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L’organizzazione pratica del tuo writing retreat

Edy Tassi | 24 Luglio 2019 | Organizzazione, Scrittura, Vita da autrice

L'organizzazione pratica del tuo writing retreat

Il fatidico momento è arrivato!
Domani (o comunque tra poco) comincia il tuo writing retreat.
Contenta?
Perché tutto fili via liscio, però, un po’ di organizzazione non guasta.
Sai cosa diceva Benjamin Franklin?
“Ogni minuto dedicato all’organizzazione ti fa guadagnare un’ora”.
E vista tutta la fatica che hai fatto per ritagliarti del tempo da dedicare al tuo writing retreat, non ci vuole molto a capire che di ore guadagnate, più ne hai e meglio è.

Ma cosa puoi organizzare in anticipo? Un po’ di tutto, in realtà.
Una volta che hai deciso dove andrai, per quanto e qual è il tuo obiettivo, non ti resta che pensare a:

  • il bagaglio
  • il programma della tua giornata
  • i pasti

Io sono una maniaca dell’organizzazione e quindi per me queste voci sono imprescindibili. Ma tu puoi tranquillamente limitarti a quelle che ti sembrano più importanti.

IL BAGAGLIO

Decidi cosa non può mancare nella tua borsa. Di sicuro un cambio d’abito per ogni giorno di assenza, il necessario per l’igiene personale, il computer, i materiali su cui devi lavorare, un po’ di soldi. Prepara un piccolo elenco, che ti sarà utile anche in futuro (i writing retreat creano dipendenza!), così non dovrai pensarci su ogni volta, ma potrai aggiornarlo e adeguarlo a ogni occasione. Io ho una check list che mi porto dietro da quando le mie figlie erano piccole. Negli ultimi tempi l’ho modificata, perché di sicuro ora le bavagline o il cuocipappa non mi servono più, però resta un punto di partenza insostituibile per ogni bagaglio che devo organizzare. Se non ne hai già una anche tu, ti consiglio di cominciare a impostarla approfittando di questa occasione, perché sarà una check list di cui non riuscirai più a fare a meno.

 

LA GIORNATA

Un aspetto che spesso ci fa perdere tempo ed energie è decidere “cosa faccio adesso”?
Se ti alzi senza avere già messo a punto un piano d’azione a prova di bomba, rischi di ritrovarti paralizzata dai vari “faccio prima questo/no faccio prima quello”.
Il consiglio che ti do è quindi quello di riflettere su quale sarebbe, secondo te, la tua giornata di scrittura ideale. Prendi un foglio e dedica un po’ di tempo a descriverla il più possibile nel dettaglio in modo da poterla mettere in pratica senza incertezze al momento buono.
Ti faccio vedere quale sarebbe la mia, che comprende alcuni elementi fondamentali: una passeggiata, un rituale di inizio lavori, una serie di blocchi di scrittura, un po’ di relax, un rituale di fine lavori. Se pensi che possa funzionare anche per te, sentiti libera di copiarla!

7.30 sveglia
7.30 – 8.00 doccia e colazione
8.00 – 8.30 passeggiata
8.30 – 9.00 rituale di inizio lavori
9.00 – 10.30 primo blocco di scrittura
10.30 – 10.45 prima pausa
10.45 – 12.15 secondo blocco di scrittura
12.15 – 13.00 pranzo
13.00 – 13.30 passeggiata
13.30 – 15.00 terzo blocco di scrittura
15.00 – 15.15 seconda pausa
15.15 – 16.45 quarto blocco di scrittura
16.45 – 17.15 rituale di fine giornata
17.15 – 19.00 relax
19.00 – 20.30 cena
20.30 – 22.00 relax
22.00 – 22.30 momento di gratitudine prima di dormire

Ovviamente si tratta di un’ipotesi. Tu per esempio potresti essere una che preferisce avere la mattina libera e lavorare dalle quattro del pomeriggio fino a mezzanotte.
In ogni caso, se la mia versione ti piace, o quando avrai elaborato la tua, moltiplicala per i giorni a tua disposizione.
Questa giornata tipo, inoltre, prevede che la mattina tu ti svegli già nel luogo dove si svolgerà il tuo writing retreat, quindi al netto del viaggio se ti sposti, o comodamente tra le pareti della tua camera, se invece non ti muovi da casa. Ma se il tuo programma prevede che tu debba raggiungere un altro luogo, tienine ovviamente conto.
Quanto agli elementi fondamentali di cui ti parlavo, eccoli spiegati nel dettaglio.

Il rituale di inizio lavori. Nella mia ipotetica giornata ideale, ho inserito questa voce che forse non sai bene come affrontare. In questo momento, probabilmente, ti sembra già un miracolo essere riuscita anche solo a organizzarlo, un writing retreat, ma quando arriverà il momento di mettere mano alla tastiera, un rituale di inizio lavori ti aiuterà a passare con la mente dalla modalità “tran tran quotidiano” a “writing retreat”. Un rituale di inizio lavori ti permette di concentrarti, di cominciare con lo stato d’animo giusto e attirare a te tutte le fantastiche idee di cui hai bisogno. Come per il programma della giornata, non esiste il rituale “tipo”, quindi sentiti libera di ideare il tuo rituale personalizzato. Io mi limiterò anche qui a suggerirti alcuni elementi possibili. Di solito, infatti, un rituale può comprendere:

  • una breve meditazione: siediti in un posto comodo e concediti di meditare per cinque, dieci minuti, lasciando che la tua mente si calmi e si prepari a concentrarsi sulla scrittura. Fai spazio solo al tuo progetto o alla storia che stai scrivendo. Sul cellulare puoi scaricare diversi tipi di app, come questa, che ti permettono di meditare accompagnata da suoni della natura o musiche. Se questo ti aiuta, approfittane!
  • una visualizzazione per stimolare la creatività: su internet ne trovi parecchie, di lunghezza diversa. Io ti consiglio quella di Ilaria Ruggeri, che puoi scaricare iscrivendoti alla sua newsletter. Ilaria è un’artista e si occupa di creatività, quindi chi meglio di lei può arricchire il tuo rituale mattutino?
  • una lettura ispiratrice: a disposizione hai centinaia di libri. Io ti consiglio di adottarne uno strutturato con brevi brani giornalieri, come Life by the cup.
  • affermazioni positive: se non le hai mai provate, ti consiglio di farlo; se le conosci, sai già come possono essere potenti. Le affermazioni positive trasformano in realtà qualsiasi desiderio perché lo comunicano al tuo cervello come se si fosse già avverato. Vuoi provare? Allora scegli una qualsiasi tra queste:
    • scrivo ispirata e le parole fluiscono con facilità dalle mie dita
    • so cosa voglio scrivere e non mi lascio distrarre
    •  una parola alla volta, raggiungo il mio obiettivo giornaliero
  •  una coccola: perché ti stai impegnando in questo progetto e quindi meriti di sentirti bene. Certo, la coccola deve essere breve e adeguata: niente massaggi thailandesi di tre ore. Però, metterti una goccia di profumo o un po’ di rossetto, indossare qualcosa di carino che ti faccia sentire bene, apparecchiare con cura la tavola per quando dovrai pranzare, sono tutti gesti piccoli che fanno bene al tuo spirito
  • qualche respiro profondo: se sei un po’ in ansia perché hai paura di non raggiungere il tuo obiettivo di scrittura (e hai già deciso che la meditazione o le affermazioni non fanno per te), comincia con tre respiri profondi. Fai entrare l’aria dal naso contando fino a quattro e poi espira dalla bocca contando di nuovo fino a quattro. Calmati, sii serena e fiduciosa.
  •  qualsiasi cosa ti dia la carica e ti faccia sentire bene. Io per esempio amo ascoltare una canzone dance anni 80/90, di quelle che ascoltavo da ragazza e che mi fanno venire voglia di ballare. Cinque minuti che mi fanno alzare il buonumore e mi danno una iniezione di adrenalina. Le mie preferite?
    • It’s Raining Men di Geri Halliwell
    • All night long di Mousse T. (feat Jovanotti)
    • Viva la vida dei Coldplay

 

I blocchi di scrittura. I blocchi di scrittura possono avere una lunghezza variabile, quindi non sei obbligata a rispettare quella che ho ipotizzato io. Valuta tu per quanto tempo sai di poter essere produttiva e concentrata: puoi decidere di dedicare alla scrittura da tre a quattro blocchi della durata di un’ora e mezza l’uno, nel corso della giornata, fino a un totale di sei ore (se ti sembrano poche, pensa a quanto scrivi di solito in un giorno qualsiasi e parliamone!).

Se poi vuoi un suggerimento su come utilizzare i tre blocchi di scrittura, io sono una grande fan del Metodo del Pomodoro. In sostanza, il metodo del pomodoro prevede che tu punti un timer (il famoso pomodoro che si usa in cucina) e che per 25 minuti tu lavori concentrata sulla scrittura, senza distrazioni, senza fare altro se non scrivere o dedicarti al compito che ti sei prefissata. A questo punto puoi concederti cinque minuti di pausa, quindi un nuovo “pomodoro” da 25 minuti e poi un terzo, fino a completare il primo blocco. Nei momenti di pausa evita di fare qualcosa che ti coinvolge troppo o che ti distrae troppo, perché invece di cinque, i minuti di pausa rischiano di diventare in fretta dieci, quindici o anche di più. Meglio sgranchire le gambe, magari fare qualche bel respiro davanti alla finestra aperta o bere un bicchiere d’acqua.

I momenti di relax. Sì, ti ho detto che è meglio spremere questo writing retreat il più possibile, ma un po’ di riposo è necessario. Quindi, se vai fuori casa, informati prima su quali sono le cose interessanti che puoi fare nel tuo luogo di destinazione (fosse anche il quartiere attaccato a quello dove vivi di solito). Se sei un’introversa, una passeggiata al parco è l’ideale, se sei un’estroversa, potresti approfittare di una palestra, di un seminario serale, di un cineforum.

Il rituale di fine lavori. Al termine dell’ultimo blocco di lavoro, fai il punto della situazione. Sei riuscita a rispettare il tuo obiettivo finale o giornaliero? Questa è un’analisi puramente pratica, senza note di merito. Valuta come hai lavorato, in quali momenti ti sei sentita più energica e dove più stanca. Cerca di capire qualcosa di più sui tuoi bioritmi, su quando la tua concentrazione è al top. Rifletti sull’obiettivo: se lo hai rispettato, potevi forse fare di più? E se non lo hai rispettato, da cosa dipende? Forse, nonostante tutto, avevi fissato l’asticella troppo in alto? Sono tutte analisi e considerazioni utili per aggiustare il tiro il giorno seguente o in occasione del tuo prossimo writing retreat. Niente deve assomigliare a una sconfitta, ma tutto deve trasformarsi in una maggiore consapevolezza delle tue possibilità e di quello che puoi pretendere da te stessa.

Un momento di gratitutine. A fine giornata, non dimenticarti di dedicare un momento per riflettere su quello che di bello ti ha regalato il tuo writing retreat.

 

I PASTI

Se resti a casa, decidi in anticipo cosa mangerai. Predisponi un menù giornaliero (se il tuo writing retreat dura più giorni, puoi pensare a due menù da alternare), poi vai a fare la spesa e se puoi cucinare qualcosa in anticipo, fallo.

Lo stesso vale se ti allontani. Se vuoi cucinare tu, programma in anticipo qualche piatto semplice e acquista gli ingredienti che porterai con te, così al primo languorino non dovrai interrompere per troppo tempo il tuo lavoro per trovare il primo negozio di alimentari. Se non intendi metterti ai fornelli, svolgi una piccola ricerca su internet per trovare qualche posticino carino nelle vicinanze che possa rivelarsi la meta perfetta per la tua pausa pranzo o per una cena.

Quanto ai tuoi amati cari?

Agisci con astuzia. Se sono loro a restare a casa, e tuo marito non sa distinguere un panino al latte da una mozzarella, prima di andartene consegnagli un piccolo elenco di rosticcerie ben fornite a cui rivolgersi. Evita di metterti ai fornelli un pomeriggio intero per lasciare il frigo pieno. Un po’ di sano pollo allo spiedo non ha mai ucciso nessuno.

E IL TUO WRITING RETREAT È PRONTO! NON TI RESTA CHE GODERTELO FINO IN FONDO. MI RACCOMANDO, POI RACCONTAMI COME È ANDATA E SE SEI SODDISFATTA DEL TUO LAVORO.

PS: UN WRITING RETREAT PERFETTO, POTREBBE ESSERE ISCRIVERTI ALLA MIA GIORNATA INTENSIVA DEL PERCORSO MADREPERLA, CI AVEVI PENSATO?  SE VUOI, SCRIVIMI E PARLIAMONE!

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Ecco i risultati!
😅😅😅
Cosa ne dici?
Promosso o bocciato?
Limoni? No, non indicativo presente. In questo rom Limoni?
No, non indicativo presente.
In questo romanzo, i personaggi durante i balli si rinfrescano con una limonata. Allora ho tirato fuori la mia ricetta preferita, ed eccola qui. Dieci minuti e puoi prepararla anche tu!
🍋🍋🍋 
70 gr di zucchero
3 limoni
1/2 litro di acqua frizzante fredda
🍋🍋🍋
Sciogli in un pentolino lo zucchero con 3 cucchiai di acqua del rubinetto e la scorza di un limone (edibile, senza la pellicina bianca).
Aggiungi il succo di due limoni e mezzo.
Fai sobbollire per due minuti.
Versa in una caraffa e lascia raffreddare.
Aggiungi l’acqua frizzante fredda.
Buonissima!!!
Il libro: Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco) di Sophie Irwin
Cinquantacinque candeline, grande @ferrariofabrizi Cinquantacinque candeline, grande @ferrariofabrizio68! Tanti auguri alla persona che da più di trent’anni sorride accanto a me (e riesce a essere sempre il più abbronzato!)
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