Nel mio ultimo post, ho condiviso con te le mie riflessioni sulla creatività.
Hai avuto modo di pensarci su? Le condividi?
Nel frattempo mi sono anche chiesta perché la creatività sia così importante e perché ci sembri sempre di non possederne abbastanza.
Forse perché pensiamo che sia una sorta di dono, che hai o non hai, e se non ce l’hai, be’ sei condannata all’aridità eterna, tipo a fare la ragioniera, o qualche altro lavoro mortalmente noioso (e lo dico da ragioniera!).
La creatività, infatti, è qualcosa in grado di rendere tutto magico e migliore. Io non ho mai sentito dire, «ah, cosa vuoi, è creativa…» come se fosse un difetto. E sono sicura che non lo hai mai sentito dire nemmeno tu. Casomai il contrario. Se sei creativa, tutto diventa più facile. Le idee tintinnano argentine nella tua tasca pronte a saltar fuori per risolvere i problemi degli altri, se vuoi scrivere un manuale, e le tue storie sono sempre originali, sorprendenti, uniche.
Quindi come non desiderare di essere creative?
LA CREATIVITÀ NON TE LA REGALA NESSUNO
Sono convinta che la creatività non sia qualcosa che puoi ordinare su Amazon e che ti arriva con un pacco depositato in giardino. Non è nemmeno qualcosa di inarrivabile, come quando, mantenendo l’immagine, arrivi sull’articolo che ti interessa e leggi la scritta “Attualmente non disponibile”.
E non è nemmeno un carattere ereditario, tipo gli occhi azzurri o i capelli ricci. Altrimenti non esisterebbero persone incredibilmente creative, figlie di persone per le quali la creatività è solo una delle 427.000 parole (circa) del nostro vocabolario.
Nel post precedente ti dicevo che è, riassumendo, un processo che ha bisogno di spazio. È lo strumento con cui soddisfare il bisogno di essere reciprocamente visti. È la risposta a un problema.
E ci sono molti modi grazie ai quali puoi coltivare ciascuno di questi quattro aspetti, da sola, in modo che la creatività non sia più qualcosa che deve arrivare chissà da dove o grazie a chissà quale rituale segreto. La creatività è un dono nelle tue mani.
QUATTRO SUGGERIMENTI PER DONARTI LA CREATIVITÀ CHE DESIDERI
- Se la creatività è un modo per essere visti, la prima cosa che puoi fare è pensare a come vuoi affermare la tua presenza. Che cosa è importante che vedano di te, le persone? Io vorrei essere vista come una scrittrice che sa raccontare storie brillanti, con svolte inaspettate e piene di stimoli sensoriali. Da coach, mi piacerebbe che passasse il mio desiderio di aiutare le mie clienti a raccontare storie che le fanno sentire bene o a condividere esperienze e conoscenze che le fanno sentire utili e apprezzate. Tu cosa vuoi? Che cosa devono dire di te, le cose che fai, che scrivi, che inventi?
- Per trovarle spazio, ti consiglio quello che suggerisce Julia Cameron, nei suoi libri (La via dell’Artista, e il meno conosciuto The Right to Write) e regala alla tua creatività uno spazio tutti i giorni e tutte le settimane. Deve essere uno spazio in cui decidi di dedicarti, da sola, ad attività che non hanno direttamente a che fare con il tuo lavoro e quello che stai scrivendo. Può essere una passeggiata, l’esplorazione di un luogo nuovo. Puoi scegliere di cimentarti in un hobby diverso, o seguire un corso insolito. Scegli di leggere un libro in un genere che ti incuriosisce, o di andare a pranzare in quel posto di cui hai tanto sentito parlare. Perditi mentre sei in macchina o decidi di diventare esperta in un campo che stuzzica le tue sinapsi. La Cameron definisce questi momenti Appuntamenti con l’Artista.
- Per allenarti nel processo, ti suggerisco la tecnica proposta da James Altucher per diventare una autentica “idea machine”: La tecnica è semplice: allenati ad avere 10 idee nuove ogni giorno. Non importa che siano buone o cattive. L’importante è sforzarsi. Esiste anche un libro, all’interno del quale puoi trovare tantissimi promt con cui esercitarti. Il concetto è: se aspetti che l’idea giusta arrivi solo quando ne hai bisogno, rischi di non essere abbastanza allenato a produrne una. Invece, far diventare la creatività un’abitudine anche quando non è strettamente necessario si rivela la strategia vincente per fare scintille quando lo è.
- Infine, a proposito di prompt, se anche tu scrivi sai come puoi usarli in modo creativo? Il prompt classico funziona così: ricevi una suggestione, una frase, un’immagine e da lì devi scatenare la fantasia. Spesso però questo tipo di promt è un po’ fine a se stesso. Il modo migliore per rendere utile questa tecnica, invece, è applicare al concetto di prompt anche quello di scarsità, che ci aiuta nella quarta attività, cioè risolvere problemi. Cosa devi fare? Invece di un prompt solo, scegline tre che ti piacciono e prova a scrivere qualcosa che li combini tutti. I vincoli sono maggiori, la gabbia è più stringente, ma di sicuro te ne uscirai con qualcosa di molto più utile. Se vuoi scrivere un manuale di ginnastica, per esempio, prova a combinare questi tre elementi: un manuale, il tuo panorama preferito e la parola “volo”: scommettiamo che la tua mente ha già cominciato a creare connessioni? Oppure, se vuoi scrivere un romanzo d’amore, prova a pensare a una storia che combini una coda in autostrada, una decolleté rossa e un coltivatore di Valdobbiane.
Allenati ogni giorno ad allenare la creatività e per te diventerà una risorsa sempre disponibile!
TI SENTI SCOPPIARE DI CREATIVITÀ E IL TUO SOGNO È SCRIVERE UN MANUALE IN CUI RACCONTI TUTTO QUELLO CHE SAI, PER ISPIRARE LE PERSONE CHE TI SEGUONO?
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