Sì, lo so, Santo Stefano è un po’ il giorno dei postumi. Dovresti andare a Messa, perché è di precetto, ma ci sei già andata ieri. Ti puoi alzare più tardi perché tanto non devi cucinare (ci sono gli avanzi!). È la giornata del cinema nel pomeriggio o della gita in montagna. È una giornata che, dopo le corse per i regali, per la spesa, per i biglietti di auguri, puoi finalmente lasciar scivolare via pigramente, se ti va.
A Santo Stefano io di solito mi godo la sensazione di non dover fare niente. Di essermi lasciata alle spalle frenesie, ansie da prestazione culinarie e corse al supermercato per trovare l’ennesimo ingrediente esotico di cui non avevo mai sentito parlare. Di poter trascorrere la giornata sul divano a guardare la legna che si consuma nel camino (a proposito, sembra un esercizio di pigrizia, ma avete mai provato? La legna che brucia è uno spettacolo stupendo!).
Proprio per questo, siccome immagino che Santo Stefano sia una giornata abbastanza pigra anche per te, ho pensato di proporti un giochino con cui intrattenere le sinapsi, mentre ti godi il viaggio in macchina fino alla sciovia o, come me, osservi le fiammelle colorate nel camino.
In cosa consiste questo gioco? Presto detto: io ti propongo dei promt e tu provi a usarli per costruire una racconto di Natale (brevissimo non preoccuparti!). Sono dieci incipit e dodici finali. Per stabilire quali usare, il criterio è semplice.
Per l’incipit usa il tuo giorno di nascita. Se è superiore a 10 somma le cifre fino a ottenere un numero tra 1 e 9.
Per il finale usa il tuo mese di nascita.
Ecco i tuoi incipit:
- Snowy, la fatina del Natale, ne era sicura, sarebbe riuscita a ritrovare in tempo tutti i regali!
- Miriam aprì la porta e rimase senza parole.
- A Lisa le renne piacevano. Quasi tutte.
- Pamela non aveva mai visto delle luminarie così belle.
- Cindy osservava con il fiato sospeso il suo fidanzato che apriva il pacchetto. Pochi istanti e tutto sarebbe cambiato per sempre.
- La casa era stranamente silenziosa e tranquilla.
- Lilian osservava Babbo Natale, che si faceva sempre più vicino. «Avanti», si disse, «Hai trent’anni. Digli quello che gli devi dire e falla finita».
- Chi se ne fregava del dress code?, pensò Stefania, spingendo le porte del locale. Alle feste, lei ci andava vestita come le pareva.
- La neve scendeva in grossi fiocchi soffici e gelidi, mentre Susan osservava le finestre illuminate della casa.
- Letizia osservò l’arrosto. Ecco, lo aveva bruciato un’altra volta.
E i finali:
- Di sicuro era un regalo che avrebbero ricordato tutti per diversi anni.
- Quando chiuse gli occhi, sorrise al pensiero di quello che era riuscita a fare in una sola notte.
- Da quella volta, nessuno osò più proporre di scambiarsi i regali così.
- Era stata la festa più bella di tutta la sua vita.
- Povero albero, dopo quelle feste, sarebbe tornato con sollievo nel suo scatolone
- Anche a Natale, chi la fa, l’aspetti.
- «Non ci penso neanche», dichiarò, uscendo dalla stanza.
- E fu così che tutto si risolse.
- La neve ricominciò a cadere, silenziosa e magica.
- Meno male che le feste arrivavano una sola volta l’anno!
- Guardò i bambini che scartavano i regali e sorrise.
- E dalla finestra socchiusa giunsero le note allegre di un canto natalizio.
Ora che hai individuato il tuo incipit e il tuo finale prova a scrivere un racconto breve. Oltre a divertirti, potresti accendere la scintilla (natalizia) che dà il via a un nuovo, splendido romanzo!
BUONE FESTE E BUONA SCRITTURA!
Photo Credits: Marina Montorfano aka MasMe
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