Terminare la stesura di un romanzo è una corsa campestre, più che una maratona, durante la quale ti puoi imbattere in ostacoli fisici, come torrenti o temporali (salta la luce e non hai salvato tre ore di scrittura o ti si rompe il computer), ma spesso, il vero motivo per cui rischi di non arrivare al traguardo e di finire il tuo romanzo è che ti boicotti da sola con i tuoi pensieri (non ce la farò mai, sono già stanca, mancano ancora un sacco di chilometri/pagine) o non ti prepari correttamente per la gara, ossia, commetti un errore organizzativo.
Ecco quindi, da un punto di vista organizzativo, quali sono gli errori che ti impediscono di finire il tuo romanzo:
- Non scrivi, correggi
- Sei una scrittrice da weekend, se va bene, da “a data da destinarsi” se va male
- Il tuo cassetto è pieno di work in progress
- Controlli ancora una cosina e poi, giuri, scrivi
TUTTI IMPARIAMO DAI NOSTRI ERRORI (APPUNTO)
Per creare l’elenco degli errori che ti impediscono di finire il tuo romanzo, ho pensato, prima di tutto, a quelli che commetto io, e quello che io ho commesso più spesso è il primo, non scrivi, correggi. Una volta, infatti, le mie sessioni di scrittura si svolgevano più o meno così: mi sedevo alla scrivania e la prima cosa che facevo era rileggere quello che avevo scritto l’ultima volta. Il mio intento era di riprendere il filo del discorso, poi però cosa succedeva? Che immancabilmente cadevo nell’errore di cominciare a correggere una parola qui, una parola là, una frasetta, aspetta che cambio questa cosa… a quel punto la mente si metteva in moto e cominciavo a ragionare su quella scena che in realtà era già scritta.
Poiché mi alzavo alle 6 della mattina per avere un’ora tutta per me da dedicare alla scrittura, prima che si alzasse il resto della famiglia, quando scoccavano le 7 molto spesso io avevo dedicato ben 35 minuti alla correzione e alla riscrittura, e avevo scritto qualcosa di nuovo per 20 minuti soltanto. La progressione quindi era estremamente lenta.
Quando me ne sono resa conto, mi sono chiesta se avesse un senso continuare a correggere le cose indietro (talvolta non solo le poche pagine precedenti ma addirittura tutto il capitolo) e la risposta è stata NO. Primo, non procedevo, e secondo, la mia testa si affollava sempre più di due elementi che faticavano a coabitare: le correzioni che volevo apportare a quanto già scritto, e le idee nuove su quello che ancora dovevo scrivere.
E dopo due mesi ero ancora ferma alle prime 50 pagine, nonostante mi stessi dedicando alla scrittura con costanza e impegno!
Perciò, ho deciso che ogni mattina avrei riletto le pagine precedenti solo per cinque minuti. Sapevo che non erano perfette, ovvio. Chi scrive tutto subito alla perfezione? Ma dopo quei cinque minuti attaccavo con la parte nuova e da quel momento ho cominciato a finire le prime stesure in non più di tre o quattro mesi.
Pretendere la perfezione troppo in anticipo era più un intralcio che un aiuto.
LE SOLUZIONI
Gli errori che ti impediscono di finire il tuo romanzo non sono irrisolvibili, anzi, molto spesso per riuscirci basta il classico uovo di Colombo.
1. Non scrivi, correggi
Sì, le pagine che hai scritto non saranno un capolavoro, ma tu vai avanti. Spegni il critico interiore, spegni l’editor interiore. L’unica cosa interiore a cui devi dare ascolto sono le idee che ti frullano nella testa e che vanno messe su carta. Adesso. Pensa che, una volta terminata la prima bozza, avrai tutto il tempo del mondo per tornare indietro, molto più lucida e rilassata, a controllare ogni singola virgola, aggettivo, avverbio. E se mentre stai scrivendo ti balena in mente una correzione importante, tieni un file aperto e prendi nota lì, senza intervenire immediatamente.
2. Sei una scrittrice da weekend, se va bene, da “a data da destinarsi” se va male
Forse sei anche tu una di quelle che riesce a scrivere solo nel weekend, perché lavora fuori casa, ha una famiglia e il tempo, è vero, non basta per fare altro. E in ogni caso, scrivere per una lunga sessione il sabato, è sicuramente meglio che non scrivere mai. Però è rischioso. Per due motivi.
Innanzitutto, la scrittura non è qualcosa di immutabile e negli intervalli di tempo ha la brutta abitudine di cambiare senza che tu te ne accorga. Viene influenzata da tutto. Da quello che leggi, che vedi, che ascolti. Così, se passa troppo tempo tra una sessione e l’altra, la tua voce può risultare leggermente diversa, mancare di continuità. Inoltre, se per qualche motivo quel giorno hai un imprevisto, potresti dover saltare la sessione. E a quel punto? Ti ritroveresti a non scrivere per quindici giorni di fila, in attesa del sabato successivo. Una situazione insidiosa, perché a questo punto è un attimo gettare la spugna e ritrovarsi a non scrivere più, perché tanto, c’è sempre qualcosa che te lo impedisce.
Ecco perché, a costo di suonare monotona, la scrittura deve essere il più possibile un appuntamento quotidiano. Anche solo un quarto d’ora, per appuntarti un’idea, un passaggio, un botta e risposta che, poi, nella sessione lunga di sabato scriverai con tutti i crismi.
3. Il tuo cassetto è pieno di work in progress
Ok, sarai anche una multipotenziale, con un sacco di tempo a disposizione per scrivere, ma tenere troppe palle in aria rischia di provocare gli stessi problemi delle sessioni di scrittura troppo distanti: mancanza di focus, discontinuità, amnesie. Fai come il laser, invece, in grado di tagliare anche i materiali più resistenti e con la massima precisione, proprio perché tutta la sua potenza è concentrata in un punto solo. Scegli un progetto, quello che ora ti entusiasma di più, e portalo a termine come ti dicevo per quanto riguarda l’errore numero uno. Anche se non è perfetto. Piuttosto, crea un writing circle intelligente e comincia a lavorare al nuovo progetto solo quando hai finito la stesura del precedente. A quel punto, mentre ti occupi della seconda stesura del primo, puoi cominciare a fare ricerca sull’altro. Il che ci porta all’ultimo errore.
4. Ancora una cosina e poi, giuri, scrivi
Quando ti stai documentando per un nuovo libro, e l’argomento ti appassiona, rischi di dedicare troppo tempo alla ricerca. Le informazioni sono interessanti, ma innescano una catena per cui finisci un testo e nella bibliografia ne trovi altri tre, oppure parli con un esperto che te ne suggerisce un altro. Così ti ritrovi con un bagaglio di nozioni infinito e meraviglioso, ma stai “scrivendo” da sei mesi, e ancora non hai scritto niente.
Se questo è il tuo errore, regolati così: raccogli solo le informazioni di base sull’argomento, quelle che ti servono per cominciare a orientarti, e poi scrivi. E strada facendo approfondisci solo le informazioni che ti servono per quella determinata scena, passaggio, dialogo. Sii selettiva. E soprattutto, stabilisci una data entro la quale mettere uno stop alla ricerca. Tra un mese? Tra due? Leggi quello che vuoi, parla con chi vuoi, vai dove vuoi, ma allo scadere della deadline, quello che sai, sai e basta. Questo ti aiuterà anche a scegliere meglio, su cosa documentarti e a non disperdere la ricerca in mille direzioni.
Su come fare ricerca poi, trovi un sacco di consigli sul mio manuale, Scrivere Rosa, all’interno del quale c’è tutta una sezione dedicata alle informazioni e a come recuperarle.
COME HAI VISTO, GLI ERRORI CHE TI IMPEDISCONO DI FINIRE IL TUO ROMANZO, LEGATI ALL’ORGANIZZAZIONE, SI POSSONO RISOLVERE IN MODO SEMPLICE. SE PERÒ SENTI IL BISOGNO DI UN AIUTO IN PIÙ, PUOI RICORRERE ALLE MIE PERLE ISPIRATE, UN MAZZO DI CARTE CHE HO CREATO PROPRIO PER TE, PER AIUTARTI AD AVERE SEMPRE IL MINDSET GIUSTO PER SCRIVERE, GIORNO DOPO GIORNO. LE TROVI QUI. ORDINALE SUBITO E NEL GIRO DI POCHISSIMI GIORNI SARANNO TUE!
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