Adoro i primi giorni di dicembre. Sono quelli in cui apprezzo di più il clima natalizio. Non avverto ancora lo stress dei preparativi dell’ultimo minuto, della corsa ai regali e mi godo la sensazione di avere davanti giornate intere per pensare a come festeggiare questo momento magico.
La mia non è una famiglia numerosa (la cerchia ristretta, almeno). Ci siamo solo mio marito, le nostre due figlie, mia madre e io. E anche se ho sempre sognato quei Natali affollati di gente che si abbraccia e di auguri, con il tempo ho imparato ad apprezzare anche i nostri, più intimi e rilassati.
Decoriamo l’albero con il camino acceso, facciamo il presepe, pensiamo al menù sfogliando riviste e libri di cucina (mio marito chiede invariabilmente il vitello tonnato che, si sa, è un tipico piatto natalizio!) e scriviamo le letterine, sorseggiando una tazza di tè al caramello e sgranocchiando biscotti.
“Scriviamo” perché sì, la letterina a Babbo Natale non la scrivono solo le mie figlie. La scrivo anche io!
Ho copiato l’idea di ricominciare a scrivere una letterina a un’amica. Nell’armadio, all’interno di un’anta (quella di mio marito, il mio Babbo Natale personale, così la vede ogni volta che la apre per pescare una camicia o una cravatta) appiccico un foglio carino, decorato con brillantini, ghirigori e stelline su cui elenco dei regaliche desidero ricevere perché lui, le mie figlie o mia madre possano ispirarsi.
So che può sembrare un gesto cinico, ma in realtà evita a chi mi vuole bene di scervellarsi per scegliere qualcosa che mi piacerà (perché i miei desideri sono tutt’altro che prevedibili anche per chi vive con me tutti i giorni). E per me che la compilo è un gesto carico di significato.
La letterina, infatti, è diversa ogni Natale. E riguardando quelle degli anni precedenti riesco a vedere come sto cambiando, in che direzione si sta muovendo la mia vita proprio sulla base di quello che scrivo e desidero. C’è stato l’anno dei libri di cucina. C’è stato l’anno dei regali tecnologici. Il Natale 2017 è stato quello dei corsi. Le letterine dicono chi sono e chi sto diventando o vorrei diventare.
Quest’anno, poi, sarà ancora diversa. Perché sarà doppia.
Ci sarà la parte dedicata a “Babbo Natale”, nell’armadio di mio marito. E la parte con i doni che io scelgo di fare a me stessa che incollerò nella mia anta. Non buoni propositi, ma proprio regali.
Per esempio, mi regalerò dieci giorni di riposo. Mi regalerò tre respiri profondi ogni volta che una delle mie figlie mi farà innervosire. Mi regalerò una parola speciale per il prossimo anno.
Se anche tu sei come me e ti piace l’idea prendi un foglio e comincia a compilare!
Se poi hai bisogno di qualche suggerimento su cosa scriverci sopra, ecco un elenco di perfetti reagli per scrittrici (e lettrici!). Ma ovviamente puoi approfittare di queste idee anche per fare regali a qualcun altro. Sono sicura che tra le tue amiche c’è chi apprezzerebbe moltissimo.
- Una borsa letteraria. Hai mai pensato di andare in giro con una borsetta a forma di libro? Ne trovi qui e qui e sono bellissime! Se poi sei una che non bada a spese, ci sono anche queste!
- Una chiavetta USB scintillante o raffinata
- Un taccuino personalizzato. A me piacciono moltissimo questi, in colori pastello, che poi puoi far personalizzare nei negozi tipo Personalizzatela, oppure questi, davvero magici e perfetti per le feste!
- Una t-shirt letteraria, ma va benissimo qualsiasi altra cosa di questo sito meraviglioso (accedi a tuo rischio e pericolo!)
- Sottobicchieri con le pagine di Harry Potter
- Una tote bag con le copertine dei tuoi/suoi libri o di un libro che le regalerai (infilato nella borsa)
- Un taccuino impermeabile per approfittare dell’ispirazione anche sotto la doccia!
- Un viaggio letterario seguendo i luoghi dei tuoi/suoi romanzi preferiti per esempio con questo tour operator o questo o questo.
- E ovviamente un manuale di scrittura o un romanzo. Quali? Uno a caso… dei miei? 🙂
Belle vero queste idee? E quante ancora ce ne sarebbero, per dire grazie, per dire ti voglio bene, per dire ci sono! Io ho già scelto le mie preferite, e tu?
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