Sai che differenza c’è tra editor e writing coach? Come quella tra uno dei tre porcellini e il lupo cattivo!
Sicuramente hai presente la fiaba a cui mi riferisco (qui trovi la collezione della mia infanzia!). Tre porcellini devono costruire una casa. Il primo, che ha solo voglia di divertirsi, per fare in fretta costruisce la casa con la paglia, ma arriva il lupo e la butta giù con un soffio. Il secondo, altrettanto pigro, costruisce la casa in legno, ma arriva il lupo e la butta giù con un soffio. Il terzo porcellino, invece, costruisce la casa con cemento e mattoni. Impiega molto di più dei suoi fratelli, ma quando arriva il lupo, che soffia soffia soffia, la casa resta su.
Riassunto a parte, questa fiaba rappresenta benissimo il lavoro del coach e quello dell’editor. Il coach è il terzo porcellino che sa come si costruisce una casa o, visto che parliamo di scrittura, come si costruisce una storia.
Il lupo è l’editor, che ha il compito di mettere alla prova la casa con i suoi soffi potenti, o, in altre parole, la tua storia. I personaggi non funzionano? Un soffio e la casa va giù. La trama traballa? Un soffio e la casa va giù. Il lupo non è cattivo, il suo compito è dimostrarti dove la casa non regge.
Questa, un po’, la distinzione generica e romanzata. Sono sicura che, se hai dimestichezza con la scrittura, hai notato quanto sia aderente alla realtà!
Ora però ecco qui le distinzioni “tecniche” sulla differenza tra editor e writing coach
LA PRIMA È UNA DIFFERENZA TEMPORALE.
Un writing coach entra in scena all’inizio del processo di scrittura, quando, molto spesso, non hai ancora in mano niente, o solo una vaga idea da sviluppare. Il suo compito spazia in direzioni estremamente diverse tra loro.
Un writing coach, infatti:
- Ti aiuta a individuare chi sono le tue lettrici.
- Ti aiuta a individuare i tuoi obiettivi come autrice: cosa vuoi scrivere, in che genere? Quale direzione vuoi dare alla tua carriera? Vuoi diventare una scrittrice professionista o preferisci che resti un hobby? Quanto vuoi scrivere nel prossimo anno? Sono tutti obiettivi strategici, che hanno a che fare con la tua vita da scrittrice.
- Ti aiuta a strutturare la trama, a creare i personaggi non solo da un punto di vista tecnico e narrativo ma anche perché la storia che scriverai sia davvero la tua storia, sia la storia che ti rappresenta e che vuoi raccontare.
Anche se ci sono editor che iniziano a seguirti quando la storia è ancora in uno stato embrionale, di norma l’editor entra in scena più avanti, quando la storia è scritta, o comunque quando è già un work in progress. Il suo compito è verificare la tenuta della trama, che i personaggi siano coerenti, che il linguaggio sia corretto e non ci siano errori di grammatica.
LA SECONDA È UNA DIFFERENZA DI FOCUS.
L’editor si occupa soprattutto della storia, il coach si occupa anche e soprattutto di te.
Il coach (lo dice il nome stesso) ti allena dove serve. Se sei debole sulla costruzione dei personaggi, sarà lì che si concentrerà il suo lavoro. Se non arrivi mai in fondo a una trama ma ti perdi nei meandri della tua mente, sarà il coach ad aiutarti a trovare il bandolo della matassa e a imparare la tecnica giusta.
Il coach, inoltre, è in grado di darti il suo supporto emotivo. È un compagno di viaggio capace di aiutarti ad affrontare tutte le problematiche della scrittura: il blocco dello scrittore, la procrastinazione ecc.
Il coach è quella presenza che ti sprona a rispettare le deadline e a fare contento l’editor che aspetta la tua storia.
Il coach ti aiuta a essere più produttiva e a mettere a punto una routine di scrittura.
Non sono quindi due figure alternative, ma semmai complementari. Il porcellino ti aiuta a non costruire la tua casa con la paglia o il legno, ma con i mattoni, affinché sia solida, stabile e duratura. Vuole che tu possa sentirti bene e al sicuro, anche quando arriverà il lupo cattivo (ma necessario) che metterà alla prova il tuo lavoro, cercandone tutti i punti deboli.
Vedi quindi come i due ruoli siano molto differenti, ciascuno con una peculiarità temporale e di focus importante e necessaria.
È quindi importante capire qual è il loro ruolo e come può servirti una figura o l’altra.
ORA CHE CONOSCI LA DIFFERENZA TRA EDITOR E WRITING COACH, SE NON LO AVEVI MAI FATTO PRIMA, PROVA A CAPIRE DI COSA SENTI DI AVER PIÙ BISOGNO. QUALI SONO GLI ELEMENTI DELLA SCRITTURA CHE TI METTONO ALLA PROVA? QUALE FIGURA POTREBBE AIUTARTI DI PIÙ? IL PORCELLINO O IL LUPO? RACCONTAMELO NEI COMMENTI!
NOTE A FONDO PAGINA
Se ami gli strumenti “tascabili”, la mia agenda per scrittrici è perfetta da tenere sulla scrivania, per avere sempre una coach a portata di mano. E se vuoi scoprire molto di più sull’aiuto che può darti una figura di sostegno organizzativo ed emotivo come un coach, leggi anche questi articoli!
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Io ho decisamente bisogno di un writing coach. So di avere una buona storia tra le mani, con un potenziale reale, ma sono troppo insicura e demotivata per portarla a compimento. Ho bisogno di sostegno morale e disciplina, per così dire, di qualcuno che mi sproni a scrivere e che mi fornisca valide e competenti osservazioni critiche sui vari step del mio lavoro. Purtroppo, non è affatto poco…
Cara Mariateresa, grazie del tuo messaggio.
Riconoscere quello che mi scrivi tu è un gesto molto coraggioso. Io mi occupo anche di questo, perciò se vuoi prenotare una call con me, possiamo vedere se c’è sintonia, se il mio approccio ti piace ecc…
In ogni caso, ti auguro di trovare la persona giusta per te e, soprattutto, non demordere!
Buona scrittura (sempre)!
Edy