Sii ben ordinato nella tua vita […] in modo da poter essere violento e originale nel tuo lavoro – Gustave Flaubert

Una delle mie carte ispirazionali per autrici
Quando ho cominciato a scrivere il mio primo romanzo, ormai più di venti anni fa, pensavo che per riuscirci le cose più importanti fossero le idee, l’ispirazione, la tecnica. Ancora oggi sono convinta che questi siano elementi essenziali. Ma se mi guardo indietro, in retrospettiva, mi rendo conto che il vero segreto per scrivere un libro è sempre stato soprattutto uno: coltivare un’abitudine alla scrittura.
Coltivare un’abitudine alla scrittura significa scrivere in modo costante. Non importa se il libro che ne uscirà è buono o pessimo. Come dice Jodi Picoult, “Si può sempre migliorare una pagina scritta male, ma non si può migliorare una pagina vuota”. L’importante, infatti, è arrivare alla fine e per riuscirci non c’è alternativa che scrivere una pagina dopo l’altra. Spesso, invece, questo è uno degli elementi più trascurati. Coltiviamo la creatività, l’ispirazione, la tecnica… e pensiamo che la costanza verrà da sé. Salvo poi scoprire che non è così.
Quanti libri, infatti, giacciono incompleti nel cassetto di altrettanti autori o aspiranti tali?
Per evitare la frustrazione dell’incompiutezza, l’unica soluzione è coltivare l’abitudine alla scrittura e per farlo è fondamentale impostare una routine di scrittura.
L’abitudine, infatti, è qualcosa che facciamo in modo automatico, la routine è il modo in cui facciamo quel qualcosa.
I due concetti sono strettamente legati. Un’abitudine può essere consapevole o inconsapevole. Possiamo cioè fare le cose in modo meccanico oppure no. Se rendiamo un’abitudine consapevole, decidendo il modo in cui la mettiamo in pratica (attraverso appunto una specifica routine), il vantaggio è che possiamo scegliere di farne un’abitudine positiva e adeguarla alle nostre esigenze. Un’abitudine che ci porta a raggiungere i nostri obiettivi. In questo caso, terminare la scrittura di un libro.
LO STATUS QUO
La prima cosa da fare, se vuoi creare un’abitudine alla scrittura, è capire se stai già compiendo dei gesti che possono rappresentare una sorta di routine.
Cosa fai, quando scrivi? O negli istanti immediatamente prima o immediatamente dopo?
In questo momento non importa se non scrivi con costanza, l’importante è portare consapevolezza ai gesti. Magari rileggi quello che hai scritto la volta precedente (anche se risale a una settimana prima), oppure guardi la foto dei tuoi presta-volto, o ancora accendi una candela che ti aiuti a concentrarti.
Fai mente locale e cerca di individuare se c’è un gesto che ripeti.
E a questo punto, qualsiasi cosa tu abbia individuato, poniti due domande:
- questo gesto o questi gesti, mi piacciono? Mi rendono felice? Sono gesti che sento miei, o li compio perché qualcuno mi ha detto che funzionano? La scrittura non sempre è piacevole, anzi, spesso è decisamente impegnativa, per non dire dura, e se la strada si presenta in salita ancora prima di appoggiare le dita sulla tastiera, è abbastanza scontato che la parte rettiliana del nostro cervello ci ostacoli in tutti i modi possibili.
Quindi, se la risposta è sì, i gesti che compi ti piacciono, ti rendono felice e ti fanno aspettare con gioia il momento della scrittura, benissimo! Se la risposta è no, allora bisogna lavorarci su;
- questo gesto o questi gesti, mi aiutano a essere costante? Se la risposta è sì, evviva!, puoi smettere di leggere il post e correre a festeggiare (anche se sono certa che se continuerai a leggere troverai di sicuro qualche spunto interessante). Se la risposta è no, be’, allora continuare a leggere è d’obbligo.
Fare mente locale sui gesti che compi quando scrivi, avere consapevolezza di quale routine segui, non importa se articolata o semplice, è importante anche per affrontare i momenti di cambiamento. Quando nella tua vita qualcosa cambia, quando un evento altera la quotidianità, sapere quali sono i gesti che rendono costante la tua scrittura ti permetterà di adeguarti più facilmente, apportando le modifiche necessarie ad assorbire l’onda d’urto in modo più fluido ed efficace.
Questo era il lavoro propedeutico. Fin qui abbiamo analizzato le cose come sono. Forse sei stata brava e hai già trovato una routine efficace che ti ha permesso di costruire un’abitudine alla scrittura. Ma poiché la consapevolezza è spesso la chiave di molte strategie di successo, è fondamentale che tu sappia anche come costruire una routine (e quindi un’abitudine) in modo consapevole.
COSTRUISCI CONSAPEVOLMENTE LA TUA ROUTINE
Una routine di scrittura possa su quattro pilastri (+ uno )e i quattro pilastri sono le risposte ad altrettante domande:
Quando?
Dove?
Come?
Quanto?
Il + uno è… una sorpresa!
Intanto sappi che la parola d’ordine è una per tutti e quattro i pilastri: sperimentare.
E ora, vediamo i pilastri uno per uno.
QUANDO
Qui le variabili sono due: quando hai tempo per scrivere e qual è per te il momento migliore per scrivere?
Per quanto riguarda la prima variabile, ti consiglio di rileggere questo post, nel quale ti spiego che il tempo per scrivere non si trova, ma si crea.
Per quanto riguarda la seconda, ti invito a fare una riflessione importante. In condizioni perfette, il momento migliore per scrivere è rappresentato dal punto di incontro tra due momenti distinti, il momento in cui sei più produttiva e quello in cui sei più creativa (perché creatività e produttività non sono la stessa cosa, nevvero?). Per esempio, sei molto produttiva e creativa la mattina presto. Ma possono anche corrispondere a due momenti lontani tra loro: potresti essere più produttiva la mattina, ma più creativa la sera. Ecco perché è necessario che tu faccia mente locale. Osservati. Un’abitudine alla scrittura che funziona non può prescindere da queste considerazioni. Magari i due momenti coincidono, ma se non è così, potresti decidere di dedicarti al brainstorming la sera in modo da mettere a fuoco le idee che scriverai il mattino successivo, invece di ostinarti a fare tutto la mattina, magari fissando lo schermo senza idee per tre quarti del tempo.
Sempre per identificare il momento migliore, è utile prestare attenzione a cosa hai fatto prima di scrivere e come ti fa sentire.
Hai bevuto un caffè e ti sei sentita come se nella mente avessi una scimmia che non stava ferma? Oppure hai pranzato e ti è venuto un abbiocco fotonico? Hai fatto una passeggiata ed eri rinvigorita? O hai guardato la posta e dopo l’unica cosa a cui sei riuscita a pensare è la risposta da scrivere a quella certa mail?
Altri parametri da tenere in considerazione sono, ovviamente, il momento in cui sei più tranquilla, o quello in cui riesci a ritagliarti più tempo.
DOVE
Hai uno spazio tutto tuo? Se non l’hai ancora identificato e scrivi dove capita, puoi provare a individuare il tuo posticino perfetto. Non è detto che debba essere perfetto in senso assoluto, tipo la scrivania affacciata sull’oceano che sogni da una vita. Un’abitudine alla scrittura si crea più facilmente in un luogo che la tua mente impara ad associare… con la scrittura. Potrebbe essere un angolo della casa dove vai a fare solo quello, il tuo studio, il tavolino del salotto. L’importante è che in questo luogo le distrazioni siano ridotte al minimo. Niente telefoni, citofoni, televisioni accese. Meglio ancora, niente wifi e qualsia altro tipo di connessione.
Molti autori sostengono che il panorama migliore per conciliare una abitudine alla scrittura sia una parete bianca, perciò potresti provare a partire da lì e cercare in casa tua l’angolo più anonimo.
COME
Oltre alle classiche considerazioni tipo: meglio scrivere a penna?, o al computer?, o dettando?, ti invito a fare alcune riflessioni meno scontate.
- Prova a fare mente locale su quello che vuoi scrivere, prima di cominciare a scrivere: dedica cinque minuti del tempo a tua disposizione per stabilire cosa scriverai, quale scena, quale paragrafo, quale concetto. Scrivine un riassunto e poi esplodilo. In questo modo darai alla tua mente un obiettivo preciso da raggiungere.
- Organizza i materiali. Trova un modo per avere tutto sempre ordinato e a portata di mano. Puoi appuntare dove capita le idee che ti vengono mentre sei in altre faccende affaccendata, ma poi individua un momento in cui archiviarle e un luogo.
- Fai sempre un backup di quello che hai scritto: salvalo su un cloud, oppure invia il file a te stessa per posta.
- Sperimenta se ti è più facile scrivere con della musica di sottofondo o nel silenzio, se ti conciliano i rumori della natura o quelli di un locale affollato ma anonimo. Se un bicchiere di vino ti rilassa o ti annebbia, se ti aiuta leggere quello che hai già scritto o partire da un prompt. Se prendere degli appunti su un diario ti schiarisce le idee o se lavori meglio con dei post-it appiccicati alla parete.
- Individua un gesto simbolico per segnalare al tuo cervello che, ci siamo!, è il momento di scrivere. Più il gesto è insolito e meglio è. Più il gesto è riconducibile solo alla scrittura e meglio funzionerà. Per esempio, indossare un cerchietto (o una tiara!) se non ne indossi mai. Infilarti in bocca una pipa anche se non fumi. Cantare a squarciagola il ritornello di una certa canzone. Fare un ballo propiziatorio. Cambiare sedia (potrebbe essere il momento giusto per provare la fit ball). Usare solo una certa penna per prendere appunti. Metterti un rossetto che usi solo per questo momento.
La tua mente imparerà che quando compare quell’oggetto o fai quella certa cosa, è ora di scrivere et voilà, presto avrai consolidato la tua abitudine alla scrittura.
QUANTO
Per stabilire questo parametro devi farti una domanda: qual è il tuo obiettivo? Finire la prima stesura del tuo libro entro giugno? Oppure semplicemente scrivere un certo numero di minuti tutti i giorni?
Se vuoi impostare una abitudine alla scrittura, la risposta giusta in assoluto non esiste, ma la risposta che darai condizionerà indubbiamente il tuo “quanto”. Anche qui, la sperimentazione ha un ruolo importante. Ecco qualche suggerimento:
- Che caratteristiche ha per te una sessione di scrittura riuscita? È una questione di tempo (scrivere mezz’ora tutti i giorni, scrivere sette giorni su sette, scrivere cinque giorni su sette, scrivere un giorno sì e uno no…), o di parole (scrivere 100, 250, 500, 1000 parole tutti i giorni)?
- Punta a un numero di parole o un numero di minuti leggermente più alto di quello che pensi di poter scrivere. Questo stratagemma serve per stimolarti a fare meglio. Se per esempio pensi di fissare un obiettivo di 250 parole, sali a 300. La differenza non è enorme ma rappresenta uno stimolo a fare di più e nel lungo periodo ti porterà a ottenere risultati più significativi.
- Sperimenta gli sprint: uno sprint consiste nello scrivere il maggior numero di parole in un certo intervallo di tempo. Metti alla prova te stessa: quante parole riesci a scrivere in 15 minuti? Prova a battere ogni volta il tuo record. Non devi cesellare le frasi, l’importante è scrivere il più possibile e procedere nel lavoro.
- Adotta la Tecnica del Pomodoro: 25 minuti di scrittura e poi pausa, altri 25 minuti e poi pausa per quante sessioni vuoi o puoi.
- Impegnati in qualche modo con te stessa o con gli altri. Nella mia agenda per scrittrici, c’è lo spazio per annotare tutti i giorni il numero di parole scritte e a fine mese trovi una provetta con tante perle da colorare quanti sono i giorni in cui hai scritto (l’obiettivo è ovviamente colorarne il più possibile!). Oppure puoi chiedere a un’amica se puoi inviarle ogni settimana le nuove pagine scritte. O, ancora, chiedere a una coach di affiancarti e farti da accountability partner.
Infine, il + UNO.
Per creare una routine che porti a una abitudine alla scrittura è fondamentale adottare la mentalità giusta. Molto spesso non scriviamo perché, semplicemente, pensiamo di avere cose più importanti da fare. O pensiamo che scrivere sia solo un passatempo. O temiamo che gli altri pensino lo sia.
Una mia amica racconta sempre la “teoria dello strofinaccio” adottata dalla sua nonna, la quale, per evitare che il marito pensasse fosse una scansafatiche se la trovava seduta sul divano, quando sentiva il coniuge arrivare afferrava al volo uno strofinaccio e si metteva a spolverare i mobili.
Ecco, non hai bisogno di uno strofinaccio. Non hai bisogno di far vedere che stai facendo qualcosa di importante. Anche scrivere è importante, soprattutto se serve per realizzare un tuo sogno o portare il tuo lavoro a un altro livello. Quindi, impara a darti il permesso di scrivere e a considerare la scrittura un’attività da privilegiare.
In ultimo, cambia il tuo modo di parlarti. Come dicevo all’inizio, la tua routine di scrittura deve piacerti. Devi esserne letteralmente innamorata. Come fai ad amare qualcosa continuando a ripetere: non posso guardare quel film perché devo scrivere; non posso riposarmi perché devo scrivere; non posso uscire perché devo scrivere…?
Perfino io, che adoro scrivere, finirei con l’odiare la scrittura se la vedessi come qualcosa che mi priva di tante esperienze belle.
Quindi, impara ad articolare le frasi in modo diverso: prima scrivo e poi guardo il film; prima scrivo e poi mi riposo; prima scrivo e poi esco…
Lavora su questi quattro pilastri (+ UNO) e vedrai che nel giro di qualche mese avrai dato forma a una solida abitudine alla scrittura che sosterrà il tuo lavoro e i tuoi sogni. E ogni tanto, ricordati di farle la revisione, tornando alle due domande che ti ho suggerito a inizio post!
PS: Vuoi scoprire le mie carte di ispirazione per scrittrici? Le trovi qui!
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