Proprio così! Prima di arrabbiarti o di obiettare, però, pensaci… vuoi scrivere un libro, ma sono passate settimane (per non dire mesi) e non hai ancora buttato giù una riga. O forse ne hai scritta qualcuna, ma ormai non te la ricordi nemmeno più, perché hai sempre un sacco di cose da fare. Impegni di lavoro, la famiglia… e un po’ dovrai pur rilassarti. Insomma, vorresti scrivere un libro, ma proprio non hai tempo. Giusto?
Bene, non so se hai notato, ma nel paragrafo precedente, “vuoi” è diventato “vorresti”.
Perché la differenza tra un libro scritto e un libro immaginato è tutta una questione di modi verbali: un indicativo contro un condizionale.
CI SONO PASSATA ANCHE IO
Per tantissimo tempo, anche il mio è stato un “vorrei”. Un sogno chiuso nella mia mente, che inseguivo da quando ero bambina. Un sogno che però non sembrava mai trovare i modo di realizzarsi, fino a quando non ho deciso di trasformarlo in un PROGETTO.
La differenza tra un sogno e un progetto è che il primo è solo una fantasia, un desiderio, qualcosa che si verificherà grazie a un intervento superiore, allo svolazzo di una bacchetta magica o magari a un fortunato episodio di dettatura onirica. Un progetto, invece, è un’idea che prendi nelle tue mani (qui trovi un post su come scegliere quella giusta), analizzi e trasformi in qualcosa di realizzabile.
Ecco, il primo libro che ho scritto è stato un progetto. La mia migliore amica compiva diciotto anni e io volevo regalarle un romanzo in cui lei era la protagonista. Se ci penso ora, mi si rizzano i capelli in testa! La trama era una scopiazzatura di Bagna i Fiori e aspettami di Lidia Ravera, che a sua volta è una fantastica rivisitazione di Piccole Donne, nella quale Jo faceva la centralinista a Mediaset. La scrittura… lasciamo perdere. La protagonista assomigliava più a me che a alla mia amica. Ma poco importa. Lei ha gradito (almeno credo… anzi, quasi quasi le chiedo se lo ha ancora) e io ho dimostrato a me stessa che, per quanto improbabile, per quanto imperfetta, ero in grado di scrivere una storia dall’inizio alla fine.
E la soddisfazione è immensa, davvero! Peccato che tra quel primo “libro” e il romanzo successivo siano passati almeno dieci anni… di sogni e non di progetti. Il che mi porta alla prima delle due considerazioni importanti che voglio fare.
VUOI SCRIVERE O VUOI AVER SCRITTO?
Scrivere è impegnativo, un lungo percorso pieno di insidie, trabocchetti, ostacoli. E spesso, quello che vorremmo, non è veramente scrivere, ma aver scritto. Vorremmo passare direttamente dal sogno, al libro bello e pronto nel nostro computer, senza tutti quegli sbattimenti intermedi. Vorremmo provare il brivido del successo senza tutto il sudore che richiede.
Quindi, la prima cosa che dovresti chiederti è cosa desideri davvero. Scrivere o aver scritto? Perché se non rispondi “scrivere”, difficilmente riuscirai a trasformare il tuo sogno in un progetto.
Se hai risposto “scrivere”, allora puoi leggere la considerazione numero due.
DECIDI DI ESSERE UNA SCRITTRICE
Se sei un architetto, è ovvio che tu trovi il tempo per progettare una casa. Se sei una cuoca, è ovvio che tu trovi il tempo per cucinare. Se sei un’insegnante, è ovvio che tu trovi il tempo per insegnare.
Quindi, se decidi che sei una scrittrice, sarà ovvio che tu trovi il tempo di scrivere. Se impari a definirti una scrittrice, e lo ripeterai a te stessa e alle persone attorno a te, per tutti piano piano diventerà ovvio che tu dedichi del tempo a scrivere.
Non è facile, perché istintivamente pensi che le scrittrici che possono legittimamente chiamarsi tali sono solo quelle pubblicate. Però, per logica, una scrittrice è colei che scrive, pubblicata o meno. Non credi? In più, se non scrivi è praticamente matematico che non diventerai mai una scrittrice pubblicata.
Sì, è dura, lo so. Anche io, dopo tutti questi anni, ancora ho una specie di sussulto quando qualcuno mi presenta come una scrittrice. Ma credimi, pensare a te stessa come a una scrittrice è il secondo passo fondamentale per trovare tempo di scrivere. Coraggio! Se vuoi, prova a ripetere tutte le mattine, davanti allo specchio “Sono una scrittrice”. Dieci volte. E vedi che effetto ti fa.
RICAPITOLIAMO
Decidi che vuoi scrivere, non aver scritto. E comincia a definirti una scrittrice.
Solo a questo punto, potrai trasformare il tuo sogno in un progetto e cominciare a trovare il tempo per realizzarlo. Ma di questo parleremo la prossima settimana!
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