Il cursore lampeggia.
E lampeggia.
E lampeggia.
Sempre nello stesso punto.
Perché tu ti sei bloccata e non sai più cosa scrivere.
Guardi fuori dalla finestra, poi lo schermo, poi ti rifai la coda, poi sospiri, ti appoggi il mento a una mano, il gomito scivola e piano piano ti trovi con la testa sulla scrivania, disperata.
Niente, l’idea non arriva.
E adesso?
La creatività è una risorsa fondamentale per tutti, nella vita, perché aiuta a risolvere moltissime situazioni, dal frigorifero vuoto (e su questo ci tornerò!) all’invito improvviso, all’appuntamento saltato ecc.
E ovviamente la creatività è importante se svolgi un lavoro… creativo.
Quindi, per una scrittrice è praticamente di vitale importanza.
Purtroppo però è anche una risorsa che va coltivata, perché se non lo si fa, rischia di seccare come le piante che dimentichi sul balcone d’estate, quando parti per il mare.
Un modo per evitare tutte quelle foglie accartocciate e radici rattrappite è utilizzare il brainstorming.
Sono sicura che ne hai già sentito parlare, ma forse riuscirò lo stesso a raccontarti qualcosa di interessante in proposito.
Intanto, il concetto di brainstorming, così anglosassone, ha in realtà radici latine e medioevali, perché risale alla pratica dei professori di allora che coinvolgevano gli studenti in vere e proprie dispute su argomenti di natura teologica ed è stato divulgato per la prima volta in un testo del 1953, Applied Immagination, scritto da un certo Alex Faickney Osborn, che ha addirittura fondato la Creative Education Foundation.
Lo sapevi?
Il brainstorming è una tecnica con la quale, in pratica, stimoli il cervello a venirsene fuori con tutte le idee possibili su un certo argomento o su una certa situazione. In particolare, stimoli l’emisfero destro del cervello, che è la parte più creativa.
Se vuoi immaginali così, pensa all’emisfero destro come allo studente scavezzacollo che se le inventava tutte per copiare durante le verifiche a scuola, mentre la parte sinistra come il professore che se ne stava impettito in cattedra a dettare i compiti e a controllare che nessuno copiasse.
Nella tua testa succede la stessa cosa. La parte sinistra cerca sempre di tenere sotto controllo la parte destra.
Ora, non è che l’emisfero sinistro sia cattivo, più che altro è la vita di tutti i giorni che gli impone di stare sempre vigile e attivo. Nella quotidianità, infatti, quasi tutto quello che facciamo richiede un utilizzo preponderante di razionalità e controllo. Prendi la guida. Ti immagini se al volante ci fosse l’emisfero destro?
E questo nostro vivere prevalentemente nell’emisfero sinistro rende sempre più difficile “accendere” quello destro.
L’emisfero sinistro però non è il nemico. Anzi, è utilissimo per mettere a frutto le idee di quello destro, perché, schematizzando, potremmo dire che le idee arrivano da destra e vengono valutate e archiviate a sinistra, quindi, poverino, vai subito a battergli una pacca sulla spalla, prima che si offenda.
D’altro canto, se da destra non arriva niente…
Esercitarsi il brainstorming significa stimolare l’emisfero destro, fargli una specie di massaggio cardiaco quando sembra caduto in una sorta di stato catatonico o, tornando all’immagine botanica, collegare un rubinetto alle sinapsi in modo da far scorrere le idee come acqua, per annaffiare la famosa pianta rinsecchita sul balcone.
In particolare, la cosa bella del brainstorming è che può servire a più scopi.
Immagina un frigorifero (sì, questo post è pieno di immagini, ma dopotutto, stiamo parlando di brainstorming e creatività. E inoltre ti avevo anticipato che ci saremmo arrivate!). Apri il frigorifero e dentro ci sono quattro ingredienti. Una mela, della maionese, due sardine e un uovo.
Il braistorming funziona così:
- da un lato, può stimolarti a combinare quei quattro ingredienti per inventarti un piatto moderatamente commestibile;
- dall’altro può farti venire in mente una lista della spesa grazie alla quale, partendo da quei quattro ingredienti riesci a comporre un pranzo da applausi.
Tornando quindi alla scrittura. Fare brainstorming ti è indispensabile, se davanti al metaforico frigorifero decidi di combinare in modo creativo i pochi ingredienti, per esempio una commessa, un ombrello, una piscina e un artista di strada, per scrivere un racconto. Oppure partire da quegli stessi “ingredienti” e svilupparli in modo da avere abbastanza materiale per un romanzo.
Perciò preparati, perché la prossima settimana si passa all’azione! (Nel frattempo, se vuoi cominciare a scaldare i motori, ti ripropongo il mio post di qualche tempo fa, in cui trovi una breve meditazione per stimolare la creatività,)
LA PAROLA PASSA A TE! TI DEDICHI GIÀ AL BRAINSTORMING? CON CHE RISULTATI? RACCONTAMELO NEI COMMENTI OPPURE SULLA MIA PAGINA EDY TASSI TRADAUTRICE E SE ANCORA NON LO FAI, INIZIA A SEGUIRMI. LA MIA PAGINA È IL POSTO DOVE PARLO DI SCRITTURA, LETTURE, DOVE CONDIVIDO IDEE E RIFLESSIONI SUL MERAVIGLIOSO MONDO DELLA SCRITTURA (IN) ROSA.
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