Ehilà!
Dimmi, dopo il mio post di mercoledì scorso non “friccichi” anche tu dalla voglia di organizzare un writing retreat?
Se hai seguito le mie indicazioni, hai già individuato il momento perfetto per te e la tua famiglia. E spero che tu abbia segnato la data sul calendario, perché ricordati che se non è in agenda, non esiste (lo sai anche tu… se non prendi nota di un impegno, succede sempre qualcosa per cui quell’impegno salta, quindi è fondamentale segnarlo in modo che tutti, ma proprio tutti non se ne dimentichino, tu compresa).
Ora però è il momento di fare il passo successivo, cioè: IL DOVE.
Dove si terrà il tuo favoloso writing retreat?
Indipendentemente da quanti giorni vuoi (o puoi) dedicare a questo progetto, le opzioni principali sono ovviamente due. A casa tua, o in un altro luogo.
A CASA.
Questa soluzione presuppone che a uscire dalla porta siano tuo marito, i tuoi figli, i tuoi genitori o i tuoi fratelli. Insomma, tutti quelli che abitano con te. Se non trovi resistenze in questo senso, ottimo!
Convincili a puntare la sveglia di buon’ora, osserva con occhio di falco che non dimentichino nulla, accompagnali alla macchina, sventola per qualche secondo il fazzoletto mentre si allontanano e quando hanno svoltato l’angolo precipitati al computer!
Ripeto: precipitati al computer!
E nel caso non avessi capito… PRECIPITATI AL COMPUTER!
Perché uno dei rischi maggiori di organizzare un writing retreat in casa propria è di fare tutto tranne che scrivere.
Funziona più o meno così:
“Oh, adesso che sono sola, prima faccio i letti, poi scrivo. Ehi… ma guarda quanta polvere su quel ripiano… quasi quasi do una spolveratina, tanto ho tutta la giornata. E poi magari sistemo la scarpiera. Però potrei anche far prendere un po’ di aria ai materassi…”
Intanto si sono fatte le dodici. Tu non hai nemmeno acceso il pc e ti riprometti di farlo dopo pranzo. Mangi, sistemi la cucina (e intanto decidi che anche il cassetto delle pentole ha urgente bisogno di una remise en forme, per cui quando finisci di mettere tegami e padelle in ordine di diametro sono quasi le tre), quindi, finalmente, accendi il computer.
In quel momento però suona il telefono. È tuo figlio che ti chiede come sta andando il lavoro, tutto felice di averti lasciato spazio. Poi ti passa papà, che ti passa la nonna.
Serve che prosegua? Immagino di no. Hai senz’altro capito che restare a casa è decisamente insidioso. Quindi attenta a non cadere nella trappola dei lavori da fare.
Se decidi per la soluzione “casalinga”, avvisa i tuoi di non chiamarti a meno di essere tutti contemporaneamente in codice rosso al pronto soccorso e tu NON GUARDARTI ATTORNO, nemmeno per fare i letti (hai visto, sono la porta dell’inferno!).
Se invece i tuoi non possono assentarsi, e non puoi farlo nemmeno tu, prova a guardare la casa con occhi nuovi, alla ricerca di un angolo discreto in cui appartarti per il tempo necessario.
Una soffitta polverosa ma splendidamente isolata. Un angolo di giardino pieno di zanzare dove non si avventura mai nessuno. Una stanza con una serratura (e la corrispondente chiave). Ci siamo intesi. Un luogo in cui puoi appartarti per il tempo necessario a portare a termine il tuo writing retreat e che faccia capire al resto del mondo che vuoi davvero essere lasciata in pace.
Una volta identificato questo spazio, rendilo confortevole, crea l’atmosfera giusta. Basta una candela, una serie di penne o un quaderno nuovo, un bel bicchiere di acqua aromatizzata. E ovviamente un tavolo dove sederti al computer.
Nonostante le insidie che ti ho elencato poco fa, restare a casa, ti permette di avere a portata di mano tutto quello che ti serve senza fare bagagli, organizzare trasferte e compagnia bella. Il che può essere decisamente un grande vantaggio!
FUORI CASA.
Se hai deciso che per te “retreat” significa uscire di casa, allora le possibilità si fanno davvero infinite e per tutte le tasche. Cominciamo con quelle più semplici.
- trova un’amica che esce alle 7 e rientra alle 20 per andare al lavoro e fatti dare le chiavi di casa sua. Offriti di farle trovare in cambio la cena pronta o di portarla fuori per un aperitivo.
- lo stesso vale per i tuoi genitori/fratelli/sorelle: hanno una stanza da “affittarti” per qualche giorno? Approfittane e trasferisciti lì, come se andassi in ufficio. Anche in questo caso, ringrazia non con regali ma opere di bene: offriti di portare fuori il cane a fine giornata, o di andare a fare la spesa.
- Informati sugli orari della biblioteca e trovati un angolino tranquillo lontano da studenti universitari che fingono di studiare, anziani che cercano qualcuno a cui raccontare gli ultimi settant’anni della loro vita e bibliotecarie intente a imparare il nuovo sistema di codificazione dei volumi.
- Individua un parco con delle panchine comode in una posizione ombrosa e, manco a dirlo, defilata.
- Fai un giro dei bar o delle pasticcerie. Se il titolare non ha niente in contrario, potrai approfittare della tranquillità delle ore con meno affluenza e trovarti con un toast pronto all’ora di pranzo.
- Prova a individuare una biblioteca o un bar in una città vicina, così unisci la tranquillità al piacere di vedere un posto nuovo.
- Compra un biglietto del treno di andata e ritorno in giornata per una destinazione lontana (tipo Napoli, se abiti al nord, Milano se abiti al sud). Investi in un posto in una zona silenziosa e poi… parti! Andare e tornare in giornata ti permetterà di dedicare tutto il tempo del viaggio alla scrittura, senza distrazioni, e con la possibilità di andare al bagno quando la natura chiama o di mangiare qualcosa quando lo stomaco brontola.
E se invece hai voglia di qualcosa di più impegnativo?
- indaga tra le tue amicizie se c’è qualcuno che sta per andare in vacanza e ha bisogno di una “custode” per il proprio appartamento cittadino. Loro non dovranno preoccuparsi che il ficus benjamina si afflosci perché non lo bagna nessuno, tu avrai la possibilità di lavorare in un posto tranquillo e solitario. A te scegliere se fermarti anche la notte o rientrare a casa alla sera.
- sempre indagando tra le amicizie, prova a vedere se qualcuno ha un appartamento in una località di villeggiatura che per il momento non usa e che è disposto ad “affittartelo” per un weekend o una settimana. Va bene qualsiasi cosa. Lago, montagna, mare, campagna.
- se non vuoi appesantirti di debiti di riconoscenza, affitta un monolocale per una settimana in una città vicina. A Milano, per esempio, muovendosi con un certo anticipo, si trovano un sacco di residence che affittano monolocali per brevi periodi di tempo. Prova con un bed and breakfast.
Come vedi, ci sono un sacco di alternative. Comincia a pensarci ora e trova la soluzione migliore per il tempo a tua disposizione e per le tue tasche.
TI VIENE IN MENTE QUALCHE NUOVA ALTERNATIVA CREATIVA DOVE ORGANIZZARE UN WRITING RETREAT? CONDIVIDILA NEI COMMENTI COSI’ REGALERAI UNO SPUNTO NUOVO A TUTTI LE ALTRE LETTRICI DEL MIO BLOG!
Lascia un commento