Dopo tanti ragionamenti filosofici che trovi qui e qui, oggi parliamo delle tanto temute recensioni negative.
Qualcuno dice che sia più facile scrivere le recensioni negative, rispetto a quelle positive. Forse è vero. Anche io, quando leggo qualcosa, riesco a inquadrare molto prima ciò che non mi piace. E soprattutto mi è più facile esprimerlo. Gli elementi negativi mi saltano all’occhio come flash in una stanza buia. Quelli positivi a volte rendono la lettura tanto fluida e piacevole da passare, paradossalmente, quasi inosservati.
In realtà se forse è vero che è più facile scrivere recensioni negative, non sono tanto sicura che sia facile scrivere recensioni negative utili. È infatti molto più facile criticare e basta, mettere in fila due o tre commenti negativi e buonanotte.
Da autrice a lettrice, quindi, ho pensato a quali sono gli elementi che potresti tenere in considerazione se senti la necessità di esprimere un giudizio critico su un libro che proprio non ti è piaciuto.
LA PRIMA COSA SU CUI DOVRESTI RIFLETTERE SE UN LIBRO NON TI È PROPRIO PIACIUTO.
Qual è il messaggio che vuoi comunicare? Questo è importante perché i messaggi possono essere fondamentalmente due:
- Non leggete questo libro neanche per sbaglio
- Leggetelo, ma attente che…
Mettere a fuoco se quella che stai per scrivere è una stroncatura totale (aaaarrrghhh!) o meno, ti aiuterà a non perdere di vista l’obiettivo rischiando magari di veicolare qualcosa di diverso o di mandare un messaggio confuso.
In generale, però, sappi che la stroncatura totale è molto più insidiosa da scrivere e da avvalorare perché difficilmente troverai qualcuno che è d’accordo con tutti e venticinque i motivi per cui un libro non vale nemmeno come carta da riciclo. Inoltre, dal terzo, quarto motivo in poi, la stroncatura comincia inevitabilmente ad assumere le sembianze di un accanimento che mette in discussione la tua onestà intellettuale. Quindi, a mio parere, è sempre meglio scrivere una recensione negativa “lucida”.
LA RECENSIONE NEGATIVA “LUCIDA”
Attenzione, non significa scrivere una recensione che dice e non dice, una recensione che lancia il sasso e nasconde la mano. Significa scrivere una recensione negativa intelligente.
Che tu sia tipo da recensioni chilometriche o stringate, ecco allora alcune indicazioni che ti consiglio di tenere in considerazione per scrivere qualcosa di utile sia alle altre lettrici che a me come scrittrice:
- Primo, (e questo è forse il più importante!), non farti prendere per nessun motivo da sentimenti personali. Ricordati che quello che scrivi parla non solo del libro che stai recensendo ma anche di te. Il tuo tono, il tuo atteggiamento, la tua voce “passano” e tu vuoi di sicuro apparire come una persona affidabile e corretta, non come una pazza che si è alzata con la luna storta e ha scritto la recensione prima di bere il suo caffè. Sono sicura che il tuo desiderio sia che io e le lettrici ti prendiamo sul serio e decidiamo di poterci fidare di te. Ricorda: la recensione spesso parla più del recensore che del libro recensito. Occhio!
- Indica gli elementi che giustificano la tua opinione. Il libro è pieno di refusi? Indicane brevemente un paio (che non siano uno a pagina 2 e uno a pagina 250, perché chi legge potrebbe pensare che in mezzo non ce ne siano affatto; molto meglio indicare magari due refusi nella stessa pagina o, ancor meglio, nello stesso paragrafo! Se poi ambisci alla mia imperitura riconoscenza, segnalameli pure tutti in privato, potresti guadagnarti una menzione d’onore nei ringraziamenti). I personaggi sono stereotipati? Descrivine almeno uno sottolineando gli aspetti triti e ritriti. E via dicendo…
- Non raccontare per filo e per segno la trama. Gli spoiler sono davvero fastidiosi, rovinano il lavoro di chi scrive e la lettura e poi, comunque, fare una recensione non significa riscrivere la trama con parole tue, quindi rischi di fare uno sforzo creativo per nulla;
- Se a te il mio libro non è piaciuto, prova a fare uno sforzo per trovare qualcuno a cui potrebbe piacere (e non in senso ironico, tipo, a me a fatto schifo ma a qualche oca giuliva sotto l’ombrellone potrebbe piacere un sacco). Quando leggevo inediti per Piemme, nella scheda che dovevo compilare per la casa editrice c’erano due voci distinte: il mio giudizio personale e un giudizio commerciale. Voleva dire che a me personalmente il libro poteva non essere piaciuto, ma la casa editrice voleva anche sapere se intravedevo comunque un mercato possibile. Credo che la stessa cosa dovresti farla tu. Dire, a me questo libro non è piaciuto, ma forse potrebbe piacere a… mi aiuterebbe a intercettare le lettrici giuste e a evitare quelle che, come te, sprecherebbero i loro soldi e non sarebbero soddisfatte;
- Se ti senti particolarmente generosa, raccontami come potrei migliorarlo. Forse non potrò tenere in considerazione i tuoi suggerimenti per questo libro, visto che ormai è stato pubblicato, ma ci sono buone probabilità che io senta la tua voce mentre sto scrivendo il prossimo.
- Se fai parte della categoria di lettrici a cui proprio non piace scrivere recensioni negative, ma il mio libro…mmmm… non ti ha fatto rivoltare le budella dall’emozione, allora prova la cosiddetta tecnica sandwich o anche PCP. Prima metti un commento positivo (bella la copertina!) poi l’informazione negativa (la trama però non mi ha coinvolta), infine un altro commento positivo (ma la sorella della protagonista merita un romanzo tutto suo).
E SE NON DEVI SCRIVERE UNA RECENSIONE NEGATIVA MA LA RICEVI?
Capita, sì, anche a te che le hai sempre imbroccate tutte. Non importa quante lettrici affezionate hai, quanti libri di successo hai scritto. Prima o poi la stroncatura o la recensione “critica” diciamo, arriva. Se hai le spalle larghe, ok, probabilmente non risentirai troppo del contraccolpo, ma se sei molto sensibile, se non vanti un’autostima da panzer tedesco, se la recensione non ha tenuto conto dei miei consigli di prima ed è molto, molto cattiva, allora è più difficile fregarsene e trovare il modo di guardare oltre. Lo so perché ci sono passata e ancora a volte ci passo (qui ti lascio il link all’ultima, più negativa che ho ricevuto e magari ti aiuta a non sentirti sola!). Ma puoi riuscirci, per esempio così:
- Non guardarle! Sappi che a tutte è capitato di riceverne e che non si può piacere a tutti. Detto questo, siccome so che è un consiglio che non seguirai mai perché la voglia di andare a controllare è troppo troppo forte, continua a leggere qui sotto;
- Valuta il dato numerico: hai solo recensioni negative e questa è l’ennesima che ricevi? Questa è l’unica che hai ricevuto? Oppure finisce in un pot-pourri di cinque, quattro, tre, due, una stella? Osservare i numeri ti aiuta a considerare con più distacco la cosa.
- Se la recensione indica in modo preciso i tuoi errori, tipo la famosa tigre in Africa, ammettili, scusati e se puoi rimediare, rimedia.
- Se la recensione è aggressiva nei tuoi confronti, ricordati che il quel momento a farci una brutta figura è chi ti ha recensita. Lasciala lì senza commentare e spera che quante più persone la vedano perché farà sicuramente il tuo bene e non il tuo male.
- Se il tuo è un libro coraggioso, che parla di temi difficili, riceverai sicuramente critiche, ma non preoccuparti, perché quello che conta è la tua onestà intellettuale e i motivi che ti hanno spinta a scriverne.
- Leggi con calma la recensione e con lucidità estrapola ogni commento costruttivo che trovi. Anche se fosse uno solo, anche se fosse così nascosto da sembrare pure lui una critica fine a se stessa. Sforzati di trovare uno strumento per migliorare, in tutto quello che le lettrici dicono del tuo lavoro.
- Telefona a un’amica e sfoga la tua frustrazione con lei divorando una tavoletta di cioccolato.
OK, QUESTO ARGOMENTO SPINOSO CE LO SIAMO TOLTE DI TORNO, VERO? BENE, FAI CON ME UN BEL SOSPIRO DI SOLLIEVO (E NON CORRERE SUBITO A VEDERE SE QUALCUNO NEL FRATTEMPO TI HA SCRITTO UNA NUOVA RECENSIONE!). CI LEGGIAMO SETTIMANA PROSSIMA CON L’ULTIMO POST SULL’ARGOMENTO. NON PERDERLO PERCHÈ CI SARÀ UN REGALO PER TE E PER TUTTE LE NOSTRE AMICHE RECENSORE
Lascia un commento