Come va in Austria? Fa un freddo parco?
Porto?
Porco?
Mamma che dici???
Non sono rapace!
Come primo post per le Perle se Leggi ti voglio proporre un romanzo recente ma non nuovissimo.
Si tratta di Ci vediamo un giorno di questi, di Federica Bosco.
Sono una lettrice forte ed è facile che, se non mi colpiscono in modo particolare, i libri si accavallino nella mia mente. Ma questo mi è rimasto impresso.
Ci vediamo un giorno di questi è come le montagne russe. Mentre leggi passi dal divertimento alla commozione in un continuo saliscendi, proprio come accade su un vagoncino al luna park, che ti fa salire il cuore in gola un istante prima e ridere e urlare a perdifiato quello successivo.
Quello di Federica Bosco è un romanzo molto veloce, incalzante. Affronta tantissime problematiche, tantissime situazioni, e te lo consiglio proprio per questa sua ricchezza di contenuti ed emozioni.
La storia è quella di due amiche, Caterina e Ludovica, molto molto diverse tra loro. Caterina è la classica ragazza vulcanica, un po’ irresponsabile, che fa sempre tutto quello che vuole, sicura di farla franca e che quando non ci riesce tende a condividere le proprie responsabilità con gli altri. Ludovica è la ragazza più seria, giudiziosa, affidabile.
Queste due amiche condividono un lungo periodo della loro vita, poi si separano e si ritrovano. Proprio in questo loro ritrovarsi inizia il viaggio sulle montagne russe. Caterina e Ludovica affrontano le problematiche tipiche di molte donne: la manipolazione maschile, la gelosia, essere madri single, guadagnarsi da vivere, soddisfare le aspettative altrui, non mettere in discussione i ruoli.
Leggendolo mi sono ritrovata a sorridere, ridacchiare e anche piangere.
E trovo che sia un perfetto esempio di come, la realtà femminile, la psiche femminile, l’emotività femminile siano così sfaccettate e ricche e complicate, che per raccontarle in un libro bisogna addirittura suddividerle in due personaggi distinti anche se, ne sono sicura, nella realtà tutto questo mondo possa abitare in una sola persona, in ognuna di noi.
Se lo leggerai, infatti, sono certa che non potrai riconoscerti solo in Ludovica o in Caterina, ma che ti accorgerai di essere un po’ entrambe.
Noi donne siamo fatte di questa magnifica, terrificante complessità che Federica ha dovuto scindere in due persone diverse perché non risultasse debordante.
Ci vediamo un giorno di questi parla di amiche che litigano, che si soccorrono, che riescono a costruire un percorso in cui diventano indispensabili l’una all’altra.
In giro ho visto qualche recensione secondo cui il libro affronta le tematiche in modo un po’ affrettato.
Posso dirti che sì, altri autori avrebbero dedicato a ciascuna di esse un libro intero. Federica invece ha scelto questo ritmo serrato. L’avvicendarsi degli eventi è frenetico, non ti lascia tempo di abituarti, ma io l’ho vissuto come un altro modo di rappresentare la realtà. Quante volte, nella vita di tutti i giorni, non hai tempo di riprenderti, di riposarti, di far calmare le acque che già sei travolta da qualcosa di nuovo? Quante volte vorresti annoiarti, desidereresti un momento di noia o almeno di calma e non puoi?
Senza contare che, nella scrittura di Federica Bosco, spesso una riga vale una pagina e una pagina un capitolo.
La storia di Ludovica e Caterina è, a mio parere, davvero una perla che ti consiglio di leggere. E rileggere.
A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica invece non esiste spazio per il rischio solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere al punto in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la difende da ogni urto: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E inaspettatamente travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente
Photo Credits: Edy Tassi TradAutrice
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