Spesso, quando si chiede a un’autrice per chi scrive, la risposta è per me stessa. Ora, non che non sia giusto, scrivere per se stesse. Va benissimo. Scrivere per se stesse è una delle motivazioni più forti, quella che ti farà andare avanti anche in tempi di burrasca o, al contrario, quando ti sembrerà di navigare in un mare così piatto da far venire sonno.
Prima di pubblicare il mio primo romanzo ero una di quelle aspiranti autrici che scriveva solo per sé. Il che era abbastanza ovvio. Di lettrici ancora non ne avevo, come potevo pensare di scrivere per loro?
Tuttavia, scrivere solo per me stessa riduceva di parecchio il mio bacino di lettrici. L’unica lettrice sicura di quello che scrivevo, ero io. Un po’ pochino.
Un modo per ampliare questo bacino è, invece, scrivere per gli altri. Che non significa rinunciare a quello che piace a te per assecondare i gusti di qualcuno che nemmeno conosci. Significa invece raccontare la storia che hai in mente rivolgendoti a qualcuno.
Attenta però a non commettere l’errore opposto, e cioè pensare di scrivere un romanzo per tutti. Rischi che il tuo libro non accontenti nessuno, perché non è indirizzato a nessuno in particolare. La tecnica della pesca a strascico non ti aiuta a fidelizzare le lettrici.
La cosa migliore che puoi fare, quindi, è cercare di capire a priori chi potrebbe essere la lettrice ideale per la tua storia e rivolgerti a lei.
Vediamo qualche dettaglio tecnico in più.
1. Avere una lettrice ideale ti permette di mettere a fuoco meglio il tema, ossia il messaggio che vuoi dare con il tuo romanzo. Se vuoi scrivere un romanzo per un pubblico di signore da circolo del golf, molto probabilmente non approfondirai le ripercussioni degli sbalzi ormonali adolescenziali ma opterai per scalmane e artrosi. Se vuoi parlare del primo amore, cercherai di immaginare i ricordi che potrebbe averne una signora di una certa età, o farle vivere le emozioni di un “nuovo” primo amore dopo un periodo di solitudine.
2. Avere una lettrice ideale ti aiuta a scegliere il registro giusto. Se ti rivolgi a delle ragazzine di quindici anni, difficilmente scriverai come se ti rivolgessi alla signora di cui sopra, vero?
3. Soprattutto, avere una lettrice ideale ti fornisce un POV a cui finora forse non hai pensato. E cioè il suo. Pensando alla tua lettrice scriverai un libro diverso da quello che avresti scritto pensando solo a te stessa, perché questo ti obbliga a cercare di capire se la storia funziona attraverso i suoi occhi. Per esempio, pensare alla tua lettrice ideale può farti riflettere su quali scene inserire, quali informazioni dare, quali nascondere. La ragazzina di quindici anni probabilmente non è interessata a grandi descrizioni di sentieri montani, ma magari la signora in menopausa sì (e non per la menopausa, ma solo perché potrebbe essere un’escursionista iscritta al CAI).
Come vedi, non ho ancora parlato di marketing. L’ho fatto a ragion veduta perché inizialmente devi pensare alla tua lettrice ideale per decidere come scrivere il romanzo. Solo quando lo hai scritto potrai pensare a come pubblicizzarlo. E anche qui, se conosci a chi ti rivolgi, puoi mettere in atto una comunicazione più efficace.
Per esempio puoi rivolgerti a categorie specifiche di lettrici: hai raccontato la storia di una parrucchiera? Proponi il tuo libro in qualche salone, a qualche manifestazione di settore, proponilo come regalo di Natale alle clienti del centro che frequenti tu. Parli di una malattia? Informane associazioni legate alla ricerca, proponilo nelle scuole, o al tuo comune.
Quando ho scritto Non c’è gusto senza te, uno dei colpacci che abbiamo messo a segno io e Gloria Brolatti è stato non solo quello di poter presentare il romanzo da Eataly, ma addirittura di organizzare un corso di cucina dedicato al libro proprio nell’ex Smeraldo di Milano, perché la storia parla di cucina e cioccolato.
Scova i possibili collegamenti tra categorie di lettrici apparentemente distanti. Se scrivi romanzi d’amore storici, potresti intercettare le lettrici che amano i romanzi di Massimo Valerio Manfredi. Se pubblichi un romanzo che parla di mare, puoi intercettare le lettrici che amano la vela.
Infine, sui social, puoi ovviamente rivolgerti ai gruppi che si occupano di quel determinato argomento e scrivere agli amministratori chiedendo di fare pubblicità alla tua storia.
Ma come fai a conoscere la tua lettrice ideale e alla quale rivolgerti? Rispondendo per esempio a queste domande:
– qual è il tuo genere?
– su Amazon, cosa compra chi legge il genere che vuoi scrivere tu?
– a che fascia di età ti rivolgi?
– quali sono i suoi film preferiti? e le trasmissioni televisive?
– quali sono le sue paure, le sue insicurezze, i suoi problemi tipici?
– cosa la rende felice?
– che visione ha del mondo?
Le risposte ti aiuteranno ad entrare un po’ di più nella sua testa e a scrivere qualcosa che le piacerà.
TU CONOSCI GIÀ LA TUA LETTRICE IDEALE? CHI È? CHE STORIE AMA? E SE NON AVEVI MAI FATTO UN’ANALISI DI QUESTO TIPO, COS’HAI SCOPERTO ORA? TROVARE LE CARATTERISTICHE DELLA TUA LETTRICE IDEALE TI HA FATTO CAMBIARE IL MODO DI VEDERE LA STORIA CHE VUOI SCRIVERE?
Photo Credits: Edy Tassi TradAutrice
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