Che idea fantastica! Ma come le è venuta in mente?
Scommetto che l’hai pensato anche tu, leggendo la quarta di copertina o il catch di un libro.
E di sicuro ti piacerebbe che anche le tue lettrici pensassero la stessa cosa dei tuoi romanzi.
Ti capisco. Ti capisco benissimo.
Chi non vorrebbe suscitare, con il proprio libro, l’effetto “wow”? Quando ho cominciato a scrivere, il mio primo desiderio era riuscire a suscitare proprio questa reazione. Chi avesse preso in mano il mio libro avrebbe dovuto morire dalla voglia di correre alla cassa, pagare e infilarsi nel primo bar a leggere per due ore.
Purtroppo, però, non tutte le idee sono idee “wow”.
Te ne sarai resa conto anche tu.
Se sei una lettrice, nulla di male, basta rimettere il libro dove lo hai trovato e passare ad altro.
Ma se sei la scrittrice?
Saper riconoscere un’idea “wow” quando ti viene in mente è fondamentale. Imparare a farlo ti eviterà di lavorare per niente, di fare ricerche inutili, di perdere la fiducia in te stessa (sì, succede anche questo, se cominci a dirti che a te di idee buone non ne vengono mai).
Anche io colleziono un sacco di idee così così. Quando sono in giro tengo sempre gli occhi e le orecchie aperte e prendo nota di tutto quello che mi colpisce. Se tu potessi vedere il mio cellulare o frugare nella mia borsa troveresti un sacco di appunti. Non tutti questi appunti però sono idee wow. Anzi! C’è sempre un sacco di “fuffa”, come dico io, che poi devo cancellare o buttare.
Ma nel tempo ho imparato a riconoscere quelle con del potenziale. Ti spiego come.
Il primo elemento che mi fa capire se l’idea è buona, è che sento prudere le dita dalla voglia di mettermi alla tastiera.
Di solito scrivere è una fatica. Se fosse facile non saremmo qui a parlare di trucchi e metodi per arrivare alla fine di una prima stesura, giusto? Scrivere non è come aprire un barattolo di gelato al cioccolato da mangiare a cucchiaiate sulla sdraio. Anzi, mangiare un gelato al cioccolato sulla sdraio è esattamente quello che potrei decidere di fare INVECE di scrivere se l’idea non è wow. Però ci sono idee che, come dire, mi fanno mettere il turbo e all’improvviso tutto quello che prima aveva la precedenza (lavoro, marito, figle… perfino tagliare le unghie al gatto, che non ho, o mangiare il gelato), diventa superfluo, posticipabile perché, caspita ho avuto un’idea wow e DEVO SCRIVERE.
Qui però siamo ancora nel campo del soggettivo. Un’idea che fa prudere le mani a me, magari non le fa prudere a te.
Esistono invece due parametri che mi sono resa conto accomunano tutte le idee “wow” in generale . Vuoi sapere quali sono?
Eccoli qui.
Una buona idea è famigliare in modo originale.
So che sembra una definizione contraddittoria, o quanto meno ingarbugliata, ma vedrai che non è così.
Una buona idea, normalmente contiene un elemento di originalità. Che non necessariamente deve essere una cosa mai vista, mirabolante, da effetti speciali. Ormai, come dice sempre una mia amica, Monica Lombardi, è stato già scritto tutto. Quello che devi fare tu è trovare il modo di scriverlo in modo diverso. Allora se la tua idea contiene in sé questo nucleo di diversità, sei sulla buona strada.
Il nucleo di diversità è la frase con cui tu condensi quello che la tua storia ha di diverso rispetto a tutte le altre simili. Guarda questi esempi, in parte cinematografici in parte letterari: in seguito a un intervento di chirurgia plastica, un agente dell’FBI e un terrorista assumono uno le sembianze dell’altro (Face Off); una ragazza si sostituisce alla sorella per partecipare a un torneo all’ultimo sangue tra adolescenti in cui solo un combattente può sopravvivere (Hunger Games); una studentessa aiuta segretamente un critico gastronomico che ha perso il senso del gusto a scrivere le sue recensioni (Vita segreta di una gourmet).
Superato l’esame originalità, devi sottoporre la tua idea a un’altra prova. Cioè, la tua idea deve parlare di emozioni con le quali le tue lettrici possano entrare in relazione. Questo è l’elemento di familiarità. La tua storia può svolgersi anche in un universo parallelo, nella preistoria o nello spazio, luoghi totalmente estranei alle tue lettrici, ma le emozioni dei protagonisti devono essere condivisibili. Riprendi i miei esempi e prova a indovinare le emozioni che possono suscitare le tre storie che ti ho indicato (ovviamente in modo sintetico). Rabbia la prima? Ansia la seconda? Desiderio di rivalsa la terza?
Infine, un’idea wow promette conflitto.
Se è da un po’ che bazzichi il mondo della scrittura conosci di sicuro questo elemento. Il conflitto è fondamentale. Senza conflitto non c’è storia. Il conflitto può essere implicito (come nel nucleo di diversità di Face Off) o esplicito (come nel nucleo di diversità di Hunger Games). Ti faccio un altro esempio. Meglio la storia di una ragazza che deve trovare lavoro e decide di inviare curriculum falsi alle più grosse multinazionali della città, o quella della stessa ragazza che si propone come dogsitter nel quartiere?
Infatti.
Ora tocca a te. Prendi la tua idea ed esaminala.
Contiene un elemento originale? Qual è? Prova a evidenziarlo come ho fatto io.
E se non lo trovi, domandati: come posso evitare di raccontare questa storia nello stesso modo in cui è già stata raccontata milioni di volte? Sforzati di trovare il tuo nucleo di diversità.
Poi cerca di capire quali sentimenti sono collegati a questa idea. Riesci a individuarli? Sono condivisibili dalle lettrici?
E infine cerca di capire se è un’idea che promette conflitto. Chi combatte contro chi? Perché? Qual è la posta in palio?
Se tutte le risposte a queste domande ti soddisfano, allora è molto probabile che tu abbia per le mani un’idea wow. Complimenti!
Ah, e se vuoi conoscere qualche trucco per trovare nuove idee, nel mio libro Scrivere Rosa, te ne consiglio alcuni. Provali e fammi sapere se ti sono stati utili.
Photo Credits: Marina Montorfano aka M as Me
Ottimi consigli, riuscire ad analizzare in pochi punti un’idea è già un vantaggio, non ci avevo pensato. Ho sempre valutatoe mie idee “in blocco”, ma analizzare i singoli punti può essere molto d’aiuto grazie
Ciao Susanna, mi fa piacere che tu abbia trovato interessanti le mie riflessioni. Analizzare un’idea in modo sistematico ci offre uno strumento importante per non cedere all’entusiasmo del momento, che rischia di farci lavorare nella direzione sbagliata. Io amo essere molto razionale nei momenti di scelta in modo da poter poi scatenare la fantasia su un progetto che mi ha dimostrato di poter “reggere”. E grazie a te per aver voluto contribuire con un tuo commento!