Come non tutte le persone nascono uguali, neanche tutti i brainstorming e le tecniche per metterlo in pratica nascono uguali.
La settimana scorsa ti ho suggerito una sorta di brainstorming libero, spontaneo, spensierato diciamo, senza una struttura vera e propria, sostanzialmente riassumibile nella formula: pensaci su e qualcosa di buono verrà fuori.
Ci sono momenti in cui questo metodo con me funziona molto bene, anche perché riflettere ogni volta che è possibile su una certa questione (cosa farà la protagonista, ora che le si è incendiato il pc? Come reagirà il protagonista, quando scoprirà che lei ha annullato il suo abbonamento alla Juve? In che modo lui può dimostrare a lei che la ama anche se l’ha visto baciarsi con un’altra?), non può che aiutare.
Ci sono certo più probabilità di trovare una risposta che, mettiamo, se decidi di trascorrere il tuo tempo in coda alla posta giocando a Fruit Ninja.
Quello che ti ho spiegato la settimana scorsa, però, è il metodo da maratona. Oggi, è il turno dei metodi da sprint.
Sono metodi scientifici o quanto meno strutturati e collaudati per fare un brainstorming un po’ più intensivo.
Prima due raccomandazioni. A volte il brainstorming non funziona, perché cadi in uno o entrambi i seguenti errori.
- Non ti concedi tempo a sufficienza perché l’emisfero destro si svegli dal suo letargo, si renda conto che c’è da fare e cominci a sfornare idee;
- Decidi di inibire l’attività del tuo emisfero destro come una novella signorina Rottermeier che gli dice: questo no, quello no, questo non va bene, quello non si dice, e insomma impegnati e guarda che il tempo passa ecc… Lascialo tranquillo, non stressarlo, non castrarlo.
Detto questo, ecco una serie di suggerimenti da provare che suddividerei in due tipologie. Le tecniche “quotidiane” e le tecniche “tecniche”.
Tecniche “quotidiane”.
1. Leggere nel genere.
Probabilmente lo fai già, perché spesso chi scrive in un genere ama anche leggere quel genere (io sicuramente sì!). Quello però che devi fare, in questo caso, è leggere con lo sguardo della scrittrice, per notare personaggi secondari non sviluppati, scene interessanti, dettagli curiosi che potrebbero fare al caso tuo e suggerirti una svolta, una novità.
Evita di dirti, ecco questo è già stato scritto, questo anche ecc… Non confonderti. Non stai cercando l’idea del secolo, e se parti da questo presupposto, certo che è già stato scritto tutto. Tu stai cercando quell’incastro che può funzionare per il tuo romanzo, quel qualcosa che, inserito nella tua storia diventa diverso e la rende diversa.
2. Fare shopping come se fossi il protagonista/la protagonista.
Prova a immedesimarti, esci di casa e vai in giro per la tua città come se fossi lui, o lei.
Entra nei negozi dove magari non saresti mai entrata. Ora non sei tu, se lei, che ama moltissimo fare la maglia, perciò entra in una merceria e prova a osservare, cercare e comprare qualcosa che osserverebbe, cercherebbe, comprerebbe lei.
Prova a vivere, per una giornata, la vita che vivrebbe lei e vedi cosa succede. Cosa provi quando scegli dei colori che servono per fare il tuo/suo maglione da regalare al fidanzato e invece magari finisce sulla scrivania del capoufficio? (O lui la vede tricottare allegramente durante l’orario di lavoro?)
3. Origliare
Questo è un classico per ogni scrittrice che si rispetti.
Se hai paura di incorrere in denunce per violazione della privacy, trasferisciti in un paese vicino, dove non ti conosce nessuno, prendi una bella rivista, entra in un bar, ordina un tè/caffè/cappuccino, apri la rivista e… ascolta.
Giusto.
Non “leggi”, ma “ascolta”. Tendi le orecchie, origlia, qualsiasi cosa si dicano le persone attorno a te. La coppia che discute del mutuo, le due vecchiette che borbottano di spese condominiali, il ragazzo che parla al telefono, i due baristi che fanno pronostici sulla partita. In tutto c’è vita e dove c’è vita c’è storia. Magari proprio quello che serve a te!
Unica raccomandazione, non farti beccare!
Ah, e ovviamente puoi farlo in moltissimi altri posti, tipo il treno, il tram, la metro, i ristoranti.
4. Visitare luoghi
Se hai scelto un certo luogo dove ambientare il tuo romanzo, e magari non ci sei mai stata, prova a organizzare un viaggetto per visitarlo davvero.
E se per caso non è proprio a due passi, lavora di fantasia (stiamo parlando di brainstorming, giusto?), perciò se hai in mente di raccontare un carnevale di Viareggio, prova a cercare video che ne parlano. Se c’è una scena che avviene in un mercatino di Trastevere, fatti un giro in quello sotto casa. Lei fa la bibliotecaria alla Sormani di Milano? Prova a vedere come funziona quella del tuo paese. Respira l’aria del luogo, vedi cosa ci succede dentro e usa le informazioni per ideare nuovi spunti da inserire nel tuo romanzo.
5. Intervistare qualcuno
Questo metodo rientra un po’ nel campo del fare ricerca e nel mio Scrivere Rosa trovi un sacco di altri suggerimenti. Ma senza entrare troppo nel dettaglio, se trovi un esperto dell’argomento che ti interessa, domandargli qualcosa sul suo lavoro di sicuro può innescare un interessante processo creativo. Sapere come si mescolano i colori per la tinta, scoprire i trucchi della panificazione, farsi un giro nella cabina di un camion con rimorchio non può che fare bene alla credibilità della tua storia e ispirarti.
Tecniche “tecniche”
1. Le liste.
Ok, non quella della spesa, non quella delle cose da fare. Le liste in questione sono elenchi di cose possibili, di eventi possibili, di problemi possibili.
Un modo creativo per farle è pensare a uno stato d’animo specifico e provare a vedere cosa viene fuori.
Cosa può succedere se la tua protagonista è nervosa? O se è troppo accondiscendente?
2. Fare domande
Interroga il tuo personaggio. Ma vai oltre il segno zodiacale e il cocktail preferito (anche se potrebbero essere interessanti). Prova con cinque domande, poi aumenta a dieci, e magari arriva fino a venti.
Un esempio di domanda utile potrebbe essere: qual è lo sgarbo più grande che potrebbe farti un’amica? In che situazione ti senti più in imbarazzo?
Insomma, induci il tuo personaggio a esporsi e una volta che si è esposto, approfittane!
3. Mappe mentali
Si tratta di una tecnica conosciuta che lavora con le associazioni. Scrivi il concetto principale al centro di un foglio e poi collega tutte le parole che ti vengono in mente rispetto a quella parola. Fai una prova. Metti al centro il termine “tradimento”. Dove si può consumare un tradimento? In una coppia, in un’amicizia, sul lavoro, in famiglia. Ok, adesso prendi ogni singola voce e prova a collegare tutte le parole che secondo te hanno una connessione con il tradimento in questi quattro ambiti. E vedi se ne esce qualcosa di interessante, magari prendendo le caratteristiche di un tradimento in ufficio per applicarle a quello tra due fratelli.
4. E se?
Un altro super classico di chi scrive. È un tipo di brainstorming che ti fa lavorare sulle possibilità. Non devi che domandarti, E se lui avesse un’allergia?, E se lei gli avesse nascosto di avere un gatto per farsi assumere? E se lui cominciasse a starnutire ogni volta che lei si avvicina? E se decidesse di pedinarla? E se lei lo vedesse e decidesse di depistarlo?
Ok mi fermo, il libro devi scriverlo tu, non io!
5. Scrivere le scene sui cartoncini e mescolarle
Questo è un modo per lavorare creativamente su scene che hai già ipotizzato. Magari hai già deciso come devono susseguirsi, però la cosa non ti convince. Un modo per ragionarci in modo creativo è scrivere una sintesi delle varie scene su alcuni cartoncini e provare a mescolarle. Cosa succede se metti la scena 1 al posto della 3? Come si modifica tutto il resto? Il risultato è più interessante o magari più fluido?
Spesso quando lavoriamo su un file è difficile vedere la situazione “dall’alto” e soprattutto fare mente locale su tutto quello che abbiamo già scritto.
Questo metodo dei cartoncini ti aiuta a vedere a che punto sei e a valutare se la sequenza funziona o no. Soprattutto, ti mostra i buchi, i vicoli ciechi su cui ragionare.
6. Cubing
È un metodo che ti spinge a considerare una situazione da sei angolature diverse, proprio come le facce del cubo da cui prende il nome. Funziona così:
Prendi un foglio, pensa all’argomento su cui devi fare brainstorming. Per comodità ipotizziamo che sia ancora “tradimento”. Ora rispondi a queste sei indicazioni:
- Descrivilo: cos’è il tradimento?
- Paragonalo: a cosa assomiglia o non assomiglia il tradimento?
- Associalo: a cosa ti fa pensare? trova similitudini, somiglianze del tradimento rispetto ad altri comportamenti umani.
- Analizzalo: da che elementi è composto?
- Mettilo in pratica: come si fa a tradire?
Ora osserva cos’hai scritto e prova a vedere se ti fa venire in mente qualcosa di interessante per il tuo romanzo.
CHE NE DICI DI TUTTE QUESTE TECNICHE? LE CONOSCEVI GIÀ? E QUAL È LA TUA PREFERITA?
NEL POST DELLA PROSSIMA SETTIMANA TI DARÒ QUALCHE CONSIGLIO PIÙ TECNOLOGICO UTILE PER FARE BRAINSTORMING E PER SALVARE LA PIOGGIA DI IDEE CHE NE RICAVERAI, QUINDI NON PERDERLO!
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