Una delle emozioni più belle quando scrivo è la sensazione di essere arrivata alla fine. Ce l’ho fatta! Osservo il cursore che lampeggia vicino all’ultima parola e gongolo nella consapevolezza che sono stata davvero, davvero brava ad arrivare fin lì.
Si tratta di un momento speciale. Il mio libro è speciale.
Un momento… ma lo sarà davvero?
Sai come si dice, no? Ogni scarrafone è bello a mamma soja. E a questa regola non sfugge nessuno scarraf… ops, nessun figlio, nemmeno se cartaceo. Perciò può capitare che quel romanzo che ai tuoi occhi appare avvincente, profondo o spassosissimo, in realtà non lo sia poi così tanto. E no, non è affatto rassicurante che anche la tua mamma, il tuo papà, il tuo fidanzato o chiunque abbia un legame qualsiasi con te (di sangue o sentimentale) ti dica che è il capolavoro del secolo.
Fidati, loro non possono dirti niente di diverso. E non perché mentano. Ma perché, come te, vedono il tuo lavoro con gli occhi del cuore, anche se per interposta persona. E sì, esistono le eccezioni, ma onestamente, non ci conterei.
Quindi?
Quindi ti serve qualcuno di più spietato. Cioè, una beta reader.
Chi è la beta reader.
Hai già capito chi non è, ma se togli amiche, fidanzato, marito, genitori, nonni, zii e parenti vari fino al quinto grado, chi ti resta? Un sacco di gente se ci pensi bene. Tra tutta questa gente, però, devi trovare qualcuno che ha caratteristiche precise.
– deve essere una lettrice regolare. Una di quelle, per intenderci, che va oltre i tre libri all’anno dei lettori deboli citati nelle statistiche;
– non necessariamente deve essere una scrittrice a sua volta. Se è una scrittrice che comincia a dirti come lo avrebbe scritto lei, il libro, allora non va bene. La beta reader scrittrice deve privilegiare comunque lo sguardo da lettrice.
– deve essere una lettrice che ama il tuo genere. Ti immagini un’appassionata di gialli che legge il tuo “polpettone” rosa?
– non guasta (anzi è auspicabile) che vanti conoscenze legate all’argomento di cui parli nel tuo romanzo. Se hai ambientato la tua storia in un salone per estetiste, conviene che sappia come si applica uno smalto semipermanente (questo per dire che non sto parlando di conoscenze di fisica quantistica, anche se in un romanzo con una protagonista scienziata, potrebbero tornare utili) in modo da sgamare tutti i tuoi eventuali errori.
Quante te ne servono?
Ah ah… credevi che ne bastasse una, vero? Come per i preventivi per comprare la lavatrice o per ristrutturare il bagno, io ti consiglio di trovarne tre. Il numero dispari è nemico degli stalli e tre opinioni diverse sono ancora gestibili. Qualcuno si affida anche a più beta, tipo cinque o addirittura dieci. Mah… molto dipende dal carattere. Io so che davanti a dieci opinioni diverse andrei in tilt.
Dove le trovi?
Esclusa la cerchia famigliare, puoi trovare beta reader tra le tue colleghe, tra chi ti segue sui social, attraverso il sito se ce l’hai. Ma anche in modi più creativi. Perché non chiedere alla tua libraia di fiducia? Nella libreria dove vado io c’è una ragazza perfetta. Oppure in biblioteca. Nei gruppi di lettura. E perché no, magari a scuola.
Che cosa devi aspettarti da una beta reader?
Innanzitutto onestà. E sano spirito critico.
La prima te la dimostra dicendoti cosa c’è che non funziona nel tuo romanzo (perché credimi, c’è sempre qualcosa che non funziona), il secondo dicendotelo in modo costruttivo.
Una beta reader non ti serve per trovare i refusi, quindi, quando le dai il tuo prezioso pargolo, dille di sorvolare su questi dettagli ma di concentrarsi su altre cose che riguardano la struttura della storia, il suo ritmo, i personaggi, i passaggi fiacchi, gli errori concettuali.
Per esempio, alle tue beta reader potresti consegnare un piccolo questionario in cui rivolgi una serie di domande specifiche. E questo è il mo regalo per te, perché se vuoi, il questionario lo trovi già pronto qui!
E poi?
Innanzitutto, preparati con animo sereno alle critiche. Sono fondamentali e, in tutta onestà, puoi solo augurarti che ce ne siano. Accogli pareri e commenti con un sorriso e ringrazia.
Poi… riflettici su. Non precipitarti a cambiare la trama, i personaggi e compagnia bella solo perché te lo hanno detto loro. Se ti fidi delle tue beta reader, il loro parere non deve scivolarti addosso come acqua, ma puoi prenderti tutto il tempo necessario per valutare se le osservazioni che ti hanno fatto hanno senso e se quindi devi correre ai ripari, oppure no. Non sei obbligata. Certo, se tutte e tre ti hanno detto che lo smalto semipermanente non si mette così, bisogna che quella parte la correggi, ma se pensano che la tua protagonista non sia particolarmente simpatica, be’, sta a te decidere se ti va comunque bene oppure no. L’importante è che loro ti abbiano messo la pulce nell’orecchio.
E se per caso vedi che le tue beta nutrono lo stesso una sorta di timore reverenziale nei confronti del tuo lavoro, cioè non sono abbastanza spietate, di’ loro che si tratta di un work in progress e che non ti chiuderai in casa per tre mesi piangendo tutte le tue lacrime se ti diranno che lei è una cretina, lui è odioso e la trama fa acqua da tutte le parti. (Ma davvero hai scritto una porcheria del genere?)
Il che mi porta a un altro suggerimento.
Chi l’ha detto che le beta reader debbano saltare fuori solo a lavoro finito? Se vuoi puoi coinvolgerle anche durante la scrittura e passare loro un capitolo alla volta. Come sempre, sta a te decidere. Se hai paura di scoprire solo alla fine di aver scritto una schifezza, coinvolgile prima. Se invece sei abbastanza sicura di te e di quello che stai scrivendo e temi che i loro pareri prematuri possano bloccarti o confonderti, tira dritto fino alla fine.
E in ultimo:
Ringraziale! Di solito le beta non si pagano. Ciò non vuol dire che tu non possa dimostare la tua riconoscenza in altro modo. Per esempio regalando loro il libro pubblicato. O citandole nei ringraziamenti. O regalando loro un altro libro (il tuo lo hanno già letto, poracce!). Insomma, i modi sono infiniti.
La cosa fondamentale è che queste persone ti sono necessarie, indispensabili per prendere distanza emotiva dal tuo lavoro e vederlo con occhi diversi, quindi sceglile bene e quando le hai trovate, coccolale!
HAI GIÀ DELLE BETA READER? COME LE HAI TROVATE? IN CHE MODO TI AFFIDI A LORO?
Photo Credits: Edy Tassi TradAutrice
Non viene mai ribadito a sufficienza. Grazie.
Grazie a te per questo messaggio che mi ha fatto molto piacere.
Ehm, mia madre è spietata, invece. Non mi fido di nessuno come di lei nella fase di prima stesura. Invece di commuoversi leggendo il suo nome nei ringraziamenti, mi ha corretto la virgola. Inoltre è un chirurgo, si accorge di tutto. È effettivamente una lettrice seriale.
Allora sei molto fortunata, cara Tea. Tieniti stretta la tua mamma. 🙂