Nella tua vita c’è un libro. Il libro che sogni di scrivere. Ma qualche ostacolo si frappone sempre tra te e la realizzazione di questo sogno. Un po’ come quando ti riprometti di metterti a dieta e, improvvisamente fioccano inviti a cene e compleanni. Nel caso di un libro, chissà perché, ma c’è sempre qualcosa che ti tiene lontana fisicamente o con il pensiero da questo progetto: impegni, lavoro, famiglia, certo, ma spesso anche divertimenti, hobby e interessi vari. Questo non vale solo per chi vuole scrivere il primo libro, ma anche per chi ne ha già scritti. Il che è un peccato, soprattutto visto che il tuo libro non si scrive da solo. Per fortuna, però, stai per conoscere i segreti che ti aiuteranno a scrivere un libro in 250 parole al giorno!
COLTIVA LA CONCENTRAZIONE E LA COSTANZA
Per scrivere un libro, ancora prima che le idee geniali e una penna avvincente, servono la concentrazione e la costanza. E per quanto possa sembrare strano, questi due ingredienti sono intrinsecamente collegati. Se alimenti la costanza riesci ad alimentare anche la concentrazione e viceversa.
Scrivere un libro infatti è un’attività profondamente immersiva. Devi vivere la realtà o i contenuti che stai scrivendo, devi averli presenti, respirarli, coltivarli. Altrimenti rischi di dimenticare quello che stai facendo. Ne conservi una vaga idea, ma i personaggi sbiadiscono, la trama si sfilaccia, il ritmo rallenta fino a fermarsi, i contenuti evaporano e tu non ti ricordi più nulla, devi riprendere in mano tutto o, peggio, rinunci.
Quando si parla di concentrazione e costanza, però, il rischio è di evocare lunghe ore alla scrivania, immerse in uno stato di trance che fa dimenticare perfino di mangiare. Uno stato di grazia raggiungibile raramente e da pochi. Ma non è così. Ti bastano davvero solo 250 parole al giorno e mettere in pratica i consigli ispirati al libro di Cal Newport Deep Work. Eccoli qui, declinati per te che scrivi.
I TRE CONSIGLI DA DEEP WORK
- Focalizzati sulla produttività. C’è differenza tra tenersi occupate e produrre. Puoi tenerti occupata con un sacco di attività che sembrano scrittura, senza però produrre niente. Quando scrivi, invece, cerca sempre di produrre: una pagina, un capitolo… Il trucco per capire se ti stai tenendo occupata o se stai producendo è domandarti: quello che ho fatto oggi ha creato qualcosa che prima non c’era? Se hai solo “rielaborato” qualcosa, magari leggendo un testo per le tue ricerche, oppure sistemando gli appunti, be’, non hai prodotto. Se hai scritto anche solo una pagina, che prima non esisteva, allora hai prodotto (e se una pagina ti sembra poco… lo sapevi che John Grisham ha sempre scritto una sola pagina al giorno? Guarda quanti libri ha pubblicato, con questa tecnica!)
- Stabilisci dei parametri proattivi e non reattivi per definire i tuoi obiettivi. “Quest’anno scriverò tre libri” è un parametro reattivo, perché saprai di aver raggiunto l’obiettivo solo a fine anno, quando, diciamolo, potrebbe essere troppo tardi. “Scrivo 250 parole al giorno” (la famosa pagina di Grisham) è un parametro proattivo perché ti permette di monitorare l’andamento con costanza e immediatezza.
- Tieni traccia. Non lasciare che il tuo lavoro badi a se stesso. Individua un metodo per annotare in modo visibile la sua progressione. Hai presente le stelline che si danno ai bambini a scuola o con i quali si premiano per aver svolto certi compiti a casa? Il concetto è quello. Trova un modo appagante per tenere traccia di quello che fai. Nella mia agenda per scrittrici i modi per tenere traccia sono due: uno spazio dove inserire il word-count di ogni singolo giorno e una provetta a fine mese nella quale colorare tante perle quanti sono i giorni in cui hai scritto. Se sei un tipo competitivo, sono sicura che quelle perle vorrai colorarle tutte!
E QUANDO NON VUOI ESSERE PRODUTTIVA
Riposa.
Ci sono moltissimi modi per riposare in modo creativo. A me piace camminare e fare brainstorming mentre passeggio. Anzi, cerco di fare spazio a questa attività ogni giorno, perché mi serve per prepararmi a quello che scriverò il mattino seguente. Funziona così: la mattina scrivo, il pomeriggio cammino e penso, il mattino seguente scrivo quello che ho pensato mentre camminavo. E sai quanto ci metto, più o meno a scrivere quelle 250 parole? Un quarto d’ora!
Mentre cammino, la mente vaga rilassata. Non ho lo stress da tastiera, non devo performare. Posso limitarmi a pensare e, guarda un po’, in questo modo una o due idee da sfruttare mi arrivano sempre: un’immagine, una frase, un brano di dialogo, una nuova inquadratura, una riflessione interessante.
Queste semplici strategie ti permettono di mantenere la costanza necessaria affinché tu non possa mai dimenticare a cosa stai lavorando e l’ispirazione fondamentale perché il lavoro fluisca senza strattoni, frenate o rincorse.
Ti piace l’idea di lavorare in questo modo? Acquista la mia agenda preziosa: con le sue pagine motivazionali, gli spazi per il tracking e tutti gli strumenti che ti servono per coltivare la costanza ti aiuterà a essere focalizzata, costante e proattiva!
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