Una volta c’erano i generi, giusto? C’era il rosa, il giallo, il nero. C’era la fantascienza, c’era il romanzo storico, c’era l’horror.
I generi erano uno strumento che aiutava gli editori a decidere come promuovere un libro, i librai a decidere in quale scaffale inserirlo e le lettrici a decidere se comprarlo.
Anche per le scrittrici era tutto abbastanza semplice. Perché se scrivevi una storia d’amore sapevi che dovevi raccontare determinate cose e non altre; se preferivi cimentarti in un giallo, idem.
Poi sono arrivati i sottogeneri, a scombinare tutto. Perché il sottogenere spesso non è altro che un romanzo in cui il genere principale viene contaminato da un altro genere. E poiché ti parlo di narrativa femminile, non posso non citarti a esempio il romantic suspense, il rosa paranormal, l’erotico ecc…
Se ti sei stancata di scrivere un po’ sempre la stessa minestra, perché diciamolo, scrivere sempre e solo rosa “classico”, sempre e solo giallo “classico”, sempre e solo fantascienza “classico” alla fine può diventare un tantino noioso, la soluzione giusta per te è prendere coraggio e provare proprio una contaminazione o, perché no, tentare di crearne una completamente nuova.
Per farlo però è importante conoscere alcune regole.
DECIDI PER CHI VUOI SCRIVERE
Sempre le stesse lettrici che ti hanno seguita fino a qui? Oppure vuoi rivolgerti a un pubblico completamente diverso? Quale?
Riflettici e cerca di scoprirlo prima di cominciare a scrivere, perché i generi (e i sottogeneri) servono per soddisfare le aspettative di chi legge, quindi non ha senso lanciarsi in un’avventura completamente nuova senza avere il polso di cosa preferiscono le lettrici ora. Perciò prova a guardare le classifiche di vendita, guarda quali sono i titoli ai vertici. Non importa se sono manuali, romanzi o saggi. I titoli che hai davanti rappresentano un buon indicatore dei generi più in voga e degli argomenti più interessanti del momento con i quali giocare a creare qualche contaminazione nuova. Che so, vanno di moda i manuali sul riordino? O i romanzi di viaggio? Potrebbe essere un’idea scrivere il romanzo di una cameriera che lavora su una nave da crociera, ma che nonostante la cabina piccolissima in cui alloggia si porta sempre dietro troppa roba. Dove la mette? La nasconde? E perché ne ha bisogno?
PENSA A COSA PIACE SCRIVERE A TE
Mettiamo che, in seguito alla scrematura di cui sopra, tu ti trovi davanti a un thriller psicologico, un romanzo di fantascienza, una saga famigliare e un rosa che più classico non si può. Quali, tra questi generi, sono più nelle tue corde, sia come scrittrice sia come lettrice?
PENSA A QUALI SONO I GENERI CHE CONOSCI MEGLIO
Per creare contaminazioni che funzionino occorre conoscere le convenzioni e le regole di tutti i generi coinvolti. Ed è abbastanza difficile che tu sappia con lo stesso livello di precisione quali sono i meccanismi di un rosa, di un fantasy, di un giallo e di uno storico. Perciò altrettanto difficilmente potrebbe riuscirti di scrivere un romance ambientato in un mondo di fate, in cui viene commesso un omicidio e l’assassino è un personaggio del Medioevo arrivato tra le fate grazie a una macchina del tempo.
Io non ci riuscirei proprio! Oppure mi ritroverei a scrivere qualcosa di sconclusionato, lungo duemila pagine, del tutto improponibile.
Quindi, anche tu, valuta bene quali sono le tue conoscenze e nel caso, se ti sembra di padroneggiare bene un genere ma avresti bisogno di approfondirne un altro, dedicagli le tue prossime letture.
SFIDA IL GENERE
O se non vuoi farlo tu, fallo fare ai tuoi protagonisti. Se conosci bene le dinamiche di un genere, e ti senti abbastanza coraggiosa, puoi provare a creare dei personaggi che se ne infischiano delle convenzioni e che decidono di fare di testa loro. Il che significa non tanto mescolare generi diversi, ma fare in modo che i tuoi personaggi si comportino in modo inaspettato, ribelle, rispetto al genere in cui scrivi di solito.
EVITA DI CONTAMINARE GENERI CHE SUSCITANO NELLE LETTRICI ASPETTATIVE OPPOSTE
Non perché sia impossibile conciliarle in un libro, ma perché è davvero davvero difficile riuscirci. Ti faccio un esempio: romance e horror.
Chi legge il primo cerca la fiaba, cerca l’amore, cerca l’emozione. Chi legge il secondo cerca la paura, la tensione, l’ansia, l’adrenalina. Chi legge il primo si aspetta il lieto fine, chi legge il secondo si aspetta sangue, squartamenti, cadaveri e torture. E attenzione, so che esiste il paranormal, fatto di vampiri e demoni che alla fine si innamorano di qualche umano, ma in questo caso la parola chiave è proprio INNAMORANO.
Nella contaminazione, due generi opposti possono convivere solo e soltanto se non hanno la stessa rilevanza, ma uno si realizza più dell’altro e viene quindi applicata l’ultima, importantissima regola.
IDENTIFICA IL GENERE DI BASE
Pensa al tuo piatto preferito. Un piatto di pesce, un piatto di carne, una minestra… Se devono sapere di carne, di pesce o di quello che vuoi tu, il sapore predominante deve essere quello dell’ingrediente di base, al quale aggiungi condimenti, spezie, “insaporitori”, per rendere più ricco il risultato finale. Senza sovrastare, senza coprire, senza nascondere.
La contaminazione di genere funziona allo stesso modo. Vuoi contaminare un giallo? Liberissima, ma gli altri generi devono rimanere in secondo piano, regalare un aroma, un sentore. Altrimenti la tua lettrice non sa più cosa sta leggendo e non riesce a focalizzarsi sulla storia che è gialla per un po’, poi diventa rosa, poi ecco comparire un vampiro, e dopo c’è un bacio e… insomma si crea una grandissima confusione.
I VANTAGGI?
Se decidi di lanciarti nel mondo delle contaminazioni (e lo fai bene) hai senza dubbio la possibilità di accalappiare un pubblico più ampio. Il classico 2 piccioni con 1 fava. Perché la contaminazione ti permette di entrare nel campo visivo di chi legge entrambi i generi.
Ma anche per le tue lettrici la cosa è vantaggiosa, perché grazie a te possono regalarsi un libro che ne vale due.
Insomma, ci guadagnano tutti. E per questo è una possibilità che vale la pena prendere in considerazione.
Non posso però negare che si tratta di un progetto che ha anche degli svantaggi. Uno in particolare.
UN LIBRO CHE NON APPARTIENE A UN GENERE SPECIFICO PUÒ ESSERE DIFFICILE DA COMUNICARE
Certo, con il self publishing e i libri digitali, puoi scrivere quello che ti pare, caricarlo sulla piattaforma che perferisci e inserirlo in tutte le categorie che ti saltano in mente. Ma se ti affidi ancora all’editoria tradizionale, scrivere un meraviglioso rosa steam punk distopico potrebbe rivelarsi insidioso perché, come dicevo all’inizio, l’editore deve sapere come presentarlo e il libraio dove metterlo.
E può essere una soluzione difficile anche se sei una esordiente, perché il pubblico non ti conosce ancora e non sa come inquadrarti.
Detto questo, se dentro di te senti ribollire un meraviglioso rosa steam punk distopico, il mio ultimo consiglio è: SCRIVI! Scrivi senza pensare ai generi, senza pensare alla contaminazione e alle sue regole. Molto probabilmente se hai questa storia che preme dentro di te, non sai nemmeno che si tratta di un rosa steam punk distopico ma senti solo la voce dei protagonisti che ti urlano quello che devi digitare sulla tastiera. Il che è bellissimo. Scrivi e vai avanti, pensando solo a quello. Ti preoccuperai poi di cosa farne e di come farlo conoscere.
COSA NE PENSI? HAI UN SOTTOGENERE PREFERITO O CHE TI PIACEREBBE SPERIMENTARE? RACCONTAMELO NEI COMMENTI. SONO CURIOSA DI CONOSCERE LA TUA ESPERIENZA.
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