Scrivere un libro è difficile? In realtà, in termini di scrittura, non è più difficile di scrivere un post come quello che stai leggendo ora. Ma, ovviamente, visto che si tratta di un processo più ampio e articolato, richiede che tu investa qualche energia in più. Nel mio post precedente ti ho parlato dell’ispirazione, uno dei quattro pilastri su cui si basa la scrittura; pilastri che, nel caso di articoli, blog post e racconti brevi, non sempre sono così evidenti ma che mostrano tutta la loro importanza davanti a un progetto complesso come la scrittura di un libro.
Se hai un libro nel cassetto, o fai parte del club di chi ha provato a scriverne uno più volte, senza riuscirci, ecco qui, nel dettaglio, gli altri tre pilastri: motivazione, organizzazione e tracking.
MOTIVAZIONE
Scrivere un libro è come una gara di resistenza e il fatto di essere abituata invece a degli sprint può rappresentare uno svantaggio. In questo caso, e per superare i momenti di stanchezza, è di grandissimo aiuto riflettere sul perché vuoi scrivere.
Se pensi di scrivere un libro (che sia un romanzo o un manuale) per ingannare il tempo, va benissimo. Puoi farlo perché ti rilassa, perché ti piace l’idea di raccontare una storia o di cimentarti in qualcosa di nuovo. In questo caso, però, se il progetto non va in porto o non arrivi alla fine, pazienza.
Se invece sai che non stai scrivendo a tempo perso e vuoi arrivare fino in fondo, la motivazione deve essere chiara e salda.
Ecco perché, prima di cominciare a scrivere, è utile riflettere su questo aspetto. Scrivere un libro è un obiettivo ambizioso in termini di creatività, concentrazione, tempo. Se non sostieni tutti questi elementi con una motivazione salda, rischi di perdere lo slancio e di non avere più niente che ti sospinga in avanti.
Quindi prova a rispondere a queste domande:
- per chi vuoi scrivere un libro? Per te stessa? O per gli altri?
- perché vuoi scrivere un libro? Per affermare qualcosa ai tuoi stessi occhi? Per comunicare un messaggio importante?
Non c’è una risposta giusta o sbagliata, sta a te, però trovare il motore in grado di non lasciarti a piedi.
Piccolo trucco da vecchia volpe: Poiché uno degli ingredienti fondamentali della motivazione sono le gratificazioni, se sei abituata agli sprint dei testi brevi, prova a pensare a ogni singolo elemento che compone il libro come a un testo breve a sé stante (ogni capitolo, ogni paragrafo e via dicendo). Questo ti garantirà la gratificazione frequente a cui sei abituata. E per un po’ di sana gratificazione in più, concediti un premio ogni volta che compi un passo in avanti.
L’ORGANIZZAZIONE
Se mi conosci sai che predico da sempre il concetto di scrittura costante. Scrivere con costanza, preferibilmente tutti i giorni, è fondamentale per raggiungere quello stato di concentrazione e focus richiesto da un lavoro immersivo come la stesura di un libro. Scrivere tutti i giorni, però, non è qualcosa che “capita”. È qualcosa che devi far capitare o, ancora meglio è qualcosa che vuoi far capitare.
Proprio perché magari hai facilità di scrittura, probabilmente scrivi già con una certa frequenza. Ma quando hai per le mani il progetto di un libro, cioè di un’idea “composta”, scrivere con una certa frequenza può non bastare. Le idee infatti hanno la brutta abitudine di sfilacciarsi, di nascondersi, di diventare impalpabili come sbuffi di vapore. E se tra una seduta di scrittura e l’altra passa troppo tempo, l’idea, appunto, evapora. Non ti ricordi dov’eri arrivata, perdi il ritmo, rischi di cambiare stile ecc.
Non ti resta, perciò, che organizzarti per creare un’abitudine di scrittura che ti permetta di scrivere il più spesso possibile.
- Scegli di cominciare a scrivere il tuo libro in un periodo di calma, in cui sai che puoi dedicare parecchio tempo a questo progetto.
- Rifletti su quali sono i tuoi ritmi e come puoi fare spazio alla scrittura quotidiana.
- Crea una routine che preveda lo spazio per la scrittura. Basta anche mezz’ora. Come dice Meredith Bond, bastano addirittura solo venti minuti: cinque minuti di riscaldamento, dieci minuti di scrittura, cinque minuti per annotare quello che scriverai la prossima volta.
IL TRACKING
Come fai a sapere se stai procedendo nella direzione giusta? Di sicuro il numero delle pagine che aumenta è un buon indicatore, ma per essere sicura di arrivare fino in fondo, hai bisogno di monitorare in modo sistematico il tuo lavoro.
Il tracking, non è solo uno strumento da utilizzare ex post (oggi ho scritto tot pagine), ma anche ex ante (entro fine settimana voglio scrivere tot pagine, perciò devo scriverne almeno due tutti i giorni).
Il tracking è uno strumento che sostiene la motivazione. Vedere i progressi continui che fai alimenta l’adrenalina e l’entusiasmo. È utilissimo per migliorare l’organizzazione. Se vedi che devi/vuoi scrivere cinque pagine al giorno e non ci riesci mai, forse o ripensi il numero di pagine o c’è qualcosa da ripensare nella tua giornata.
Che cosa può rientrare nel tracking? Sei libera di scegliere quello che preferisci: numero di parole, numero di pagine, capitoli, scene, paragrafi, giorni dedicati alla scrittura, libri da leggere, persone con cui parlare. Pensa a cosa ti è più utile e usalo come metro di misura per valutare i tuoi progressi e alimentare la voglia di arrivare fino alla fine.
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