Se sei mai stata in palestra, sai bene che non si può allenare un muscolo senza lavorare anche sul suo antagonista. Quando alleni i bicipiti, devi allenare anche i tricipiti. Quando alleni il lato destro del tuo corpo, devi compensare con un allenamento del lato sinistro. Qualsiasi allenamento deve portare a un equilibrio. I muscoli sono collegati. Non puoi esagerare di squat senza pensare a dei crunch. Non puoi affidarti solo a un lavoro aerobico trascurando quello di forza.
Ma come si collega questo alla scrittura?
Per migliorare come autrice, non devi sempre pensare solo al muscolo della creatività (cioè quello che ti permette di inventare storie avvincenti e indimenticabili), ma anche al suo antagonista, cioè quello della scrittura (la capacità di dare una forma concreta alle storie).
Spesso, nei gruppi Facebook o nelle recensioni online, si accendono diatribe tra chi sostiene che una bella storia sia tale se emoziona, se avvince… e pazienza se è scritta così così, se ci sono refusi o, peggio, errori di ortografia o di sintassi. L’importante è la storia. Altri sostengono che una bella storia sia tale solo se è scritta bene, anche se la trama non avvince.
Io sono del parere che trama e scrittura siano fondamentali e che vadano sempre allenate entrambe. Ma nel concreto, questo, come si traduce?
MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLE STORIE SIGNIFICA:
– dare vita a personaggi sfaccettati, profondi, originali;
– concepire trame articolate, avvincenti, insolite e plausibili.
Migliorare la qualità delle tue storie è un obiettivo che puoi raggiungere leggendo, guardandoti intorno, trovando spunti sempre nuovi, lavorando sulle idee per verificare che siano valide e nel caso aggiungere quel qualcosa in più… o magari frequentando il mio percorso Madreperla.
MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA SCRITTURA, SIGNIFICA:
oltre a scrivere in modo corretto dal punto grammaticale, anche raggiungere tre obiettivi meno ovvi ma altrettanto importanti.
– creare chiarezza: non cadere nella trappola dei paroloni, delle frasi involute, della sintassi complicata. Quando devi esprimere un concetto, descrivere un’immagine o evocare sensazioni, scegli parole che le tue lettrici conoscono o che dovrebbero conoscere. Non trasformare la tua scrittura in un ambizioso (e ampolloso) codice segreto. Colora il tuo vocabolario con termini insoliti ma non impossibili. Le tue lettrici devono capire cosa stai dicendo e non sono tenute a smettere di leggere per consultare il dizionario ogni due righe. So che è facile pensare che con la tua scrittura puoi elevare il livello culturale del prossimo, ma ricordati che ciò che non è chiaro non viene letto.
– creare profondità: analizza le tue parole, le tue pagine, i tuoi capitoli e prova a cercare occasioni per arricchirli di dialogo interiore (per far conoscere ancora più intimamente i tuoi personaggi); lavora sulle emozioni, scava, trova sfumature inedite per descrivere la gioia, la tristezza, la rabbia. Non accontentarti di descrivere le manifestazioni più comuni dei sentimenti, personalizzali con un gesto, un dettaglio, una parola; infine, presta attenzione all’atmosfera, a quello che succede attorno ai tuoi personaggi e a dove succede, utilizza le parole per scaldare o raffreddare una scena, scegli il ritmo giusto delle frasi per dare slancio a un momento adrenalinico o per rallentare un passaggio riflessivo. Scrivi con intenzione.
– creare originalità: fai attenzione alle metafore che usi, ai cliché, agli esempi. Evita l’abituale, trova modi nuovi per dire quello che si è ormai cristallizzato in una frase fatta, in un’associazione condivisa. Se piove tanto, in che modo diverso potresti dire che piove a catinelle? Scrosciavano secchiate d’acqua? Dal cielo cadde il più grande gavettone che si fosse mai visto?
Di recente, leggendo il romanzo di Federica Brunini Due sirene nel bicchiere (che ti consiglio perché è una lettura davvero ricca da questo punto di vista) ho trovato queste immagini che ti voglio riportare come esempio:
Il taxi arrancò lungo la salita aggrappata alla roccia come una cerniera al vestito.
e ancora
La corrente era più forte di lei e la stava trascinando fuori, dove le onde erano diventate aguzze come borchie pungenti
Sono due esempi, secondo me molto chiari, di cosa voglia dire dipingere immagini originali, che si accendono nella mente come un lampo.
NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI
è difficile che i due “muscoli” siano in perfetto equilibrio naturalmente. Alcune di noi, per inclinazione personale, sono molto brave a costruire storie, altre sono più brave a usare le parole. Le scrittrici di successo, però, sono quelle molto brave in entrambe le cose e questo è il traguardo a cui dovresti ambire tu.
Perciò, prova a prenderti qualche minuto per fare un po’ di auto analisi e saggiare la tonicità dei tuoi muscoli. Dove ti senti più forte e dove meno? Sono sicura, sotto sotto, lo sai. Sai cosa ti riesce meglio e in cosa dovresti allenarti. Pensaci e d’ora in poi prova a dedicare in modo consapevole una porzione del tuo tempo ad allenare quel muscolo. Hai bisogno di allenarti a inventare immagini nuove? O ad approfondire la psicologia dei personaggi o dei contenuti che trasmetti? Fai un check periodico, magari ogni sei mesi o quanto meno una volta all’anno per fare il punto della situazione e agire di conseguenza.
TI PIACEREBBE ASCOLTARE UN PARERE PROFESSIONALE SU COME SE LA CAVANO I TUOI MUSCOLI E SU QUALE ASPETTO DELLA SCRITTURA CONCENTRARTI? PER TE C’È IL MIO SERVIZIO GRANELLI, PENSATO PER DARTI TANTISSIMI CONSIGLI COSTRUTTIVI E PREZIOSI!
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