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Recensioni negative: istruzioni per l’uso

Edy Tassi | 20 Marzo 2019 | Recensioni, Vita da autrice

Recensioni negative

Dopo tanti ragionamenti filosofici che trovi qui e qui, oggi parliamo delle tanto temute recensioni negative.

Qualcuno dice che sia più facile scrivere le recensioni negative, rispetto a quelle positive. Forse è vero. Anche io, quando leggo qualcosa, riesco a inquadrare molto prima ciò che non mi piace. E soprattutto mi è più facile esprimerlo. Gli elementi negativi mi saltano all’occhio come flash in una stanza buia. Quelli positivi a volte rendono la lettura tanto fluida e piacevole da passare, paradossalmente, quasi inosservati.

In realtà se forse è vero che è più facile scrivere recensioni negative, non sono tanto sicura che sia facile scrivere recensioni negative utili. È infatti molto più facile criticare e basta, mettere in fila due o tre commenti negativi e buonanotte.

Da autrice a lettrice, quindi, ho pensato a quali sono gli elementi che potresti tenere in considerazione se senti la necessità di esprimere un giudizio critico su un libro che proprio non ti è piaciuto.

LA PRIMA COSA SU CUI DOVRESTI RIFLETTERE SE UN LIBRO NON TI È PROPRIO PIACIUTO.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare? Questo è importante perché i messaggi possono essere fondamentalmente due:

  • Non leggete questo libro neanche per sbaglio
  • Leggetelo, ma attente che…

Mettere a fuoco se quella che stai per scrivere è una stroncatura totale (aaaarrrghhh!) o meno, ti aiuterà a non perdere di vista l’obiettivo rischiando magari di veicolare qualcosa di diverso o di mandare un messaggio confuso.

In generale, però, sappi che la stroncatura totale è molto più insidiosa da scrivere e da avvalorare perché difficilmente troverai qualcuno che è d’accordo con tutti e venticinque i motivi per cui un libro non vale nemmeno come carta da riciclo. Inoltre, dal terzo, quarto motivo in poi, la stroncatura comincia inevitabilmente ad assumere le sembianze di un accanimento che mette in discussione la tua onestà intellettuale. Quindi, a mio parere, è sempre meglio scrivere una recensione negativa “lucida”.

LA RECENSIONE NEGATIVA “LUCIDA”

Attenzione, non significa scrivere una recensione che dice e non dice, una recensione che lancia il sasso e nasconde la mano. Significa scrivere una recensione negativa intelligente.
Che tu sia tipo da recensioni chilometriche o stringate, ecco allora alcune indicazioni che ti consiglio di tenere in considerazione per scrivere qualcosa di utile sia alle altre lettrici che a me come scrittrice:

  • Primo, (e questo è forse il più importante!), non farti prendere per nessun motivo da sentimenti personali. Ricordati che quello che scrivi parla non solo del libro che stai recensendo ma anche di te. Il tuo tono, il tuo atteggiamento, la tua voce “passano” e tu vuoi di sicuro apparire come una persona affidabile e corretta, non come una pazza che si è alzata con la luna storta e ha scritto la recensione prima di bere il suo caffè. Sono sicura che il tuo desiderio sia che io e le lettrici ti prendiamo sul serio e decidiamo di poterci fidare di te. Ricorda: la recensione spesso parla più del recensore che del libro recensito. Occhio!
  • Indica gli elementi che giustificano la tua opinione. Il libro è pieno di refusi? Indicane brevemente un paio (che non siano uno a pagina 2 e uno a pagina 250, perché chi legge potrebbe pensare che in mezzo non ce ne siano affatto; molto meglio indicare magari due refusi nella stessa pagina o, ancor meglio, nello stesso paragrafo! Se poi ambisci alla mia imperitura riconoscenza, segnalameli pure tutti in privato, potresti guadagnarti una menzione d’onore nei ringraziamenti). I personaggi sono stereotipati? Descrivine almeno uno sottolineando gli aspetti triti e ritriti. E via dicendo…
  • Non raccontare per filo e per segno la trama. Gli spoiler sono davvero fastidiosi, rovinano il lavoro di chi scrive e la lettura e poi, comunque, fare una recensione non significa riscrivere la trama con parole tue, quindi rischi di fare uno sforzo creativo per nulla;
  • Se a te il mio libro non è piaciuto, prova a fare uno sforzo per trovare qualcuno a cui potrebbe piacere (e non in senso ironico, tipo, a me a fatto schifo ma a qualche oca giuliva sotto l’ombrellone potrebbe piacere un sacco). Quando leggevo inediti per Piemme, nella scheda che dovevo compilare per la casa editrice c’erano due voci distinte: il mio giudizio personale e un giudizio commerciale. Voleva dire che a me personalmente il libro poteva non essere piaciuto, ma la casa editrice voleva anche sapere se intravedevo comunque un mercato possibile. Credo che la stessa cosa dovresti farla tu. Dire, a me questo libro non è piaciuto, ma forse potrebbe piacere a… mi aiuterebbe a intercettare le lettrici giuste e a evitare quelle che, come te, sprecherebbero i loro soldi e non sarebbero soddisfatte;
  • Se ti senti particolarmente generosa, raccontami come potrei migliorarlo. Forse non potrò tenere in considerazione i tuoi suggerimenti per questo libro, visto che ormai è stato pubblicato, ma ci sono buone probabilità che io senta la tua voce mentre sto scrivendo il prossimo.
  • Se fai parte della categoria di lettrici a cui proprio non piace scrivere recensioni negative, ma il mio libro…mmmm… non ti ha fatto rivoltare le budella dall’emozione, allora prova la cosiddetta tecnica sandwich o anche PCP. Prima metti un commento positivo (bella la copertina!) poi l’informazione negativa (la trama però non mi ha coinvolta), infine un altro commento positivo (ma la sorella della protagonista merita un romanzo tutto suo).

E SE NON DEVI SCRIVERE UNA RECENSIONE NEGATIVA MA LA RICEVI?

Capita, sì, anche a te che le hai sempre imbroccate tutte. Non importa quante lettrici affezionate hai, quanti libri di successo hai scritto. Prima o poi la stroncatura o la recensione “critica” diciamo, arriva. Se hai le spalle larghe, ok, probabilmente non risentirai troppo del contraccolpo, ma se sei molto sensibile, se non vanti un’autostima da panzer tedesco, se la recensione non ha tenuto conto dei miei consigli di prima ed è molto, molto cattiva, allora è più difficile fregarsene e trovare il modo di guardare oltre. Lo so perché ci sono passata e ancora a volte ci passo (qui ti lascio il link all’ultima, più negativa che ho ricevuto e magari ti aiuta a non sentirti sola!). Ma puoi riuscirci, per esempio così:

  1. Non guardarle! Sappi che a tutte è capitato di riceverne e che non si può piacere a tutti. Detto questo, siccome so che è un consiglio che non seguirai mai perché la voglia di andare a controllare è troppo troppo forte, continua a leggere qui sotto;
  2. Valuta il dato numerico: hai solo recensioni negative e questa è l’ennesima che ricevi? Questa è l’unica che hai ricevuto? Oppure finisce in un pot-pourri di cinque, quattro, tre, due, una stella? Osservare i numeri ti aiuta a considerare con più distacco la cosa.
  3. Se la recensione indica in modo preciso i tuoi errori, tipo la famosa tigre in Africa, ammettili, scusati e se puoi rimediare, rimedia.
  4. Se la recensione è aggressiva nei tuoi confronti, ricordati che il quel momento a farci una brutta figura è chi ti ha recensita. Lasciala lì senza commentare e spera che quante più persone la vedano perché farà sicuramente il tuo bene e non il tuo male.
  5. Se il tuo è un libro coraggioso, che parla di temi difficili, riceverai sicuramente critiche, ma non preoccuparti, perché quello che conta è la tua onestà intellettuale e i motivi che ti hanno spinta a scriverne.
  6. Leggi con calma la recensione e con lucidità estrapola ogni commento costruttivo che trovi. Anche se fosse uno solo, anche se fosse così nascosto da sembrare pure lui una critica fine a se stessa. Sforzati di trovare uno strumento per migliorare, in tutto quello che le lettrici dicono del tuo lavoro.
  7. Telefona a un’amica e sfoga la tua frustrazione con lei divorando una tavoletta di cioccolato.

OK, QUESTO ARGOMENTO SPINOSO CE LO SIAMO TOLTE DI TORNO, VERO? BENE, FAI CON ME UN BEL SOSPIRO DI SOLLIEVO (E NON CORRERE SUBITO A VEDERE SE QUALCUNO NEL FRATTEMPO TI HA SCRITTO UNA NUOVA RECENSIONE!). CI LEGGIAMO SETTIMANA PROSSIMA CON L’ULTIMO POST SULL’ARGOMENTO. NON PERDERLO PERCHÈ CI SARÀ UN REGALO PER TE E PER TUTTE LE NOSTRE AMICHE RECENSORE

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Gli splendidi ritratti in bio e le foto che abbelliscono la mia homepage sono della bravissima Marina Montorfano (aka M as Me).

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Ciao! Sono Edy Tassi. Amo scrivere, tradurre e occuparmi delle donne che hanno un tesoro da raccontare nascosto dentro di sé.
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"Mr X scese dal taxi e percorse i pochi metri che "Mr X scese dal taxi e percorse i pochi metri che lo separavano dalle porte girevoli dell'edificio..."
Bene, e chissenefrega?
I romanzi raccontano storie che devono essere il più possibile verosimili, nel senso di credibili. Ciò che viene raccontato può essere fantasioso, fantascientifico, il frutto di una creatività sfrenata, ma i lettori devono continuare a pensare che quello che viene raccontato potrebbe davvero accadere, se non in questa realtà, in una realtà parallela.
Così a volte accade che per rendere verosimile una storia, pensiamo di dover raccontare per filo e per segno ciò che avviene nella realtà, fin nei dettagli più noiosi, tipo Mr X che cammina per raggiungere la porta del condominio.
Invece non è così. In una storia dobbiamo raccontare quelli che potremmo considerare gli "highlights", solo ciò che conta, tralasciando appunto le scene in cui non succede niente ma i personaggi entrano ed escono da una stanza, scendono da una macchina per andare in un luogo qualsiasi, si spostano da qui a lì e di fatto, l'unica cosa che succede è che si consumano le scarpe.
📖📖📖
Conoscevi questa espressione? O ti vengono in mente scene di questo tipo?
📖📖📖
Ovviamente poi ci sono le eccezioni. Chi non ricorda la scena in cui Miranda Priestly arriva la prima volta in readazione? Ma lì tutto, dalle scarpe che scendono dal taxi, le riviste e la borsa sotto il braccio e l'andatura fanno da contrappunto al delirio che si sta scatenando negli uffici ed è tutt'altro che una scena inutile!

#edytassi #ispirautrice #perlesescrivi #scrivererosa #paroledellascrittura #writingtips #consiglidiscrittura #vitadascrittrice #ioscrivo #scriveresempre
"Dovremmo considerare persi i giorni in cui non ab "Dovremmo considerare persi i giorni in cui non abbiamo ballato almeno una volta" Nietzsche

Il 29 aprile si festeggia la Giornata Internazionale della Danza.
Se anche tu ami questa disciplina, hai già letto i miei romanzi in cui è proprio la protagonista?
Sono quattro volumi autoconclusivi, che però è comunque meglio leggere in fila, partendo da Assolo.
Eccoli in breve:
- Assolo, romanzo ambientato a Londra, è la storia d'amore tra Nicholas Morgan, un coreografo che mette la danza al di sopra di tutto e che vuole dimostrare al mondo quanto vale, e Arianna Radburn, una delle sue ballerine, che invece sembra mettere al primo posto tutt'altro e per la quale la danza è soprattutto un mezzo.
- Intervallo, una novella ambientata a Londra, è una piccola parentesi che separa la prima storia dalla seconda e che racconta un momento importante della vita di Nicholas e Arianna e mette sotto i riflettori il protagonista successivo Jakob Adams
- Passo a due, ambientato a Milano, è la storia di Jakob Adams un ballerino ossessionato dal bisogno di dimostrare di essere un vero uomo e Nadia Magni, una ballerina a cui hanno insegnato che non ci si può fidare di chi frequenta il mondo dello spettacolo
- Sipario, la novella conclusiva che svela un personaggio misterioso, di cui si è parlato tanto, ma che non era mai comparso direttamente nelle storie.

Li trovi tutti su Amazon!
Appuntamento con il manuale del mese! Stavolta, è Appuntamento con il manuale del mese!
Stavolta, è il turno di un libro meraviglioso, dedicato al concetto di tempo e alla sua gestione.
In questo video, preparati a:
😍 aprire gli occhi sulla storiella del vaso con le mele, i frutti di bosco e la sabbia
😍 scoprire che è meglio limitare i work in progress
😍 imparare quali sono le voci da ignorare nelle to-do-list
😍 scoprire dove si trova l'originalità e quali sono le virtù (insospettabili) della pazienza.
Se poi accarezzi anche tu il sogno di scrivere un manuale, un libro di self-help o un saggio come questo, corri a fare il test che trovi nei miei link in bio e scopri qual è il tipo di manuale perfetto per te!

#edytassi #ispirautrice #scrivererosa #readingtips #selfhelpbooks #consiglidilettura #nonfictionbooks #bookstagram #bookstagramitalia
Tre romanzi e due saggi/mauali. Sono piuttosto sod Tre romanzi e due saggi/mauali.
Sono piuttosto soddisfatta delle letture di aprile. Anche se tre su cinque non sono da standing ovation, le altre due mi hanno conquistata, letteralmente.
Eccole qui:
📖 Oliver Burkeman: uno stupendo saggio sul tempo. Sapevi che ciascuno di noi ha in media 4000 settimane di vita? Hai mai fatto il calcolo di quante ne hai già vissute? Questo testo è stato un fantastico spunto di riflessione, sul fatto che il tempo non è qualcosa che possediamo, ma qualcosa che SIAMO e che ciascuno di noi esiste nel tempo. Il tempo non è qualcosa separato da noi. Da leggere.
📖 Paola Chiozza: una chick-lit scritta benissimo, divertente, avvincente e chi più ne ha, ne metta. Mi è piaciuta la trama, l'ambientazione per me del tutto nuova, i dialoghi brillanti, la credibilità con cui Paola parla di astrofisica. Super super consigliato.
📖 Cecelia Ahern: una women fiction che è anche commedia romantica. Mi ha divertita il fatto che il titolo di ogni capitolo assomigliasse al titolo di un possibile manuale di self-help. Nel romanzo, Christine ha 15 giorni per aiutare Adam ad innamorarsi di nuovo della vita, ci riuscirà?
📖 Sarah Knight: questo per me è un libro no. L'autrice mi è sembrata più preoccupata di mettere in mostra la sua arguzia e la sua capacità di infarcire le pagine di parolacce. L'ho letto in un baleno ma non mi è piaciuto.
📖 Paola Servente: una commedia, anche questa. Carina, leggera, per me un filo troppo scarna nelle descrizioni e nelle atmosfere, ma l'ho letta volentieri. Cardiochirurgo contro cardiochirurgo.

Li hai già letti? Ce n'è uno di cui vorresti scorprire qualcosa di più?

#edytassi #ispirautrice #perleseleggi #readingtips #consiglidilettura #bookstagram #bookstagramitalia #leggosempre #libridaleggere
Conosci l'autrice di PS: I love you? Cecelia Ahern Conosci l'autrice di PS: I love you?
Cecelia Ahern è una delle mie autrici preferite e in occasione della festa di San Patrizio ti ho proposto una serie di storie dedicate ai suoi romanzi (le trovi in evidenza sotto "reading tips").
Oggi ho pensato di proporti la sua writing routine.
Una delle cose più interessanti, secondo me, oltre al fatto che inizia a scrivere ogni suo romanzo a gennaio (e ne scrive uno all'anno), è che per ogni romanzo scrive quattro stesure. La prima, la cosiddetta "zero draft" è quella che scrive di slancio, solo per se stessa. E' una stesura veloce e approssimativa. Poi c'è la seconda stesura, che riempie i vuoti lasciati nella prima. A questo punto invia la stesura all'editore, che suggerisce miglioramenti e modifiche, dai quali nasce la terza stesura e infine c'è la quarta stesura, quella definitiva.
Io ho calcolato che più o meno i conti tornano anche per me. Anche se, per esempio, Non c'è gusto senza te ha avuto praticamente due stesure sole. Ma è stata un'eccezione.

Tu conosci Cecelia? Quale delle sue abitudini di scrittura ti ha incuriosita di più?

#edytassi #ispirautrice #leggererosa #scrivererosa #writingroutine #perlesescrivi #writingtips #consiglidiscrittura #vitadascrittrice #scriveresempre #ioscrivo #bookstagram #bookstagramitalia
"La Ducati Diavel rombava fra le sue gambe. Marco "La Ducati Diavel rombava fra le sue gambe.
Marco mise la freccia all’ultimo minuto e si infilò bruscamente nel parcheggio di Villa Olmo. Zigzagando fra le macchine che facevano manovra, raggiunse il cancello della villa e, dopo aver dato gas con rabbia un’ultima volta, spense il motore. Si sfilò gli occhiali, tolse il casco e venne investito di colpo dall’aria fresca che saliva dal lago. Abbassò il cavalletto e smontò. Poi si diresse a passo di marcia verso il piazzale ricoperto di ghiaia che si allargava davanti alla villa.
C’erano grandi piante frondose e profumate, bordure fiorite che lui notò a stento. Individuò la prima panchina libera e si lasciò cadere con un grugnito scontroso, dando le spalle all’elegante costruzione neoclassica.
Perché te la prendi tanto?, si domandò, allungando le gambe e incrociando le braccia. Le cose stavano andando esattamente come si aspettava, no? Avrebbe dovuto essere contento di aver previsto tutto. Suo padre che lo chiamava per chiedergli consiglio, suo zio che lo tormentava con il suo sarcasmo. La riluttanza di entrambi a dargli ascolto.
La cosa veramente sorprendente era il fatto che lui avesse accettato di tornare e di prestarsi a quella pantomima." 

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"Amore è quando continuo a rivivere nella testa l "Amore è quando continuo a rivivere nella testa le cose che abbiamo fatto insieme. Quando non posso fare a meno di programmarne altre, anche se non so se le realizzeremo mai. Quando di colpo ho come la sensazione che mi manchi qualcosa, in qualsiasi momento della giornata. Sono sempre bastato a me stesso, ma dal momento in cui ti ho conosciuta la vita che mi ero costruito attorno sembra essersi di colpo dilatata e aver lasciato un sacco di spazio vuoto da riempire."

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"Cara Gloria, come vedi, sono al corrente della tu "Cara Gloria,
come vedi, sono al corrente della tua esistenza. E ti domanderai perché non ti ho mai cercata. Forse avrei dovuto farlo quando potevo. Ma certe volte le occasioni perse non tornano.
Non so dove sei e non so cosa fai, se però hai tra le mani questa lettera è perché per qualche motivo sei arrivata a Como.
Chissà cosa ti avranno raccontato di me tua madre e tuo padre o le altre persone che mi conoscevano. Angela di sicuro ti avrà detto che ero un vecchio testardo. E se lo dice lei, è vero. Ma ora mi rimane poco tempo per continuare a esserlo.
Tua madre ha deciso di voltare le spalle a quello che le offrivo e tutto ciò che avrebbe potuto essere suo diventerà di qualcun altro se tu non tornerai a reclamare la tua eredità. Ma c’è qualcosa che desidero sia tuo e che voglio comunque mettere da parte per te.
La villa, l’azienda, i conti correnti sono tutte cose importanti, a cui ho dedicato la mia vita. Forse anche sbagliando. Ma c’è qualcosa di più.
Nella villa ho nascosto il mio tesoro più prezioso e che voglio arrivi comunque a te.
Nessuno sa cosa sia o dove sia, quindi è inutile che chiedi. Devi cercarlo tu. Trovalo e sarà tuo.
In caso contrario, rimarrà dov’è ora. Anche per sempre.
Giovanni"

Effetto Domino
Romanzo autoconclusivo
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Sei una che preferisce stare dentro la palla di ve Sei una che preferisce stare dentro la palla di vetro o fuori?
✨✨✨
Una domanda strana, lo so. Ma di recente ho letto un libro dedicato al blocco dello scrittore, nel quale l'autrice, Becca Syme, si pone proprio questo interrogativo.
Ci sono autrici che hanno bisogno di essere dentro la palla di vetro, cioè dentro la storia, e sperimentarla dall'interno, per poterla scrivere. Altre invece hanno bisogno di vederla nel loro complesso da fuori, da una certa distanza. 
Questo mi ha ispirata a scrivere l'ultimo post, che trovi nel link in bio,  dedicato a un fraintendimento in cui spesso cadiamo tutte. Cioè credere che per diventare scrittrici migliori, dobbiamo diventare scrittrici diverse. Tipo decidere che per migliorare devi diventare una plotter (cioè qualcuno che prima fa tutta la scaletta della storia) se sei una pantser (cioè qualcuno che scopre la storia man mano che la scrive).
🎇🎇🎇
In realtà non è così. Perché per migliorare spesso ha più senso lavorare su ciò che si è, piuttosto che su ciò che non si è, e provare ad avvicinare a sé ciò che ci è lontano, senza cercare di stravolgere tutto. Per esempio, potrebbe essere interessante provare a progettare i personaggi e lasciare che siano poi loro a raccontare la storia, avvicinando a te una tecnica da plotter e adattandola al tuo essere pantser.
💕💕💕
Cosa ne pensi?
In che modo tu hai provato a "migliorarti" lavorando in una direzione opposta a quello che sei, e magari non hai ottenuto i risultati sperati?

Photo by @deerspensa_studio 

#edytassi #ispirautrice #perlesescrivi #scrivererosa #paroledellascrittura #writingtips #consiglidiscrittura #vitadascrittrice #ioscrivo #scriveresempre #writingcoach #writingmentor

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