No, aspetta! Non correre a prendere lo spazzolino! Non serve che ti scortichi le papille gustative per scrivere bene. La lingua di cui parlo è l’italiano.
Perché per scrivere, ma soprattutto per scrivere bene, oltre a esercitarsi tutti i giorni, bisogna saper usare l’italiano in modo perfetto. Impeccabile.
Cosa vuol dire? Non certo scrivere come Manzoni. O Dante. Non certo rispettare tutte le regole delle grammatiche più severe.
Non vuol nemmeno dire usare una costosa penna stilografica o addirittura una piuma d’oca.
Non vuol dire usare font fantasiosi o colori originali.
Scrivere in modo impeccabile vuol dire tutte queste cose ma, soprattutto, una scrittura impeccabile è una scrittura in cui le parole vengono usate nel modo giusto. In cui i concetti sono espressi con i termini adatti.
Ti è mai capitato di leggere romanzi che sembrano essere stati composti con un massimo di mille parole?
Oppure appesantiti da inutili manierismi?
A me sì.
Sono quei romanzi che nonostante una trama interessante, appaiono sciatti o pesanti. Come se, sotto, si percepisse la pigrizia di chi li ha scritti, che per non fare la fatica di cercare vocaboli nuovi o più adatti, ha preferito usare quelli che sapeva già. O, nel caso opposto, come se l’autore avesse voluto sfoggiare le sue conoscenze senza tenere in considerazione la storia che stava scrivendo.
Un romanzo avvincente invece nasce dall’incontro tra una buona idea e il lessico appropriato per raccontarla.
Ecco perché una delle cose che ti consiglio di fare è arricchire il tuo vocabolario, in modo che la tua scrittura, e la tua lingua, sia sempre pulita, pertinente, evocativa.
Come puoi fare?
1. Leggi. È ovviamente il modo più semplice per imparare parole nuove e saperle calare nel contesto pertinente. Leggi romanzi del tuo genere preferito, ma fai anche uno sforzo e ogni tanto prova a cambiare. Se ami le riviste di gossip, ogni tanto sfoglia invece Focus. Oltre a essere una fonte di nuove idee, questo ti aiuterà a conoscere nuovi contesti e nuovi registri.
2. Se durante la lettura trovi una parola nuova, non passare oltre. Cerca subito il suo significato. Una volta dovevi per forza avere a portata di mano il dizionario, cosa che non sempre era possibile. Se stavi leggendo sul tram, come facevi a tirare fuori un tomo da cinque chili dalla borsa per trovare il significato di mimeografo? Oggi con gli smartphone non hai scuse. Appoggia il libro sulle ginocchia e cerca. Approfitta dell’occasione per imparare qualcosa di nuovo.
3. Almeno una volta alla settimana fai questo esercizio di stile. Apri un libro a una pagina a caso, scegli una frase e divertiti a ricomporla utilizzando tutti i sinonimi possibili che possono arricchirla di significati e sfumature. Poi scrivila usando i contrari. C’è una versione che ti sembra più musicale? O più intensa?
Comincio io con un semplice esempio:
La giostra girava, creando un vortice di luci che si fondevano in un unico nastro abbagliante.
E ora ecco tante possibili varianti:
La giostra roteava/turbinava/ruotava/volteggiava/danzava/piroettava creando un vortice/turbine/turbinio di luci/bagliori/scintille/stelle che si fondevano/legavano/univano/mescolavano/coagulavano/scioglievano in un unico nastro abbagliante/balugintante/splendente/lucente ecc…
È divertente e ti permette di uscire dalla comfort zone dei vocaboli che usi di solito, quasi automaticamente.
4. Iscriviti a uno di quei siti che propongono una parola al giorno, come questo. Ma per evitare un accumulo sterile di vocaboli, segnatele di settimana in settimana su un foglio da tenere appicciato alla tua bacheca, così ogni volta che ti siederai alla scrivania, potrai alzare gli occhi e ripassarle velocemente.
5. Prendi le sette parole della settimana che hai raccolto sul foglietto, scegliene una e cerca di usarla regolarmente nei sette giorni successivi. Infilala nel romanzo che stai scrivendo. Usala in uno dei tuoi post su FB. Sfoggiala quando chiacchieri con qualcuno. Solo usandole, infatti, le parole entrano nel tuo vocabolario in modo naturale.
Nel 2015 Treccani aveva lanciato la campagna #leparolevalgono. Te la ricordi? Sono andata a riguardare la home proprio per scrivere questo post. Il video che la presenta è bellissimo. C’è un pagliaccio che si siede al tavolo di una contrattazione d’affari e mentre parla usando termini appropriati, i suoi abiti cambiano, rivelando chi è davvero. Lo slogan recita “Il tuo vocabolario dice chi sei”.
Ecco, il tuo vocabolario cosa dice di te?
Photo Credits: Marina Montorfano aka M as Me
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