che ottieni, dipende dal venti percento di ciò che fai. Sorprendente, vero?

Ti invito quindi a individuare qual è il venti percento così utile alla scrittura e a cominciare a mettere in pratica quello ogni volta che riesci a ritagliarti il tempo per scrivere. A seconda della fase in cui ti trovi il venti percento può cambiare, ovviamente, quindi sta a te stabilire in che punto sei e qual è la cosa più utile. In un certo momento potrebbe essere fare ricerca su un argomento specifico, quello successivo potrebbe essere smettere di fare ricerca perché la cosa ti ha preso la mano e stai tergiversando da tre settimane sulla sfumatura esatta di rosa del rossetto che si mette la tua protagonista. Come regola generale, tutto quello che non fa avanzare la storia non rientra mai nel venti percento di Pareto.

TROVA IL TRAGUARDO PIÙ VICINO. Se pensi al tuo progetto come a un impegnativo “voglio scrivere un libro”, è molto probabile che l’impresa ti sembri enorme e irraggiungibile. Il rischio di rinunciare ancora prima di cominciare è altissimo. Invece di pensare a questo compito arduo e gigantesco, scomponilo in piccoli traguardi. Individua il primo piccolo traguardo (che rispetti il suggerimento sulla regola di Pareto) e impegnati con tutta te stessa a raggiungerlo. Un esempio? Stabilire l’obiettivo della protagonista. O trovarle un nome. Scrivere un’idea di scaletta. Visitare un certo luogo.

POCHI MINUTI SONO MEGLIO DI NIENTE

Come ti ho detto, in passato pensavo che se non avessi avuto almeno qualche ora da dedicare alla scrittura, allora non valeva nemmeno la pena di accendere il pc. Oggi sono di tutt’altro parere. Penso che, soprattutto se sei agli inizi, e soprattutto se fai davvero fatica a ritagliarti intervalli più ampi, sia perfetto cominciare anche con pochissimi minuti proprio per far diventare la scrittura un momento abituale della tua giornata.

PUNTA UN TIMER. Prenditi l’impegno di  puntarlo ogni giorno per 10 o 15 minuti. Non importa se ti sembrano pochi. Rispetto a niente, 10 minuti possono rappresentare, nel tempo, un importantissimo passo avanti. Fallo per un mese e poi guarda quanto hai scritto! Questo metodo inoltre è utilissimo per tenere sotto controllo il critico interiore che, in un intervallo di tempo così breve, non ha occasione di attivarsi.

RUBA IL TEMPO. Se proprio non riesci a programmare prima nemmeno il momento in cui potrai puntare il timer, allenati a “rubare” 10 minuti di tempo ogni giorno. Fallo scientificamente, per esempio portando sempre con te qualcosa su cui scrivere. Non importa se quelli che butti giù ti sembrano pensieri scollegati dal resto o se dovrai tornarci sopra. L’importante è scrivere. E vuoi non trovare dieci minuti? Rubali prima di cominciare a lavorare. Rubali prima di mettere l’acqua sul fuoco. Diventa in maniera sistematica una ladra di minuti.

Un modo furbo per farlo, per esempio, è di creare dei “ritardi volontari”. Quando arrivi con la macchina sotto casa, nel parcheggio del tuo ufficio o in quello del supermercato, fermati cinque minuti a dettare qualcosa nel cellulare. Impara a ritagliarti attimi di scrittura prolungando le attività quotidiane in cui sei sola. Sei andata a fare la spesa? Ci hai messo dieci minuti in più perché ti sei fermata a dettare. Chi può scoprirlo? Se impieghi dieci minuti in più a rientrare dal lavoro, c’era traffico! Chi può sapere che ti sei fermata in quel parcheggio a dettare? Sono minuti tuoi, dei quali non devi rendere conto!

STABILISCI UN LIMITE DI PAROLE. Se il tempo non è un parametro che senti tuo amico, puoi decidere di focalizzarti sul numero di parole. Decidi, per esempio, di scrivere 250 parole al giorno. O 500. Non è obbligatorio passare ore e ore seduta alla scrivania. Parti in piccolo. La prospettiva di scrivere un intero capitolo, se sei agli inizi, è come un peso sul petto, che ti toglie il respiro. Sfrutta l’effetto valanga.

Come nel caso dei minuti, se scrivi poche parole al giorno, tutti i giorni, la storia comincerà a prendere forma e a quel punto, vedrai che fisiologicamente, inizierai a scrivere di più, perché si innescherà una sorta di effetto valanga, ti sentirai sicura, entusiasta, scrivere non sarà più un peso ma la storia ti trascinerà e arriverai a scrivere magari un intero capitolo, o perfino due, facendo le tre di notte, perché ormai sei un treno in corsa (credimi, succede!).

SFRUTTA LA TECNOLOGIA. Recentemente mi sono imbattuta in un sito molto molto interessante, che forse non conosci. Si chiama Pacemaker ed è perfetto se vuoi creare un ritmo di scrittura costante. Ti aiuta a individuare un obiettivo, stabilire una strategia, calcolare i tempi necessari per raggiungere l’obiettivo, registrare i progressi e arrivare vittoriosa al traguardo!

Infine, un consiglio che vale per la scrittura ma anche per tutti i tuoi progetti in generale. SEGNATI IN AGENDA GLI APPUNTAMENTI CON LA SCRITTURA. Se conosci il detto, “Se non è in agenda non esiste”, ti renderai conto che vale anche per la scrittura. Quindi, ogni giorno o ogni settimana, guarda l’agenda e identifica il momento in cui potrai dedicarti al tuo progetto narrativo, tira una riga e prenotalo per la scrittura.

ECCOCI ALLA FINE. SPERO CHE I MIEI POST TI SIANO STATI UTILI. SE È COSÌ, FAMMELO SAPERE CON UN COMMENTO O CONDIVIDILI SUI SOCIAL. E SE NON SEI ANCORA ISCRITTA ALLA MIA NEWSLETTER (trovi i form un po’ ovunque nel mio sito), TI CONSIGLIO DI FARLO AL VOLO, PERCHÉ SOPRATTUTTO IN QUESTI GIORNI, NE VALE VERAMENTE LA PENA!

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Gli splendidi ritratti in bio e le foto che abbelliscono la mia homepage sono della bravissima Marina Montorfano (aka M as Me).

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Ciao! Sono Edy Tassi. Amo scrivere, tradurre e occuparmi delle donne che hanno un tesoro da raccontare nascosto dentro di sé.
Questa è la mia ostrica, dove trovi i miei servizi e tutto quello che so sulla scrittura! Altro su di me...

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"Mr X scese dal taxi e percorse i pochi metri che "Mr X scese dal taxi e percorse i pochi metri che lo separavano dalle porte girevoli dell'edificio..."
Bene, e chissenefrega?
I romanzi raccontano storie che devono essere il più possibile verosimili, nel senso di credibili. Ciò che viene raccontato può essere fantasioso, fantascientifico, il frutto di una creatività sfrenata, ma i lettori devono continuare a pensare che quello che viene raccontato potrebbe davvero accadere, se non in questa realtà, in una realtà parallela.
Così a volte accade che per rendere verosimile una storia, pensiamo di dover raccontare per filo e per segno ciò che avviene nella realtà, fin nei dettagli più noiosi, tipo Mr X che cammina per raggiungere la porta del condominio.
Invece non è così. In una storia dobbiamo raccontare quelli che potremmo considerare gli "highlights", solo ciò che conta, tralasciando appunto le scene in cui non succede niente ma i personaggi entrano ed escono da una stanza, scendono da una macchina per andare in un luogo qualsiasi, si spostano da qui a lì e di fatto, l'unica cosa che succede è che si consumano le scarpe.
📖📖📖
Conoscevi questa espressione? O ti vengono in mente scene di questo tipo?
📖📖📖
Ovviamente poi ci sono le eccezioni. Chi non ricorda la scena in cui Miranda Priestly arriva la prima volta in readazione? Ma lì tutto, dalle scarpe che scendono dal taxi, le riviste e la borsa sotto il braccio e l'andatura fanno da contrappunto al delirio che si sta scatenando negli uffici ed è tutt'altro che una scena inutile!

#edytassi #ispirautrice #perlesescrivi #scrivererosa #paroledellascrittura #writingtips #consiglidiscrittura #vitadascrittrice #ioscrivo #scriveresempre
"Dovremmo considerare persi i giorni in cui non ab "Dovremmo considerare persi i giorni in cui non abbiamo ballato almeno una volta" Nietzsche

Il 29 aprile si festeggia la Giornata Internazionale della Danza.
Se anche tu ami questa disciplina, hai già letto i miei romanzi in cui è proprio la protagonista?
Sono quattro volumi autoconclusivi, che però è comunque meglio leggere in fila, partendo da Assolo.
Eccoli in breve:
- Assolo, romanzo ambientato a Londra, è la storia d'amore tra Nicholas Morgan, un coreografo che mette la danza al di sopra di tutto e che vuole dimostrare al mondo quanto vale, e Arianna Radburn, una delle sue ballerine, che invece sembra mettere al primo posto tutt'altro e per la quale la danza è soprattutto un mezzo.
- Intervallo, una novella ambientata a Londra, è una piccola parentesi che separa la prima storia dalla seconda e che racconta un momento importante della vita di Nicholas e Arianna e mette sotto i riflettori il protagonista successivo Jakob Adams
- Passo a due, ambientato a Milano, è la storia di Jakob Adams un ballerino ossessionato dal bisogno di dimostrare di essere un vero uomo e Nadia Magni, una ballerina a cui hanno insegnato che non ci si può fidare di chi frequenta il mondo dello spettacolo
- Sipario, la novella conclusiva che svela un personaggio misterioso, di cui si è parlato tanto, ma che non era mai comparso direttamente nelle storie.

Li trovi tutti su Amazon!
Appuntamento con il manuale del mese! Stavolta, è Appuntamento con il manuale del mese!
Stavolta, è il turno di un libro meraviglioso, dedicato al concetto di tempo e alla sua gestione.
In questo video, preparati a:
😍 aprire gli occhi sulla storiella del vaso con le mele, i frutti di bosco e la sabbia
😍 scoprire che è meglio limitare i work in progress
😍 imparare quali sono le voci da ignorare nelle to-do-list
😍 scoprire dove si trova l'originalità e quali sono le virtù (insospettabili) della pazienza.
Se poi accarezzi anche tu il sogno di scrivere un manuale, un libro di self-help o un saggio come questo, corri a fare il test che trovi nei miei link in bio e scopri qual è il tipo di manuale perfetto per te!

#edytassi #ispirautrice #scrivererosa #readingtips #selfhelpbooks #consiglidilettura #nonfictionbooks #bookstagram #bookstagramitalia
Tre romanzi e due saggi/mauali. Sono piuttosto sod Tre romanzi e due saggi/mauali.
Sono piuttosto soddisfatta delle letture di aprile. Anche se tre su cinque non sono da standing ovation, le altre due mi hanno conquistata, letteralmente.
Eccole qui:
📖 Oliver Burkeman: uno stupendo saggio sul tempo. Sapevi che ciascuno di noi ha in media 4000 settimane di vita? Hai mai fatto il calcolo di quante ne hai già vissute? Questo testo è stato un fantastico spunto di riflessione, sul fatto che il tempo non è qualcosa che possediamo, ma qualcosa che SIAMO e che ciascuno di noi esiste nel tempo. Il tempo non è qualcosa separato da noi. Da leggere.
📖 Paola Chiozza: una chick-lit scritta benissimo, divertente, avvincente e chi più ne ha, ne metta. Mi è piaciuta la trama, l'ambientazione per me del tutto nuova, i dialoghi brillanti, la credibilità con cui Paola parla di astrofisica. Super super consigliato.
📖 Cecelia Ahern: una women fiction che è anche commedia romantica. Mi ha divertita il fatto che il titolo di ogni capitolo assomigliasse al titolo di un possibile manuale di self-help. Nel romanzo, Christine ha 15 giorni per aiutare Adam ad innamorarsi di nuovo della vita, ci riuscirà?
📖 Sarah Knight: questo per me è un libro no. L'autrice mi è sembrata più preoccupata di mettere in mostra la sua arguzia e la sua capacità di infarcire le pagine di parolacce. L'ho letto in un baleno ma non mi è piaciuto.
📖 Paola Servente: una commedia, anche questa. Carina, leggera, per me un filo troppo scarna nelle descrizioni e nelle atmosfere, ma l'ho letta volentieri. Cardiochirurgo contro cardiochirurgo.

Li hai già letti? Ce n'è uno di cui vorresti scorprire qualcosa di più?

#edytassi #ispirautrice #perleseleggi #readingtips #consiglidilettura #bookstagram #bookstagramitalia #leggosempre #libridaleggere
Conosci l'autrice di PS: I love you? Cecelia Ahern Conosci l'autrice di PS: I love you?
Cecelia Ahern è una delle mie autrici preferite e in occasione della festa di San Patrizio ti ho proposto una serie di storie dedicate ai suoi romanzi (le trovi in evidenza sotto "reading tips").
Oggi ho pensato di proporti la sua writing routine.
Una delle cose più interessanti, secondo me, oltre al fatto che inizia a scrivere ogni suo romanzo a gennaio (e ne scrive uno all'anno), è che per ogni romanzo scrive quattro stesure. La prima, la cosiddetta "zero draft" è quella che scrive di slancio, solo per se stessa. E' una stesura veloce e approssimativa. Poi c'è la seconda stesura, che riempie i vuoti lasciati nella prima. A questo punto invia la stesura all'editore, che suggerisce miglioramenti e modifiche, dai quali nasce la terza stesura e infine c'è la quarta stesura, quella definitiva.
Io ho calcolato che più o meno i conti tornano anche per me. Anche se, per esempio, Non c'è gusto senza te ha avuto praticamente due stesure sole. Ma è stata un'eccezione.

Tu conosci Cecelia? Quale delle sue abitudini di scrittura ti ha incuriosita di più?

#edytassi #ispirautrice #leggererosa #scrivererosa #writingroutine #perlesescrivi #writingtips #consiglidiscrittura #vitadascrittrice #scriveresempre #ioscrivo #bookstagram #bookstagramitalia
"La Ducati Diavel rombava fra le sue gambe. Marco "La Ducati Diavel rombava fra le sue gambe.
Marco mise la freccia all’ultimo minuto e si infilò bruscamente nel parcheggio di Villa Olmo. Zigzagando fra le macchine che facevano manovra, raggiunse il cancello della villa e, dopo aver dato gas con rabbia un’ultima volta, spense il motore. Si sfilò gli occhiali, tolse il casco e venne investito di colpo dall’aria fresca che saliva dal lago. Abbassò il cavalletto e smontò. Poi si diresse a passo di marcia verso il piazzale ricoperto di ghiaia che si allargava davanti alla villa.
C’erano grandi piante frondose e profumate, bordure fiorite che lui notò a stento. Individuò la prima panchina libera e si lasciò cadere con un grugnito scontroso, dando le spalle all’elegante costruzione neoclassica.
Perché te la prendi tanto?, si domandò, allungando le gambe e incrociando le braccia. Le cose stavano andando esattamente come si aspettava, no? Avrebbe dovuto essere contento di aver previsto tutto. Suo padre che lo chiamava per chiedergli consiglio, suo zio che lo tormentava con il suo sarcasmo. La riluttanza di entrambi a dargli ascolto.
La cosa veramente sorprendente era il fatto che lui avesse accettato di tornare e di prestarsi a quella pantomima." 

Effetto Domino
Romanzo autoconclusivo
Set: Lago di Como
Enemies to lovers
In esclusiva su Amazon e KU

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"Amore è quando continuo a rivivere nella testa l "Amore è quando continuo a rivivere nella testa le cose che abbiamo fatto insieme. Quando non posso fare a meno di programmarne altre, anche se non so se le realizzeremo mai. Quando di colpo ho come la sensazione che mi manchi qualcosa, in qualsiasi momento della giornata. Sono sempre bastato a me stesso, ma dal momento in cui ti ho conosciuta la vita che mi ero costruito attorno sembra essersi di colpo dilatata e aver lasciato un sacco di spazio vuoto da riempire."

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"Cara Gloria, come vedi, sono al corrente della tu "Cara Gloria,
come vedi, sono al corrente della tua esistenza. E ti domanderai perché non ti ho mai cercata. Forse avrei dovuto farlo quando potevo. Ma certe volte le occasioni perse non tornano.
Non so dove sei e non so cosa fai, se però hai tra le mani questa lettera è perché per qualche motivo sei arrivata a Como.
Chissà cosa ti avranno raccontato di me tua madre e tuo padre o le altre persone che mi conoscevano. Angela di sicuro ti avrà detto che ero un vecchio testardo. E se lo dice lei, è vero. Ma ora mi rimane poco tempo per continuare a esserlo.
Tua madre ha deciso di voltare le spalle a quello che le offrivo e tutto ciò che avrebbe potuto essere suo diventerà di qualcun altro se tu non tornerai a reclamare la tua eredità. Ma c’è qualcosa che desidero sia tuo e che voglio comunque mettere da parte per te.
La villa, l’azienda, i conti correnti sono tutte cose importanti, a cui ho dedicato la mia vita. Forse anche sbagliando. Ma c’è qualcosa di più.
Nella villa ho nascosto il mio tesoro più prezioso e che voglio arrivi comunque a te.
Nessuno sa cosa sia o dove sia, quindi è inutile che chiedi. Devi cercarlo tu. Trovalo e sarà tuo.
In caso contrario, rimarrà dov’è ora. Anche per sempre.
Giovanni"

Effetto Domino
Romanzo autoconclusivo
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Sei una che preferisce stare dentro la palla di ve Sei una che preferisce stare dentro la palla di vetro o fuori?
✨✨✨
Una domanda strana, lo so. Ma di recente ho letto un libro dedicato al blocco dello scrittore, nel quale l'autrice, Becca Syme, si pone proprio questo interrogativo.
Ci sono autrici che hanno bisogno di essere dentro la palla di vetro, cioè dentro la storia, e sperimentarla dall'interno, per poterla scrivere. Altre invece hanno bisogno di vederla nel loro complesso da fuori, da una certa distanza. 
Questo mi ha ispirata a scrivere l'ultimo post, che trovi nel link in bio,  dedicato a un fraintendimento in cui spesso cadiamo tutte. Cioè credere che per diventare scrittrici migliori, dobbiamo diventare scrittrici diverse. Tipo decidere che per migliorare devi diventare una plotter (cioè qualcuno che prima fa tutta la scaletta della storia) se sei una pantser (cioè qualcuno che scopre la storia man mano che la scrive).
🎇🎇🎇
In realtà non è così. Perché per migliorare spesso ha più senso lavorare su ciò che si è, piuttosto che su ciò che non si è, e provare ad avvicinare a sé ciò che ci è lontano, senza cercare di stravolgere tutto. Per esempio, potrebbe essere interessante provare a progettare i personaggi e lasciare che siano poi loro a raccontare la storia, avvicinando a te una tecnica da plotter e adattandola al tuo essere pantser.
💕💕💕
Cosa ne pensi?
In che modo tu hai provato a "migliorarti" lavorando in una direzione opposta a quello che sei, e magari non hai ottenuto i risultati sperati?

Photo by @deerspensa_studio 

#edytassi #ispirautrice #perlesescrivi #scrivererosa #paroledellascrittura #writingtips #consiglidiscrittura #vitadascrittrice #ioscrivo #scriveresempre #writingcoach #writingmentor

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