Nel post della settimana scorsa, che trovi qui, ti ho fatto una breve introduzione sul brainstorming e su quanto sia necessario per mantenere attiva la parte destra del nostro cervello.
Svolgendo un lavoro creativo, questo è fondamentale perché di fondo, chi come noi si deve spremere le meningi tutti i giorni non può permettersi un emisfero destro rinsecchito come una foresta pietrificata. Serve un emisfero destro bello polposo e pieno come una pianta grassa.
Invece, non so se capita anche a te, ma ci sono giorni in cui mi sento proprio immobile, mentalmente, al punto che mi sembra di sentir soffiare il vento tra le sinapsi come in una foresta spettrale. E mi domando da che parte riuscirò mai a tirare fuori anche solo UNA idea, figurarsi tutte quelle necessarie per scrivere un intero romanzo.
Quando succede, mi sento frustrata e preoccupata, perché comincio a temere di non essere in grado di scrivere o di inventare una nuova storia che le lettrici ameranno. Un dramma.
E siccome voglio evitare che questo accada troppo spesso, da qualche tempo ho preso l’impegno con me stessa di dedicarmi al brainstorming come se fosse un’attività fisica quotidiana, da praticare per tenere in forma non i muscoli del corpo, ma quelli della creatività.
Anche perché, il brainstorming funziona davvero come i muscoli, ai quali, quando sono allenati, puoi chiedere sia di reagire a uno sprint di cento metri che di condurti al traguardo di una maratona.
L’allenamento quotidiano, o quasi, quindi è fondamentale per avere un cervello pronto a soddisfare ogni tua necessità. E la cosa bella è che se ti abitui ad allenare la creatività tutti i giorni, allenamento e “gara” finiranno con il coincidere. Ossia, quello che riuscirai a produrre durante l’allenamento sarà esattamente quello di cui hai bisogno per portare avanti i tuoi progetti.
Come puoi allenarti?
Impegnandoti a trasformare il brainstorming in un’abitudine e integrandolo nella tua giornata mentre svolgi le attività ripetitive di tutti i giorni.
Quando sto pensando alla trama di un nuovo romanzo o devo decidere come rendere al meglio una scena, oltre al tempo che dedico alla storia seduta alla scrivania, continuo a rimuginarci su anche durante il resto della giornata, nei momenti in cui le sinapsi non sono impegnate, e tengo sempre un quaderno a portata di mano o il telefonino, per prendere nota di tutte le idee.
Perciò, anche tu, mentre ti lavi la mattina, ti asciughi i capelli (se mi segui da un po’ sai già che questo è il mio momento preferito!), cucini, sei in macchina, in coda ecc, nei momenti “vuoti” insomma, puoi prendere l’abitudine di pensare al tuo progetto, lasciando che la mente giocherelli con quella scena, quel personaggio, quel dialogo. Sono sicura che, dai e ridai, oltre a diventare un meccanismo automatico, ti ritroverai con un sacco di idee fantastiche tra le mani.
In pratica, non dovresti mai prendere il tuo progetto di scrittura e infilarlo nel freezer tra una seduta di scrittura e l’altra, ma tenerlo sulla fiamma più piccola del tuo fornello mentale, quello che messo al minimo fa cuocere lentamente il cibo, senza bruciarlo. Hai presente? Ecco, metti il tuo progetto lì e lascialo pippiare come un bel ragù napoletano.
Il brainstorming più furbo, quindi, è quello che fai quasi senza accorgerti, quello che diventa un’abitudine utile, quello che, ti porta al traguardo senza che tu te ne accorga.
Il trucchetto in più
Se poi vuoi integrare questo brainstorming in una pratica di scrittura quotidiana, quello che io definisco l’uovo di Colombo è il semplice, pratico metodo Albanese, che non ha niente a che fare con il comico, ma con una collega scrittrice che ammiro molto: Ornella Albanese.
Ornella è una scrittrice con tanti libri sullo scaffale che, durante una chiacchierata di qualche tempo fa, mi fa rivelato il suo metodo di lavoro.
Lei scrive un’ora al giorno. E basta. Il che è molto pratico se svolgi un altro lavoro, hai una famiglia e compagnia bella. Inoltre, sapere che una scrittrice professionista non vota tutta la sua giornata alla scrittura è una forte fonte di motivazione.
Il motivo per cui può permettersi di scrivere un’ora soltanto e che lei, in quell’ora, scrive tantissimo. E sai perché? Perché tra un’ora di scrittura e l’altra, per tutto il giorno rimugina, riflette, insomma, fa brainstorming sulla scena che scriverà. Così, quando il momento arriva, lei è pronta, con le idee chiarissime su cosa faranno, diranno, penseranno i suoi personaggi.
Non è fantastico? E lo stesso puoi fare tu, che magari corri di qua e di là per accompagnare i tuoi figli a nuoto, calcio, basket, e pensi che per scrivere un romanzo devi avere ore e ore a disposizione. No. Se applichi il metodo Albanese, di ore di scrittura vera e propria, te ne basta una.
In questo modo, il brainstorming diventa una sorta di pre-scrittura o, per tornare all’esempio dell’attività fisica, diventa allo stesso tempo allenamento e maratona. Mica male!
Se però quello che ti interessa è lo “sprint”. Allora la prossima settimana ti spiegherò tutte le tecniche per mettere alla prova i muscoli della creatività con brevi sessioni concentrate di brainstorming. Tu, intanto, mi raccomando, rimugina, rimugina, rimugina.
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